Arriva in Sicilia il libretto formativo per certificare le competenze - QdS

Arriva in Sicilia il libretto formativo per certificare le competenze

Elisa Latella

Arriva in Sicilia il libretto formativo per certificare le competenze

mercoledì 25 Agosto 2010

Con il decreto del 12 agosto scorso firmato dall’assessore al Lavoro Leanza e dal dg Russo. Era stato istituito cinque anni fa nella conferenza unificata Stato-Regioni

PALERMO – Al via la sperimentazione in Sicilia del libretto formativo del cittadino.
È del 12 agosto scorso il decreto dell’assessorato regionale alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro che reca la firma dell’assessore Nicola Leanza e del dirigente del dipartimento del lavoro Alessandra Russo: un atto che dà il via ad un progetto mirato a garantire più trasparenza nella certificazione delle competenze.
Ma andiamo con ordine. Il decreto legislativo n°276 del 2003 dispone che nel libretto formativo siano registrate le competenze acquisite durante la formazione in apprendistato, in contratto di inserimento, durante la formazione specialistica e la formazione continua svolta nel corso della vita ed effettuata da soggetti accreditati dalle regioni, nonché le competenze acquisite in modo informale secondo gli indirizzi dell’Unione europea in materia di apprendimento permanente. Purché ovviamente si tratti di competenze riconosciute e certificate.
Lo stesso decreto legislativo prevede inoltre che la definizione del libretto avvenga in accordo tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e quello dell’istruzione, previa intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni e sentite le parti sociali.
è stato costituito un gruppo di lavoro a cui ha partecipato, oltre agli enti suindicati, anche l’Isfol, istituto per la formazione dei lavoratori, per dare un supporto tecnico nell’individuare gli elementi costitutivi di una proposta di libretto formativo, inteso come strumento per la messa in trasparenza delle competenze.
Il libretto formativo del cittadino (nel format comune e nelle linee guida) è stato approvato ben cinque anni fa, in Conferenza unificata Stato- Regioni, precisamente il 14 luglio 2005. Deve essere rilasciato a cura delle regioni e delle province autonome nell’ambito delle loro esclusive competenze in materia di formazione professionale e certificazione delle competenze.
è seguita un’intesa per avviare un percorso di sperimentazione gestito in autonomia dalle singole regioni con il supporto dell’Isfol, sulla base di indicatori e strumenti comuni.
Da qui finalmente l’avvio della sperimentazione in Sicilia, con il recentissimo decreto, che prevede l’utilizzo della piattaforma metodologica Isfol ed anche la creazione di un sito web per la stampa diretta dei dati. Quanto un’iniziativa come il libretto formativo possa fare la differenza in un mondo della formazione e del lavoro confuso come quello siciliano è da vedersi. Tuttavia probabilmente contribuirà ad avere una valutazione più obiettiva di attestati di frequenza, di profitto, di qualifica professionale; contribuirà  ad accertare che non siano solo pezzi di carta rilasciati al termine di corsi fini a se stessi (o finalizzati alla tutela di chi ci insegna), ma abbiano un valore pari almeno alle competenze realmente acquisite. Un risultato che non sarebbe comunque da poco.
 


L’approfondimento. Più facile la valorizzazione delle competenze
 
Il libretto formativo è uno strumento espressione della strategia proposta dal Ministero del Lavoro nel “Libro verde sul futuro modello sociale”, nel quale da un lato l’individuo è al centro di un sistema di opportunità e dall’altro la valorizzazione delle competenze è uno strumento chiave per sostenere  e favorire “l’occupabilità” del cittadino lavoratore.
Questo strumento di fatto rende più facile la ricostruzione e la valorizzazione del patrimonio di competenze e di apprendimenti maturato dal lavoratore. Ma non è tutto: in una visione d’insieme il libretto formativo consente di identificare il fabbisogno formativo, prima a livello individuale e poi a livello collettivo, con la possibilità di organizzare le iniziative di formazione nel modo più produttivo ed efficiente possibile.
Infine, rende “tracciabili e trasparenti” le informazioni sulla formazione svolta  e, appunto, sulle competenze acquisite. Una nota da ricordare:  questo strumento compare anche  nel Testo unico sulla sicurezza di maggio 2008, quale elemento per registrare l’apprendimento dei lavoratori in questo settore.

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