Da anni l’area è a forte rischio sicurezza, anche la vista del mare è oscurata dalle transenne. Il lungomare lontano da una valorizzazione che attirerebbe turisti e catanesi
CATANIA – In un città come il capoluogo etneo, che dovrebbe puntare sulle sue risorse paesaggistiche e naturali per rilanciare il turismo e allietare i cittadini, si verificano dei casi strani. La strada che conduce alla Playa, per esempio, è costellata di sporcizia e troppo spesso congestionata dal traffico, mentre sul lungomare cittadino si notano i problemi di sempre: oltre a un marciapiedi stretto e in condizioni pessime si nota anche la totale assenza di piazze degne di questo nome in cui potersi fermare e uno dei casi emblematici è quello di piazza Nettuno, in cui da anni il degrado la fa da padrone.
Sembra che l’unica funzione di quest’enorme spazio all’aperto sia quella di servire da campo di basket. E ben venga il rifacimento dell’area per poter permettere soprattutto ai più giovani di giocare giorno e notte. Tutt’intorno, però, mancano gli interventi più elementari. La pavimentazione della piazza è quasi assente – viste le enormi zone vuote con le mattonelle mancanti – una condizione che, oltre all’indubbio valore antiestetico, riserva non pochi pericoli per i bambini che vorrebbero correre liberamente nello spazio.
Sono evidenti anche i problemi di pulizia, aggravati – è doveroso ammetterlo – anche dall’inciviltà di tanti, troppi catanesi. Invece di usufruire degli appositi cestini, infatti, sembra molto più facile, per i catanesi, gettare dove capita i rifiuti: carte di panini, bottigliette, giornali e tutto l’immaginabile è infatti accolto dal verde oltre le ringhiere e la condizione non migliora per il verde interno alla piazza, di cui ormai si ha uno sbiadito ricordo.
La vera ironia della sorte per piazza Nettuno, però, è il non poter usufruire della vista del mare. In una piazza in cui sarebbe bello affacciarsi per osservare più da vicino le onde che si infrangono sugli scogli, per motivi di sicurezza le grate delimitano la zona a ridosso del costone roccioso, impedendo ai cittadini di accedervi. In questo modo si possono osservare una lunga serie di panchine, anch’esse in condizioni pietose e con la ruggine che regna sovrana, disposte di fronte alla grata. Una bella vista, insomma. E se la disposizione della ringhiera dovrebbe far pensare a dei prossimi interventi per mettere in sicurezza, nei fatti non è così.
Andando oltre le barriere che delimitano l’area pericolosa, poi, si nota come tutto sia stato abbandonato ai vandali. I crateri che si fanno spazio dalla pavimentazione sono diventate delle pattumiere a cielo aperto e lo stesso discorso può essere fatto per le rocce, diventate dei comodi appoggi per lattine.
Gli unici interventi di pulizia della zona sono compiuti da qualche associazione di volontari che, armata di sacchi e buona volontà, tenta di rimediare alla situazione. Si dovrebbe capire cosa vuole fare l’amministrazione di questa piazza, uno degli antichi luoghi simbolo di Catania dove passeggiare con i propri bambini che adesso, però in senso opposto, diventa un vero e proprio spot per una città dalle eterne potenzialità non sfruttate.