Lite in sala parto, medici sospesi - QdS

Lite in sala parto, medici sospesi

Lite in sala parto, medici sospesi

martedì 31 Agosto 2010

L’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, a Messina dopo il fatto grave all’unità di ostetricia e ginecologia al Policlinico. Prevista anche un’azione di risarcimento danni all’immagine del sistema sanitario siciliano

MESSINA – Sospensione di Domenico Granese dalla direzione dell’unità operativa complessa di ostetricia e ginecologia del Policlinico di Messina per le evidenti disfunzioni organizzative del reparto, considerato che Antonio De Vivo non aveva alcuna autorizzazione ad operare all’interno della sala parto; sospensione dall’attività assistenziale di Vincenzo Benedetto in attesa delle conclusioni del procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti che dovrà stabilire la gravità dei comportamenti etici e deontologici; immediata risoluzione del contratto di assegnista di ricerca nei confronti di Antonio de Vivo che non poteva svolgere attività assistenziale all’interno della sala parto del Policlinico.

Sono i provvedimenti disciplinari annunciati dall’assessore regionale per la Salute Massimo Russo al termine della visita al Policlinico di Messina nel corso della quale, insieme al ministro della Salute Ferruccio Fazio, ha incontrato la signora Laura Salpietro, il marito Matteo Molonia e il figlio appena nato.
“Ho chiesto personalmente scusa alla famiglia per l’accaduto – ha detto l’assessore Russo – testimoniando la mia solidarietà umana a chi è stato vittima di una vicenda assurda che non deve piu’ ripetersi. A loro ho garantito che continuero’ a seguire la vicenda umana e sanitaria anche nei prossimi giorni e non posso che registrare con soddisfazione i segnali di miglioramento sia della madre che del bambino”.

I provvedimenti disciplinari sono stati decisi oggi dopo una riunione operativa svoltasi a Messina alla presenza dei vertici dell’azienda ospedaliero – universitaria, del rettore dell’ateneo messinese Francesco Tomasello e del preside della facoltà di medicina dell’Università di Messina, Emanuele Scribano.
L’assessore Russo ha anche chiesto una relazione sull’attività libero professionale “intra moenia” ed “extra moenia” autorizzata all’interno del Policlinico di Messina per verificare l’eventuale esistenza di altre anomalie e per accendere i riflettori in modo esauriente sui rapporti tra l’attività istituzionale e quella privata. La gestione dell’unità operativa verrà, nel frattempo, affidata al direttore sanitario del Policlinico Manlio Magistri.

“La riunione – ha spiegato Russo – è servita a chiarire i primi aspetti di una vicenda sconcertante e inqualificabile. Era doveroso e necessario assumere subito sanzioni commisurate alla gravità della vicenda, a prescindere dall’attività della magistratura che seguirà il suo corso. è evidente che saranno esperite tutte le azioni civili possibili per ottenere un risarcimento per i danni di immagine subiti dall’intero sistema sanitario regionale. è un’azione che voglio intraprendere a tutela della professionalità e della serietà dei tanti medici che ogni giorno lavorano con passione e dedizione per assicurare ai pazienti un’assistenza sanitaria di buon livello e che vengono mortificati da vicende del genere”.

“Mi auguro – ha concluso Russo – che questa squallida vicenda sia almeno da stimolo per accelerare la rimozione delle tante anomalie che ancora esistono e che abbiamo ereditato. Occorre soprattutto un cambiamento culturale ed è per questo che ho chiesto all’Ordine dei Medici interventi nella direzione del rigore professionale, proprio a tutela della stragrande maggioranza dei medici siciliani impegnati in una riforma complessa ma che porterà presto la Sicilia al pari con le regioni italiane considerate virtuose”.

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