Sinergia di idee per il volontariato e lo sviluppo sostenibile - QdS

Sinergia di idee per il volontariato e lo sviluppo sostenibile

Andrea Uzzo

Sinergia di idee per il volontariato e lo sviluppo sostenibile

sabato 11 Settembre 2010

Lo scambio internazionale giovanile è stato realizzato da “InformaGiovani” con il Comune di Erice. Hanno partecipato ragazzi provenienti da Turchia, Lettonia, Estonia e Italia

ERICE (TP) – Testimoniare l’importanza del volontariato, dell’ambiente, della legalità, dell’interculturalità, del rispetto degli altri e della partecipazione sociale. Sono stati complessivamente ventotto i giovani che con questo spirito hanno partecipato allo scambio internazionale giovanile organizzato a Erice. Ragazzi e ragazze, di età compresa fra i diciotto e i ventotto anni e provenienti da Turchia, Lettonia, Estonia e Italia, che per una decina di giorni nel mese di agosto sono stati ospitati nella cittadina alle porte di Trapani, al fine di divertirsi assieme e nello stesso tempo di riflettere sui temi dello sviluppo sostenibile ma anche della re-inclusione sociale. Diverse le attività in cui sono stati impegnati gli under trenta. Tutte però hanno avuto come denominatore comune il fare gruppo e l’impegno sociale. I ragazzi hanno realizzato laboratori, fatto momenti di studio, partecipato ad attività manuali sui temi della tutela dell’ambiente, della salvaguardia delle risorse naturali e del ruolo dei giovani nella costruzione di percorsi di sviluppo sostenibile. Tra gli argomenti oggetto di discussione della manifestazione, sono stati affrontate la tutela del patrimonio idrico e della risorsa acqua come bene comune. Tra gli aspetti ludici, ci sono state “le serate interculturali” dedicate alle diverse nazioni presenti.
Non sono mancati gli spazi dedicati alla legalità e alla lotta la mafia, con la riflessione sul ruolo avuto dall’acqua nella costruzione del potere mafioso nella storia della Sicilia; e con la visita, a San Giuseppe Jato in provincia di Palermo, al “Giardino della memoria”, il casale in cui il piccolo Giuseppe Di Matteo dopo una lunga prigionia fu prima ucciso dalla mafia e poi sciolto nell’acido per farne scomparire le tracce. Durante i dieci giorni si sono tenuti anche degli incontri fra i ragazzi partecipanti allo scambio internazionale e i cittadini di Erice. Con questi ultimi i giovani hanno discusso in particolare della raccolta e dello smaltimento differenziato, organizzando su queste tematiche anche delle attività pratiche che hanno avuto ricadute immediate sul territorio. Proprio come occasione per sensibilizzare la popolazione ericina ed interagire con loro, i ragazzi partecipanti allo scambio internazionale hanno realizzato una giornata di pulizia dello storico “Sentiero Elimo” attorno alle mura medievali del paese, a cui hanno preso parte anche dei giovani del luogo. Lo scambio internazionale giovanile è stato realizzato dall’associazione “InformaGiovani”, con il supporto dell’amministrazione comunale di Erice. Quest’ultima ha messo a disposizione i locali in cui sono stati alloggiati i giovani partecipanti, e ha supportato le attività tramite gli assessorati per le politiche giovanili e per le politiche ambientali. Il progetto è stato finanziato dall’Agenzia nazionale per i giovani, tramite il programma comunitario denominato “Gioventù in azione”. “Per il terzo anno consecutivo – ha dichiarato il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida – abbiamo voluto ospitare questo tipo di attività, che aggiungono una dimensione sociale alla già numerosa presenza internazionale nel nostro comune. L’obiettivo è quello di coinvolgere sempre più i giovani locali, in modo da stimolare la loro voglia di partecipare alla vita sociale in una ottica internazionale”.



Focus. Hanno partecipato ragazzi “messi alla prova”
 
ERICE (TP) – Al progetto di scambio internazionale giovanile si sono aggregati pure alcuni giovani che sono stati segnalati dai Servizi Sociali della Sicilia e della Sardegna e che stanno svolgendo un periodo di “messa alla prova” nell’ambito della Giustizia Minorile. La messa alla prova è un periodo in cui il giudice dispone la sospensione del processo penale e stabilisce per il ragazzo un periodo in cui egli deve svolgere un’attività sociale finalizzata a valutarne la personalità, ai fini di un suo possibile reinserimento sociale. “La collaborazione con i centri per la Giustizia Minorile ha aggiunto una grande valenza sociale al progetto, permettendo l’inclusione di ragazzi che stanno facendo un percorso sociale molto importante” ha detto Pietro Galluccio, dell’Associazione InformaGiovani, che ha coordinato il progetto. “Per tutti i partecipanti – ha concluso Galluccio – è stato molto importante potere svolgere attività concrete sul tema dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, collegate, visto il contesto in cui si svolgeva lo scambio, con i temi della legalità e del rispetto dei diritti”.

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