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Palermo – Risanamento del centro storico, rebus sulla suddivisione dei fondi

Luca Fornaro

Palermo – Risanamento del centro storico, rebus sulla suddivisione dei fondi

martedì 14 Settembre 2010

Via del Consiglio comunale ma si aspettano ancora il bando e il regolamento per i 6 mln € ai privati. Il rischio di un frazionamento eccessivo dei finanziamenti. Assessorato “silente”

PALERMO – Il Consiglio comunale ha approvato, il 31 agosto scorso, un piano di interventi da 24 milioni di Euro per il recupero e la valorizzazione del centro storico di Palermo. Questi soldi andranno a coprire parte delle richieste che giungeranno dai proprietari di edifici del centro storico e serviranno per il restauro e la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati. A beneficiare dell’approvazione saranno anche il convento di San Francesco d’Assisi – al cui restauro sono stati destinati 4,5 milioni di Euro -, il Collegio della Sapienza – a cui sono stati destinati 2 milioni di Euro – ed il sistema di illuminazione pubblica di molte vie.
Alle richieste dei privati saranno stati destinati circa un quarto dei fondi approvati. Sei milioni da dividere tra le richieste che giungeranno a seguito del bando. Pochi secondo alcuni, ma sufficienti a far partire – o continuare dove erano già iniziati – i lavori di ristrutturazione, messa in sicurezza e restauro degli edifici storici per cui verranno presentate le richieste.
Ora sorge un dilemma, che potrebbe portare a qualche problema per la liquidazione dei fondi: poiché le richieste presentate saranno certamente molte e per un valore complessivo superiore ai soli 6 milioni destinati dal Comune alle richieste dei privati, come verrà interpretato stavolta l’art. 4, comma 1 della Delibera del Consiglio Comunale n. 412 del 05/09/2001, che parla di “interventi totali di restauro e/o ristrutturazione con restauro, ripristino delle facciate degli edifici, recupero delle coperture, consolidamento statico e risanamento delle strutture portanti”? Verranno disposti per interventi totali, soddisfacendo quindi solo le primissime richieste in lista per un totale di 6 milioni, o si distribuiranno proporzionalmente i fondi disponibili tra più proprietari, andando quindi in violazione di quanto dettato dalla predetta delibera comunale?
L’interpretazione prevalente preferisce andare in direzione della seconda ipotesi – come già accaduto in precedenti occasioni – in maniera tale da far partire i cantieri in attesa magari di una delibera successiva che distribuisca nuovi fondi per il proseguimento o la conclusione dei lavori. Ma una simile azione potrebbe fornire un ennesimo precedente pericoloso per i prossimi bandi, con il rischio di trovarsi un numero spropositato di richieste “parzialmente soddisfatte” ed una quantità di fondi sufficiente appena a recintare e segnalare i cantieri.
Interrogati a riguardo, dall’assessorato al Centro storico comunicano che l’assessore Maurizio Carta “non rilascia dichiarazioni fino all’approvazione del bando”.
In attesa del bando e del regolamento che lo vincolerà, si aspetta quindi di capire come si evolverà la situazione e come si svilupperanno gli interventi sugli edifici, sperando non si debba ricorrere a lunghi iter giudiziari per decidere chi dovrà ricevere i fondi comunali.
 

 
Riqualificazione. Via ai lavori di manutenzione al Foro Italico
 
PALERMO – Nell’ambito del piano comunale di riqualificazione del centro storico, sono iniziati i lavori di manutenzione del Foro Italico. I primi interventi a partire dal lato delle Mura delle cattive. Previsto il rifacimento dei marciapiedi più vecchi; la verniciatura delle panchine in ferro lungo il Foro Umberto I; la collocazioni di nuovi dissuasori, di telai e pozzetti in ghisa. I lavori termineranno entro la fine di settembre. Tra i primi interventi nel centro storico, anche quelli che riguarderanno via Alloro, la Vucciria, via Porta di Castro e l’Albergheria.
“Intervenire sulla manutenzione e il restauro degli spazi pubblici – dice l’assessore Maurizio Carta – vuol dire non solo risolvere problemi di decoro e di sicurezza a vantaggio del benessere dei cittadini, ma permette di attivare un indispensabile stimolo alle iniziative edilizie e commerciali dei privati che potranno fungere da moltiplicatore degli investimenti”.

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