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Catania – Picanello e Ognina sono nel caos ma di vigili urbani non c’è traccia

Antonio Borzi

Catania – Picanello e Ognina sono nel caos ma di vigili urbani non c’è traccia

martedì 21 Settembre 2010

Il presidente della municipalità sulla Polizia municipale: “Assurda la ripartizione territoriale delle risorse”. Macchine costantemente in terza fila e criminalità diffusa: cittadini preoccupati

CATANIA – La funzione del corpo di Polizia municipale è, per suo stesso motivo di esistenza, la vigilanza necessaria a garantire la serena e pacifica convivenza nella comunità locale.
Dunque, in parole povere, dovrebbe circolare all’interno del territorio cittadino per sorvegliare i catanesi e garantire la legalità. Vien da sé dunque chiedere a chi ogni giorno tasta il polso della popolazione se questa funzione è espletata o meno. Abbiamo dunque rivolto le nostre domande al presidente di una delle Municipalità storiche della città di Catania. Alessandro Condorelli è il presidente della seconda municipalità, quella che raggruppa Ognina e Picanello, e accoglie favorevolmente il nostro invito ad analizzare gli interventi del corpo di Polizia municipale.
“Pur consapevoli – dichiara Alessandro Condorelli – delle difficoltà di avere un corpo anziano e poco numeroso di vigili urbani la ripartizione delle risorse nel territorio è assurda, non esiste, manca, è lacunosa”. Parole chiare e inequivocabili che fotografano una situazione assolutamente deficitaria in un territorio fondamentale per il valore storico e il posizionamento strategico all’interno dello scacchiere cittadino.
La mancanza dei vigili urbani è evidente in ogni aspetto della vita comunitaria. “Non viene nessun vigile – dichiara Condorelli – molte volte nemmeno nelle sedute di Consiglio di quartiere dove potrebbero verificarsi dei problemi di ordine pubblico”. Ma, anche se questo aspetto non è indifferente, il problema della mancata presenza della polizia municipale ha delle serie ripercussioni di ordine pubblico che potrebbero trasformarsi in casi malaugurati in tragedie.
“L’altra volta – ricorda Condorelli – un preside di una scuola della nostra municipalità per iscritto ci indicava la presenza di macchine parcheggiate quotidianamente di fronte l’uscita di sicurezza della scuola. Il preside aveva già chiamato i vigili ma non era successo nulla. A questo punto ho chiamato anche io il Comando senza ottenere il risultato. Se brucia una scuola e l’uscita è ostruita da una macchina muoiono i bambini”. La mancanza di interventi è da additare secondo i vari presidenti delle municipalità ad una mancanza di coordinamento fra il comando centrale e i vari distaccamenti.
“La soluzione – afferma il presidente della seconda Municipalità – l’abbiamo indicata da tempo. Il vigile di quartiere ci permetterebbe un controllo più agevole del territorio con l’indicazione dei punti strategici da vigilare”.
Per averlo basterebbe un ordine di servizio del comandante che dipende dal sindaco. Un procedimento di una facilità enorme più volte richiesto ma mai concesso. Invece in attesa di questi interventi i problemi si ripetono e aggravano anno dopo anno. “Ci troviamo – sottolinea Condorelli – ad assistere giornalmente a situazioni come quelle di via Giacomo Leopardi dove abbiamo macchine in terza fila che mettono in serio pericolo la circolazione. Stesso discorso per piazza Europa dove da tempo non si vede l’ombra dell’intervento della polizia municipale”.
Ma soprattutto si registra un abbandono di questa realtà cittadina che, pur trovandosi a pochi km del centro, non gode degli interventi minimi in materia di sicurezza. Una condizione che si sta aggravando e che richiede una serie di interventi semplici ma urgenti senza proclami o rumori di trombe ma che facciano capire agli abitanti che qualcuno controlla e soprattutto assicura alle gente onesta di poter vivere serenamente.

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