Stabilizzare? No, fare il concorso - QdS

Stabilizzare? No, fare il concorso

Lucia Russo

Stabilizzare? No, fare il concorso

sabato 25 Settembre 2010

Regione. Stabilizzazioni in barba al concorso pubblico.
A tutti i disoccupati siciliani con la licenza media. C’è l’opportunità di lavorare nella Pa regionale, a fronte di quelli che sono entrati senza concorso. Fate la domanda subito!
Senza piano industriale. Si immette personale senza avere varato un piano industriale per conoscere il vero fabbisogno di personale dipartimento per dipartimento in funzione dei servizi.

La Regione ha avviato la procedura di stabilizzazione dei suoi 5 mila precari senza aver prima fatto una valutazione dell’effettivo fabbisogno esistente, denunciano i segretari regionali di Cgil, Cisl, Uil nelle interviste che pubblichiamo. Inoltre non si è dato luogo alla riqualificazione dello stesso personale come invece era stato previsto nell’accordo con i sindacati del 6 agosto 2008.
La stabilizzazione, afferma l’assessorato, è avvenuta in base alla legge n. 102/2009. Ma il Consiglio di Stato ha affermato il principio che tali procedure in deroga al concorso pubblico non devono tradursi in norme di privilegio in danno di altri aspiranti. Pertanto tutti i disoccupati che aspirano a lavorare alla Regione, al pari di quelli che vi hanno già lavorato con contratto a tempo e senza concorso, possono fare domanda.
 
“Una deroga alla regola costituzionale del concorso pubblico di cui all’art. 97, può essere considerata legittima nei limiti in cui la valorizzazione della pregressa esperienza professionale, acquisita dagli interessati tramite forme contrattuali non a tempo indeterminato, non si traduca in norme di privilegio in danno di altri aspiranti, con eccessiva violazione del carattere pubblico del concorso”. Così la sentenza del Consiglio di Stato n. 4495 del 12 luglio 2010, che riprende altre due sentenze dello stesso (n. 24 del 26 gennaio 2004 e n. 141 del 22 aprile 1999). Per questo motivo il “Quotidiano di Sicilia” pubblica sulla pagina accanto un facsimile di domanda per tutti i disoccupati siciliani che non hanno mai avuto l’opportunità di lavorare a tempo determinato nella Pa regionale, a differenza dei 5.000 precari regionali per i quali la Regione con circolare del 12 agosto ha avviato la procedura di stabilizzazione. Questo stesso modello di domanda può essere utilizzato da chi aspira a lavorare presso gli Enti locali o presso enti collegati in posti occupati da precari, cui abbiamo dedicato un approfondimento nell’edizione di venerdi 17 settembre dal titolo “Entra nella Pa, fai la domanda. Lavoro pubblico: diritto, non privilegio”.
Come affermano i sindacati, nelle interviste in pagina, la Regione ha avviato la procedura di stabilizzazione senza prima aver effettuato una ricognizione effettiva del fabbisogno esistente di personale non dirigenziale al fine di garantire servizi efficienti. E allora perché creare delle situazioni di privilegio a favore di 5 mila persone (quelli che hanno lavorato con un contratto a tempo nella Pa regionale, prorogato a volte fino a vent’anni di durata, grazie alla raccomandazione del politico di turno) mentre in Sicilia ci sono 236 mila persone in cerca di occupazione (dati Istat) di cui 96 mila non hanno mai avuto nessuna esperienza di lavoro? Tra l’altro si vanno a stabilizzare i precari con titolo di studio pari a quello della scuola dell’obbligo con prove previste per le categorie A e B, senza valorizzare l’esperienza professionale acquisita dagli stessi nel corso degli anni di lavoro presso la Pa regionale.
In tempi in cui le competenze informatiche e la conoscenza delle lingue sono requisiti fondamentali, abbiamo dovuto subire anche i titoli pubblicati dalla stampa nazionale “La Sicilia assume: basta saper spostare un foglio” (Il Giornale del 16 settembre 2010) o “Sai leccare un francobollo? Sei assunto” (Il Fatto Quotidiano del 16 settembre 2010). E questo mentre in Sicilia c’è il più alro tasso di disoccupazione tra le regioni d’Italia (15,1 per cento, Istat secondo trimestre 2010) e delle 236 mila persone in cerca di occupazione, ben 19 mila hanno una laurea e 84 mila sono in possesso di un titolo di diploma di studi superiori.
La mancanza del lavoro è il problema più grave per i siciliani, eppure, è notizia di ieri, i governi regionali che si sono succeduti hanno speso sì tutti i fondi di Agenda 2000 ma senza riuscire a fare crescere l’impresa e a creare posti di lavoro. Tutti gli obiettivi sono stati falliti, è scritto nella relazione dei commissari europei.

Facsimile di domanda
Tutti i lettori di questa pagina che si ritengono legittimi aspiranti a quei posti di lavoro che i cinquemila precari siciliani stanno per conquistare definitivamente con le prove previste per le categorie A e B e non in base ad un concorso pubblico ma con una procedura di stabilizzazione, hanno tutto il diritto di presentare la domanda, di cui pubblichiamo il facsimile nella pagina accanto.
La domanda è da inviare con raccomandata con avviso di ricevimento all’indirizzo Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale, viale Regione Siciliana 2226, Palermo.
Invitiamo i legittimi aspiranti a darci conoscenza della domanda inviata inviandoci un email a lavoro@quotidianodisicilia.it con indicazione di nome, cognome, e data in cui è stata inviata domanda alla Regione.

 
FAC SIMILE DELLA DOMANDA
 
Raccomandata A.R.

Al Dipartimento regionale della funzione pubblica e del personale
V.le Regione Siciliana 2226 – Palermo

_l_ sottoscritt___________________________________________nat_ il __/__/__ a ___________ (Prov. __) codice fiscale ________________ , residente a ______________________ (Prov. ___) Cap __________
 Via __________________ Titolo di studio _____________________

1. CHIEDE

di essere assunto con contratto a tempo indeterminato nelle categorie A e B della Regione Siciliana, in virtù degli articoli 1 (L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro); 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge); 4 (La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto), 97 co. 3 (Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso) della Costituzione.

2. DIFFIDA

la Regione Siciliana dall’assumere a tempo indeterminato dipendenti che già lavorano nel suo interno con contratto a tempo determinato, in deroga alla regola costituzionale del concorso pubblico, senza aver prima preso in esame la presente istanza. Ciò alla luce delle sentenze del Consiglio di Stato (n. 4495 del 12 luglio 2010; n. 24 del 26 gennaio 2004 e n. 141 del 22 aprile 1999) dove è scritto: “una deroga alla regola costituzionale del concorso pubblico di cui all’art. 97, può essere considerata legittima nei limiti in cui la valorizzazione della pregressa esperienza professionale, acquisita dagli interessati tramite forme contrattuali non a tempo indeterminato, non si traduca in norme di privilegio in danno di altri aspiranti, con eccessiva violazione del carattere pubblico del concorso”.

3. RIBADISCE

il proprio diritto all’assunzione con contratto a tempo indeterminato, al pari di coloro che già lavorano all’interno della Regione, senza concorso.

_______________ li __________________

   
                                                    L’Aspirante

                                    ________________________________

                                                        (firma)

 


Risponde l’assessorato: “Si tratta di una procedura rivolta ai propri dipendenti”
 
Abbiamo rivolto due domande all’assessore Chinnici, alla Funzione pubblica nel governo Lombardo ter, e al dirigente generale del dipartimento Giovanni Bologna. La posizione dell’assessore e del direttore Bologna è identica, quindi le risposte coincidono
Perché è stata fatta una circolare e non un bando di concorso pubblico?
“Perché non si tratta di un concorso, ma di una procedura rivolta ai propri dipendenti all’interno dell’amministrazione regionale, così come previsto dal comma 12 dell’articolo 17 del decreto legge n° 78 dell’1 luglio 2009, convertito con legge n° 102 del 3 agosto 2009. In particolare , il processo di stabilizzazione in corso riguarda esclusivamente il personale che lavora già da anni presso la Regione, molti addirittura dal 1988, e che, all’epoca, fu reclutato secondo le procedure pubbliche previste dalla legge”.
Quanti sono esattamente i posti disponibili? Quante domande sono state presentate?
“La procedura di stabilizzazione è stata avviata nei limiti dei posti in organico stabiliti dalla Tabella A dell’articolo 51 della legge regionale n° 11 del 12 maggio 2010. Al momento non ci sono dati definitivi sulle domande presentate in quanto si sta verificando il possesso dei requisiti previsti dalla circolare”.

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