Neogruppo Ars “Popolari per l’Italia di domani” - QdS

Neogruppo Ars “Popolari per l’Italia di domani”

Raffaella Pessina

Neogruppo Ars “Popolari per l’Italia di domani”

mercoledì 29 Settembre 2010

New entry al Gruppo misto, si rivede la compagine di sostegno al Governo. Nasce da scissione Udc e si dichiara autonomo da Berlusconi

PALERMO – Ieri, a Palazzo dei Normanni è stata la giornata dedicata alla discussione sulle dichiarazioni del governatore rese la scorsa settimana, in occasione della presentazione della  nuova squadra di governo.
Durante la seduta pomeridiana all’Ars si è registrata la presenza come spettatore del co-coordinatore del Pdl Giuseppe Castiglione il quale ha dichiarato che il suo partito a un governo tecnico farà un’opposizione tecnica perchè il governo Lombardo dall’inizio della legislatura ha fallito gli obiettivi. Carmelo Incardona che aveva aderito a Futuro e libertà ha annunciato che lascia il movimento e entra nel gruppo misto.
Nella stessa giornata c’è stata anche la nascita di un ennesimo gruppo politico dalla scissione di uno dei partiti che, all’inizio delle legislature nazionale e regionale, dovevano garantire il bipolarismo in Italia. è nato infatti il nuovo gruppo “Popolari per l’Italia di domani”, che ha provocato la defezione di 8 deputati dal gruppo Udc all’Ars. è stato l’ex segretario siciliano dell’Udc Saverio Romano a mostrare in sala stampa a Montecitorio a Roma l’atto di nascita di un nuovo gruppo parlamentare. “Per ora, ha detto Romano, siamo cinque.  Ma attendiamo tante altre adesioni”.
Saverio Romano ha tenuto a chiarire che la decisione di uscire dall’Udc non ha nulla a che vedere con il voto di fiducia al Parlamento e che si tratta di un gruppo autonomo rispetto al partito del Premier Berlusconi. Sulla questione siciliana, l’ex numero uno dell’Udc regionale è stato  molto critico con il governo Lombardo e con lui l’ex ministro siciliano Calogero Mannino. “Da ciò che è avvenuto in Sicilia – ha detto Mannino – si capisce  quali siano le vere intenzioni di Casini a livello nazionale”. “Vorremmo che Casini tornasse sui suoi passi – conclude Mannino – e che annunciasse la nascita di un vero terzo polo: un vero centro che dialoghi con il centrodestra. La tradizione Dc non può finire (così come avvenne 16 anni fa) all’interno della sinistra. Noi dobbiamo difendere quella tradizione e preservarla da qualsiasi cosa possa metterla a rischio”.
Del nuovo gruppo fa parte Rudy Maira che in una conferenza stampa all’Ars ha ufficializzato la scissione anche in Assemblea Regionale. “Non c’era altro da fare che uscire dall’Udc  – ha dichiarato Maira – e formare nuovi gruppi all’Assemblea regionale e alla Camera”. Lo ha detto Rudy Maira ufficializzando così in conferenza stampa nella sede dell’Ars l’uscita di alcuni deputati regionali dal gruppo dell’Udc.
Oltre a Rudy Maira, ormai ex capogruppo Udc, erano presenti in conferenza stampa i deputati regionali Toto Cordaro, Pippo Gianni, Marianna Caronia, Nino Dina, Fausto Fagone. Anche se assenti, hanno aderito al nuovo gruppo anche Orazio Ragusa e Totò Cascio. Il gruppo di parlamentari fa riferimento all’ex segretario siciliano Saverio Romano, al senatore Totò Cuffaro, e agli onorevoli Giuseppe Drago e Calogero Mannino, tutti in rotta con la linea del leader Pier Ferdinando Casini che ha scelto di appoggiare in Sicilia l’esecutivo di Raffaele Lombardo e a Roma di confermare l’opposizione al governo Berlusconi. Nel gruppo dell’Udc, che era composto da 11 deputati, rimangono tre parlamentari: Mario Parlavecchio, Giovanni Ardizzone e Marco Forzese.
Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, ha commentato la nascita del nuovo gruppo in modo tiepido dichiarando di non preoccuparsi per queste defezioni poiché è convinto che in Sicilia i voti dell’Udc invece di diminuire aumenteranno. Gli scissionisti dell’Udc chiedono di poter tornare alle urne “per dare un governo vero alla Sicilia”.

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