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Palermo – Cento disabili senza assistenza, servizio sospeso, sono finiti i soldi

Luca Insalaco

Palermo – Cento disabili senza assistenza, servizio sospeso, sono finiti i soldi

mercoledì 29 Settembre 2010

Il Coordinamento H ha scritto anche al prefetto chiedendo un intervento a favore delle fasce deboli. Stop da tre settimane. L’assessore Russo assicura: “Riprenderà a giorni”

PALERMO – Da tre settimane, cento disabili gravi non beneficiano più dell’assistenza domiciliare. Il Comune di Palermo ha sospeso il servizio per mancanza di fondi con cui continuare ad assicurarlo. Si tratta dell’ennesimo stop all’assistenza ai disabili di cui si rende protagonista l’amministrazione palermitana, perennemente a corto di risorse ed in affanno nel supportare le fasce deboli della popolazione. In questo caso, l’amministrazione si avvantaggia della non obbligatorietà del servizio sancita dalla legge, pur trattandosi di un servizio essenziale.
 
“L’assistenza domiciliare – spiega Salvatore Crispi, responsabile del Coordinamento H per i diritti delle persone con disabilità che vivono in Sicilia – riguarda uno degli aspetti più delicati della loro vita poiché, in assenza di questo servizio, si trovano nell’impossibilità di svolgere i più elementari atti quotidiani di cura ed igiene personale. Le cento persone con disabilità grave a cui il Comune di Palermo eroga questo servizio hanno, in aggiunta alle caratteristiche della propria ‘patologia’ delle difficoltà, perché o vivono da sole o hanno parenti in età avanzata che non possono farsi carico in toto dell’assistenza quotidiana o gli stessi genitori devono assentarsi dal proprio posto di lavoro”. “Non è corretto – aggiunge Crispi – gettare queste persone nella disperazione aumentando i loro disagi e creando le premesse per un’emarginazione che potrebbe anche portare ad una pre-morte civile”.
Il Coordinamento H lamenta come l’amministrazione comunale abbia continuato ad erogare il servizio avvalendosi degli ultimi fondi recuperati, ma omettendo di avviare una programmazione degli interventi di assistenza in maniera stabile. Da qui, la nuova, attuale e “scandalosa” sospensione. All’associazione non è rimasto altro che scrivere ai principali interlocutori istituzionali, tra i quali anche il Prefetto, chiedendo loro un intervento per ripristinare il servizio, “la cui assenza pregiudica il regolare andamento della vita civile e sociale delle persone disabili”. I disabili, privati dell’assistenza domiciliare, si dicono ora pronti a scendere in piazza per chiedere ciò che le disposizioni di legge e la nostra Costituzione garantiscono loro e che il Comune ha “iniquamente” tagliato. L’assessore comunale alle Attività sociali, Raoul Russo, assicura che il servizio “riprenderà a giorni”, grazie ai fondi della legge 328/2000.

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