Ieri, il presidente della Sicilia ha ricevuto a Palazzo d’Orleans, il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, in visita ufficiale. Tra Fini e Lombardo c’è stata sempre simpatia al punto che lo scorso settembre dichiarò: “Sono pronto ad aderire a qualunque governo che riformi la legge elettorale. Con gli uomini di Fini abbiamo avviato un percorso di leale consultazione e condivisione”.
Per il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo: “Non c’é nessuna guerra in atto con Berlusconi”.
Il leader dell’Mpa lo ha osservato a Verona a margine del forum italo russo sulle energie rinnovabili.
“Da parte nostra c’é – ha puntualizzato Lombardo – un rapporto non solo istituzionalmente corretto e politicamente positivo. Mi auguro che si possa ancora di più migliorare”.
Un diverso modo di politica che non va giù a chi la politica la fa all’antica come il Pdl e come lo stesso Miccichè, che da alleato di ferro di Lombardo ha subito fatto un passo indietro all’arrivo tra i banchi della maggioranza del Partito democratico.
Su questo si giocherà la partita politica dei prossimi mesi in Sicilia: se a vincere sarà la coalizione che attualmente si trova all’opposizione allora con ogni probabilità si andrà a nuove elezioni, altrimenti Lombardo terminerà tutta la legislatura con i nuovi alleati portando a termine le riforme.