Bene la lotta agli evasori Tarsu, male lo smaltimento in cementerie - QdS

Bene la lotta agli evasori Tarsu, male lo smaltimento in cementerie

Rosario Battiato

Bene la lotta agli evasori Tarsu, male lo smaltimento in cementerie

martedì 19 Ottobre 2010

Cosa prevede il Piano dei rifiuti: 120 pagine di dossier, più altri 100 allegati, ora oggetto di valutazione. Ato e differenziata, corsa contro il tempo per rispettare gli obiettivi nel 2011

PALERMO – Centoventi pagine di dossier e oltre cento allegati: questo il bilancio cartaceo del nuovo piano rifiuti per l’emergenza siciliana. Il piano, che dovrebbe dare ossigeno e prospettive all’asfittica realtà isolana, è stato redatto dai consulenti nominati dal presidente della Regione siciliana, nella qualità di commissario delegato a seguito della ordinanza di Protezione civile n. 3887 del 2010.
Dopo i botti dei giorni scorsi e le sciabolate tra il ministro Prestigiacomo e il governatore Lombardo, il nuovo piano è stato consegnato lo scorso 15 ottobre alla Presidenza del Consiglio dei ministri e alla Protezione civile. Adesso bisognerà attendere l’intesa dal dipartimento della Protezione civile della Presidenza del consiglio e quindi il piano passerà al ministero dell’Ambiente per la valutazione definitiva. A proposito delle esposizioni finanziarie dei comuni che hanno ricevuto anticipazioni dalla Regione per fronteggiare l’emergenza rifiuti sarà rimodulato un piano di rientro che consentirà agli enti locali di mantenere gli impegni salvaguardando gli equilibri di bilancio e l’erogazione dei servizi.
Il primo punto da risolvere riguarda la questione differenziata dal momento che al 2009 la media regionale urbana ammontava al 6,7% contro una media nazionale del 30,4%. Il lancio del nuovo sistema dovrà inoltre fronteggiare l’immediata emergenza costruendo nuove discariche (almeno una decina) per tamponare la crisi. Si alimenta ancora la polemica a proposito della megadiscarica di Assoro di 1.380.000 mc prevista nel piano col gruppo Catanzaro che ribadisce “nessun investimento né direttamente né indirettamente nel territorio della provincia di Enna verrà fatto dalla società che ha già comunicato la formale rinuncia all’iniziativa relativa alla Piattaforma Integrata”.
Tra gli impianti di smaltimento tramonta definitivamente l’idea dei termovalorizzatori perlomeno nei termini fissati dal Piano Cuffaro del 2002, anche se non si escludono delle versioni ridotte di impianti che producano energia, come confermato dallo stesso Pietro Lo Monaco che ha parlato di “impianti di valorizzazione energetica” da realizzare con bandi pubblici da emanare nei prossimi mesi. Inoltre è prevista la possibilità dell’invio dei rifiuti negli inceneritori di aziende che realizzano cemento in Sicilia e “lotta agli evasori della Tarsu”.
Il piano deve rispondere alle richieste dell’ordinanza del luglio scorso: differenziata al 35% entro il 2011, realizzazione delle discariche necessarie per fermare l’emergenza, la realizzazione di impianti di stoccaggio dei rifiuti differenziati, impianti per la selezione del multi-materiale e per il trattamento dei rifiuti organici, e la progettazione, la realizzazione e la gestione, con il sistema della finanza di progetto, degli impianti di termovalorizzazione individuati nel piano regionale di gestione dei rifiuti.
Nel prossimo anno, dato lo smantellamento delle 27 Ato regionali che dovrebbero essere ridotti a 10 nel 2010 (uno per ogni provincia più uno per le isole minori), potrebbe anche trovare parziale soluzione la situazione finanziaria delle società d’ambito. Il nuovo obiettivo da raggiungere appare in perfetta sintonia anche con l’ingresso dei soggetti privati nelle modalità di gestione: smaltimento sul territorio per evitare i costi di trasporto e riduzione al minimo della frazione da smaltire in discarica.
 

 
Lo Monaco: “La discarica diventa l’ultima opzione di smaltimento”
 
PALERMO – Pietro Lo Monaco, dirigente della Protezione civile regionale, non ha dubbi sul futuro dell’immondizia siciliana. “Un’attività che deve diventare industriale, da gestire a costi minimi, e non emergenziale, perché i costi finiscono per gravare sulle tariffe a carico dei cittadini”.
Le parole di Lo Monaco vogliono scongiurare quello che da dieci anni circa in Sicilia viene avvertita come emergenza perpetua: la gestione dei rifiuti. Quattro commissari, a cominciare dal 1999, e zero risultati. Raffaele Lombardo è l’ultimo e non potrà più rimandare soluzioni che ormai pretendono da Roma. “La gestione dei rifiuti – ha proseguito Lo Monaco – deve avvenire attraverso l’incremento della raccolta differenziata, con il recupero delle materie prime e con metodi che consentano di abbancare il meno possibile in discarica e, comunque, con caratteristiche quanto più sicure e meno aggressive possibile per l’ambiente. Il Piano prevede la realizzazione di piattaforme per il trattamento dei rifiuti e non ultimo la valorizzazione energetica delle componenti non recuperabili. Quindi, la discarica dovrà diventare l’ultima opzione, nell’ambito di una gestione integrata”.

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