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Catania – L’odissea di quella mini-metro che spera di diventare grande

Melania Tanteri

Catania – L’odissea di quella mini-metro che spera di diventare grande

martedì 19 Ottobre 2010

Entro la fine del 2012 si dovrebbero aggiungere altri 5 chilometri di percorso ai 3,8 attuali. Lo sviluppo della metropolitana catanese a confronto con quella di Torino

CATANIA – Tempi di costruzione notevolmente differenti emergono nel confronto tra la metropolitana di Torino e quella di Catania, entrambe attualmente interessate da lavori di prolungamento, ma con alcune, evidenti, differenze sul piano dei tempi di realizzazione.
Dopo decenni di discussioni – è il 1936 quando a Torino si parla per la prima volta di metropolitana – che si infittiscono sul finire degli anni settanta, finalmente, nel 1999, viene firmata la convenzione per la realizzazione dell’opera (a sbloccare definitivamente l’iter per la realizzazione della metropolitana di Torino è la delibera Cipe del 21 aprile, che aumenta dal 35 al 60% la quota di finanziamento garantita dal Governo centrale) e, nel 2000, iniziano i lavori per la costruzione della linea 1. Il 4 febbraio 2006 viene infine  inaugurato il primo tratto da Fermi – XVIII Dicembre e, nell’anno successivo, il percorso della metropolitana misura 9,6 km e sono in funzione 14 stazioni.
A Catania, la storia della costruzione è più complicata: l’infrastruttura si innesta, infatti, nel percorso cittadino di quella che era la ferrovia circumetnea, tra le più antiche – risale al 1895 – e, per il tempo, moderne, ferrovie. Attualmente, quella etnea, è una linea metropolitana ancora breve e dotata di poche stazioni che, tutte centrali, costituiscono un mezzo di trasporto utile solo per una piccola porzione della popolazione, prevalentemente costituita da studenti.
La tratta è lunga, infatti, solo 3,8 chilometri ed è dotata di appena sei stazioni. Per realizzare questa tratta, in esercizio dal luglio 1999, sono però occorsi ben 12 anni, dal momento che il primo lotto fu realizzato nel 1987, il secondo nel 1989 e che i lavori furono consegnati nel 1991.
Sorprendono, poi, le differenze nei tempi per il prolungamento della linea: a Torino è il 2007 quando viene inaugurato il nuovo tratto, XVIII Dicembre – Porta Nuova, con il quale il percorso della metropolitana misura 9,6 km e sono 14 le stazioni in funzione. Inoltre, secondo i progetti in corso di realizzazione, nel 2011 la linea misurerà complessivamente 13,2 km e saranno attive 21 stazioni. Quindi, in appena sei anni, Torino è riuscita a dotarsi di una rete metropolitana lunga quasi 10 chilometri che, nel 2011, quindi dopo 11 anni di scavi, arriverà a misurare oltre 13 chilometri, con una media di circa 1,2 chilometri l’anno.
Diverso il caso di Catania in cui sono stati necessari 12 anni per la realizzazione di neanche 4 chilometri che, nel 2012 – quindi a 25 anni di distanza – saranno appena 8,8 chilometri, con una media di circa 300 metri l’anno.
Un rapporto che evidenzia la lentezza nella realizzazione dell’opera etnea, rispetto a quella piemontese anche se, a ben guardare, i mastodontici ritardi si sono verificati prevalentemente nella prima fase della costruzione della metropolitana. I lavori relativi alle tratte in costruzione e di prossima consegna – quelli che, appunto, dovrebbero completarsi nel 2012, ovvero la tratta Stesicoro – Giovanni XIII (circa 1 chilometro) e Borgo Nesima (circa 3 chilometri), oltre alla micro tratta Giovanni XIII – Galatea (nemmeno un chilometro) – hanno avuto, infatti, inizio nel 2007, ciò significa che, se verranno rispettati i tempi previsti per la consegna, saranno ben cinque i chilometri realizzati in cinque anni, ovvero un chilometro l’anno, dunque notevolmente più celeri rispetto alla prima fase.
“Ci auguriamo la fine dei lavori tra un paio di anni – afferma il commissario governativo Fce, Gaetano Tafuri – anche se gli imprevisti ci possono sempre essere”.

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