Due giorni di pioggia e vento e parte della Sicilia si sbriciola - QdS

Due giorni di pioggia e vento e parte della Sicilia si sbriciola

Due giorni di pioggia e vento e parte della Sicilia si sbriciola

mercoledì 20 Ottobre 2010

Smottamenti, allagamenti, strade interrotte nelle province di Palermo e Messina. Latteri (Mpa) chiede l’immediato intervento della Protezione civile

PALERMO – È tornato il maltempo e parte della Sicilia, già dissestata sotto il profilo idrogeologico, soffre. L’area più colpita è quella tirrenica.
Piogge intense si sono abbattute fra lunedì e martedì nel palermitano. Resta difficile la situazione in molte zone della provincia di Messina. Ieri e oggi scuole chiuse per disposizione del sindaco a Capo d’Orlando. Frane e smottamenti hanno creato problemi alla circolazione, mentre l’acqua della condotta idrica comunale è stata dichiarata non potabile.
Allagamenti in molti centri abitati. Si è transitato a rilento in alcuni tratti della statale 113 dopo che l’altro ieri la strada era stata chiusa al traffico per alcune ore insieme all’autostrada Messina-Palermo, tra Sant’Agata di Militello e Rocca di Caprileone. La carreggiata in direzione della città dello Stretto è stata riaperta ieri, dopo diverse ore di chiusura.
Ferdinando Latteri, del Mpa, ha chiesto l’immediato intervento della Protezione civile “a seguito dell’ulteriore nubifragio che ha provocato frane e allagamenti nella zona tirrenica del messinese e sui Nebrodi”. “Visto il persistente quadro di dissesto idrogeologico del territorio dei Nebrodi – spiega – occorrono interventi di prevenzione per la messa in sicurezza del territorio e per la tutela dei cittadini, predisponendo tutti gli atti di competenza per un piano strutturale che intervenga definitivamente sullo stato di estremo degrado idrogeologico del territorio nebroideo”.
“Inoltre, – aggiunge Latteri – occorre attrezzare il territorio con strutture e postazioni permanenti della Protezione civile distribuite nel territorio per uno studio e monitoraggio continuo dei Monti Nebrodi e per interventi immediati in caso di calamità. Per evitare altre tragedie come quelle dello scorso anno non servono interventi temporanei ma duraturi”.  “Si chiede infine – conclude Latteri – di utilizzare con immediate procedure di urgenza le risorse, oltre 300 milioni di euro, assegnate dal ministero dell’Ambiente e dalla Regione per i rischi idrogeologici per evitare di arrivare troppo tardi”.

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