Bianco-Musumeci accoppiata vincente - QdS

Bianco-Musumeci accoppiata vincente

Carlo Alberto Tregua

Bianco-Musumeci accoppiata vincente

venerdì 22 Ottobre 2010

Catania è morta, viva Catania

Giuseppe Castiglione, coordinatore del Pdl in Sicilia, ha lanciato una proposta (forse una provocazione): “Alle prossime elezioni comunali appoggeremmo la candidatura di Enzo Bianco, magari in coppia con Nello Musumeci”. Non abbiamo ancora bene individuato la motivazione di questa uscita, però l’idea ci piace. Sia Bianco che Musumeci sono due amministratori di notevole spessore e capacità, e lo hanno dimostrato facendo, il primo, il sindaco di Catania, e, il secondo, il presidente della Provincia etnea.
Nella comunicazione di Castiglione bisogna anche individuare la causa dell’implicita censura che con questa proposta ha fatto all’attuale sindaco, Raffaele Stancanelli. Infatti, è norma che la maggioranza ricandidi il sindaco uscente, cosa che non avverrebbe nell’ipotesi prima prospettata. L’amministrazione Stancanelli ha preso in carico una situazione disastrosa, la cui responsabilità è identificata nell’ex sindaco Umberto Scapagnini: accumulo di debiti senza controllo, distruzione delle attività commerciali e dei servizi, cancellazione di importanti eventi che avevano attirato i turisti e l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale, e via enumerando.

Stancanelli ha subito adottato una politica di rigore nelle spese: ha ottenuto (almeno sulla carta) un contributo straordinario di 140 milioni dal Governo, ha rinegoziato i mutui e ha tentato di limare la spesa corrente. Nel giugno del 2008, quando ha assunto la responsabilità di sindaco, ha dichiarato che i debiti verso i fornitori sarebbero stati pagati in eguale misura e con scrupoloso ordine cronologico.
Che questo sia avvenuto non è provato. Siamo solo alle dichiarazioni del primo cittadino e di qualche suo dirigente. Se egli avesse voluto dar conto ai cittadini di questo sano principio, come era suo dovere, avrebbe dovuto fare inserire sul sito internet del Comune l’elenco completo dei creditori, corredato della data e dell’importo dei crediti. Successivamente, man mano che i pagamenti fossero stati effettuati, i crediti sarebbero stati cancellati.
Abbiamo più volte chiesto alla ragioneria perché questo esempio di trasparenza non fosse stato attuato e c’è stata data una risposta destituita di fondamento: questione di privacy.

 
È noto che il Codice della privacy (D.lgs .196/2003) prevede che vadano tutelati i dati sensibili delle persone fisiche, su questo si basa la polemica delle intercettazioni. Ma non vi è necessità di alcuna tutela che riguardi le imprese, perché esse sono iscritte in pubblici registri quali quelli delle Camere di commercio. I loro bilanci sono pubblici e qualunque cittadino volesse prenderne visione può farlo utilizzando il software camerale denominato Telemaco.
Non vi è, dunque, alcuna ragione legale perché l’amministrazione comunale non metta sul sito l’elenco completo dei suoi debiti verso fornitori, tutte imprese (individuali o in forma societaria) e quindi regolarmente iscritte alla Camera di commercio. Se tale elenco non viene pubblicato sul sito, vi sono altre ragioni che cercheremo di individuare non appena avremo notizie più precise su possibili digressione rispetto al rigoroso ordine cronologico dei pagamenti.
Però, abbiamo notizie che alcuni creditori hanno visto raddoppiato il loro credito, dal giugno 2008 a oggi.

L’aspetto più grave dell’amministrazione Stancanelli è che il territorio di Catania non è controllato, né di giorno né di notte. Non si scoprono le evasioni tributarie, non si individuano i circa 15 mila immobili fantasma (non registrati all’Agenzia del territorio), non si scovano i morosi, non si puniscono gli abusi continui nel traffico, non si perseguono i guidatori senza casco o senza cinture. Il caos è completo.
Il guaio peggiore riguarda l’economia della città. L’Amministrazione non ha un progetto, non spinge le attività economiche, non coordina le iniziative che andrebbero collegate con quelle di altre di città del Nord. Non fa quanto deve fare per tentare di incrementare il Pil, migliorare i servizi e far stare meglio i propri cittadini. Continua a trascurare, poi, l’enorme montagna di debiti dell’Amt (che ha il doppio del personale necessario, ma in compenso la metà degli autobus che stanno nei garage, guasti).
Qualcuno dice: “Catania è morta”. Noi ribaltiamo la frase e diciamo: “Viva Catania”. Ma ci vuole chi sia capace di esaltarla.

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