Governo pronto a fermare il pagamento dei pedaggi - QdS

Governo pronto a fermare il pagamento dei pedaggi

Raffaella Pessina

Governo pronto a fermare il pagamento dei pedaggi

giovedì 28 Ottobre 2010

A Sala d’Ercole continua l’evoluzione dei gruppi e nasce Fli-Sicilia. Sull’autostrada Pa-Ct si dovrebbero sborsare 7 € ogni 100 Km

PALERMO – Il governo Lombardo si trova a dover affrontare  il prossimo mese di novembre il vaglio dell’Aula per l’approvazione della finanziaria e delle norme in essa contenute. Dopo le determinazioni della conferenza dei capigruppo dell’Assemblea regionale siciliana, infatti, comincerà la sessione di bilancio.
Intanto, il Governo siciliano chiederà di partecipare al Consiglio dei Ministri che si riunirà per discutere il decreto sul rincaro dei pedaggi autostradali. Se venisse approvato così com’è infatti arriverrebbe una stangata per la Sicilia su tutte le sue (poche autostrade). Il rincaro dei pedaggi, una volta varato il decreto a Palazzo Chigi, dovrebbe essere operativo già dal primo maggio 2011, manca solo un ultimo via libera del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Andare da Palermo a Catania potrebbe venire a costare circa 14 euro. Si tratta infatti di applicare una tariffa pari a circa 7 € ogni cento chilometri. L’assessore con delega ai trasporti, Pier Carmelo Russo, ha dichiarato che sarà fatto di tutto per far valere l’Autonomia dell’Isola e saranno difesi gli automobilisti siciliani.
“L’istituzione dei pedaggi va discussa ha detto Russo – all’interno di un dialogo più ampio con il governo nazionale, in tema di Federalismo e investimenti sulle infrastrutture”.
E a proposito di federalismo l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha dichiarato che “La Sicilia e le altre regioni a statuto speciale chiedono ciò che è già previsto dalla stessa legge delega sul federalismo fiscale e che è stato riconosciuto anche dalla Corte Costituzionale (sentenza 201/2010).
Nessuna iniquità dunque, nessun sentirsi superiori. Piuttosto difesa dello statuto autonomistico dalle malcelate intenzioni di ignorarlo. Lo statuto siciliano in Italia è antesignano del federalismo. Dunque, non abbiamo nessun ripensamento. Dispiacciono le polemiche che, per altro, ignorano le disposizioni della legge del 2009 sul federalismo.”
Intanto, sotto il profilo politico il Pdl Sicilia, rimasto orfano degli uomini di Gianfranco Miccichè , transitati nel partito Forza del Sud, continua il suo percorso all’Ars al fianco di Futuro e libertà. I deputati regionali, Ignazio Marinese e Raffaele Nicotra, vicini al parlamentare nazionale del Pdl, Dore Misuraca, hanno raggiunto un accordo con i deputati regionali che fanno riferimento a Pippo Scalia, tra i fondatori, assieme allo stesso Misuraca, del Pdl Sicilia.
Il nuovo gruppo parlamentare, presieduto da Livio Marrocco, potrà contare, a Sala d’Ercole, su sette parlamentari e si chiamerà Fli-Sicilia. Vicepresidente del gruppo è stato nominato Ignazio Marinese
Lascia, invece, il deputato regionale Guglielmo Scammacca della Bruca, che dice: “Alla luce di tale colpo di mano, rassegno le mie dimissioni dal Gruppo, aderendo al Misto”.
Polemiche tra Mpa e Pid, formato dagli scissionisti dell’Udc. Giuseppe Arena se la prende con il capogruppo del Pid Rudi Maira.
“Piuttosto che pensare in maniera improbabile ed assai avventurosa all’Italia di Domani – ha dichairato Arena – Maira farebbe bene ad occuparsi ogni tanto in maniera seria e concreta della Sicilia di oggi. Con i suoi continui, scomposti ed immotivati attacchi al Presidente della Regione e al suo governo, il capogruppo del Pid dimostra un totale disinteresse per il futuro di questa terra”.
Nino Bosco (Pdl) stigmatizza le dichiarazioni del Governatore sui 150 dell’Unità d’Italia. Lombardo aveva dichiarato che era necessaria una difesa del percorso storico che ha condotto alla nascita della nazione. Bosco ha risposto dicendo che le dichiarazioni di Lombardo sono “superficiali e in malafede” e che “l’unità non va strumentalizzata con rivendicazioni pseudo meridionaliste non certo a beneficio dei siciliani”.

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