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Palermo – Amianto, tutti lo censiscono ma nessuno ancora lo rimuove

Claudio Di Gesu

Palermo – Amianto, tutti lo censiscono ma nessuno ancora lo rimuove

sabato 30 Ottobre 2010

Per le bonifiche, gara espletata a maggio. Gli uffici devono fare verifiche e il servizio non è partito. Piccole discariche crescono ovunque, i materiali restano abbandonati per mesi

PALERMO – È milletrecento volte più sottile di un capello umano e non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale, nell’aria, non sia pericoloso: in via teorica, l’inalazione anche di una sola fibra può causare il “mesotelioma” e altre patologie mortali. Tutto questo è l’amianto. Se il messaggio fosse riportato in uno di quei mega-cartelloni pubblicitari sparpagliati in città, non faremmo torto a buona parte del popolo palermitano affermando che, sicuramente, anche ai piedi del cartellone, in bella mostra, potremmo documentare la presenza di questo grande, subdolo e riconosciuto pericolo.
Si fa un gran parlare di amianto e della sua presenza in strutture private e pubbliche, ma, non fanno assolutamente scalpore le discariche di amianto monitorate in città, oramai da chiunque. Dall’Amia alla Palermo Ambiente-Ato Pa3 (che fornisce sul suo sito, attenta documentazione fotografica), dal camper di una nota radio cittadina o anche da semplici cittadini (quei pochi che ancora riescono a indignarsi). Mancherebbe la Protezione Civile e la Croce Rossa e poi, potremmo senz’altro dire che tutti, conoscono attentamente la dislocazione delle discariche di amianto a Palermo.
Il guaio peggiore è che in tutto ciò, non siamo soli a conoscere, ma sanno, anche coloro dovrebbe salvaguardare la salute pubblica come “ bene collettivo supremo”. Conoscendo, però, non applicano quelle metodiche di urgenza che un problema così grave, dovrebbe avere.
“La gara, espletata dal Comune per l’affidamento del servizio di rimozione di rifiuti speciali e pericolosi, contenenti amianto, che scadeva alle ore 11 del 13 maggio 2010 è stata espletata e aggiudicata il 17 settembre – così ci riferisce dall’ufficio gare e appalti del Comune, la dottoressa Bellante – ma occorrerà ancora del tempo, non quantificabile esattamente, per la verifica dei documenti presentati dalla ditta aggiudicataria”.
Speriamo che questo controllo, più che legittimo, non si areni nelle maglie della lentissima burocrazia comunale e che si riprenda immediatamente la raccolta dell’amianto in tutta la città.
 


Aree inquinate. Nessun rispetto per i beni monumentali
 
PALERMO – Bisogna comunque dire che, a scaraventare sui marciapiedi il terribile rifiuto, oppure ovunque ci sia uno spazio disponibile protetto da sguardi indiscreti, sono sicuramente alcuni cittadini di questa città. Neanche il pericolo dell’arresto in flagranza e di pene che possono arrivare ai sei anni di reclusione – oltre l’ammenda fino a 50mila euro – riesce a fermare questi “sciacalli del rifiuto” che, magari per qualche decina di euro, compromettono la salute di tanti, oltre che le economie di questa città, facendo dirottare risorse economiche, altrimenti utilizzabili per le tante emergenze, in questo periodo presenti. Si preferisce quindi inseguire il rifiuto, piuttosto che punire chi trasgredisce, perché è fuor di dubbio che i controlli non bastano se, anche in prossimità di attrattive turistiche, l’amianto “regna”, e lo fa in maniera irrispettosa, per esempio anche proprio a due passi dal “Castello” della Zisa.

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