Grande opera di prevenzione contro i danni del maltempo - QdS

Grande opera di prevenzione contro i danni del maltempo

Rosario Battiato

Grande opera di prevenzione contro i danni del maltempo

giovedì 04 Novembre 2010

Il ministro dell’Ambiente sollecita il collega Tremonti a fornire maggiori risorse per gli interventi sul territorio. Prestigiacomo: “Accordi per interventi nelle zone a rischio”. La Regione ha firmato

ROMA – Il maltempo scandisce anche i tempi degli interventi governativi sul territorio per prevenire i dissesti, infatti da Roma sono stati fissati accordi di programma per un bilancio complessivo di oltre di 2 miliardi e mezzo. Questa volta non si tratterà, almeno dalle dichiarazioni del ministro Stefania Prestigiacomo, di interventi per tamponare la crisi attuale, ma di una grande opera di prevenzione che dovrà servire a mettere in sicurezza le aree a rischio. Niente più palliativi quindi, ma lavoro di concerto con gli enti locali.
“Si può cominciare a fare prevenzione in modo serio, intervenendo sulle aree più a rischio attraverso accordi di programma con le regioni, stilando scalette di priorità assieme alla protezione civile nazionale e regionale, alle autorità di bacino e agli enti locali”.
Gli accordi sul territorio seguono un ordine di priorità di intervento, infatti tra le prime cinque regioni firmatarie troviamo proprio la Sicilia, in compagnia di Abruzzo, Lazio, Liguria e Umbria. Una fotografia delle regioni più lacunose sia dal punto di vista della prevenzione sul territorio, e quindi di una corretta gestione dei proprio assetti urbanistici, sia dal punto di vista del rischio dovuto a cause naturali. Le prossime in lizza d’attesa per sottoscrivere l’accordo saranno Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Sardegna e Toscana.
Al momento l’impegno complessivo degli interventi si calcola in un miliardo e 345 milioni di euro, di cui 679 milioni di euro statali e 666 regionali. Il lavoro del ministero non si ferma qui, infatti ha spiegato la Prestigiacomo, “entro la fine dell’anno saranno definiti gli accordi di programma con tutte le altre regioni”. Alla base dei finanziamenti l’individuazione di “un metodo serio – ha aggiunto il Ministro – per fare finalmente prevenzione”.
Ovviamente una copertura completa del rischio non è possibile. “Questo – ha continuato la Prestigiacomo – probabilmente non eviterà tutte le tragedie possibili, ma quelle prevedibili almeno sì, e non da domani ma nel tempo”. La fine degli interventi “polverizzati”, così come li ha definiti il ministro, cioè circa 250 milioni all’anno sulla base della richiesta dei comuni senza poi controlli successivi e coordinamento con gli interventi finanziati dalle Regioni, dovrebbe aprire una nuova era fatta di maggiore attenzione e cura. Ma adesso servono i soldi.
Il ministro dell’Ambiente ha sollecitato proprio ieri Giulio Tremonti ad allargare i cordoni della borsa visto che il capitolo con le risorse destinate un anno fa in Finanziaria non è ancora stato aperto.  La priorità accordata all’Isola è chiaramente desumibile dallo stato del territorio che non è esclusivamente riconducibile alla tragedia di Messina dello scorso anno, ma a diverse aree sotto osservazione.
Secondo l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) sono diversi i fattori che favoriscono questa alta penetrabilità del territorio siciliano: 70% della componente argillosa prevalente o significativa dei terreni affioranti, regime pluviometrico, riduzione della copertura vegetale, attività antropiche inadeguatamente programmate. Sul territorio isolano si possono identificare 4588 aree a rischio geomorfologico elevato e 2166 aree a rischio molto elevato per una superficie di 1191,56 ettari e di 954,09 ettari.
 

 
L’Ordine dei geologi siciliani: “Serve una legge di governo del territorio”
 
CATANIA – “Occorre che si faccia tutti la propria parte, politica in testa, perché ci sia una nuova legge di governo del territorio e perché tutto quanto si è vissuto fino all’altro ieri a Massa e si rivive oggi nei territori del 1 ottobre 2009 nel Messinese, diventi sempre più un brutto ricordo dal quale trarre insegnamento”. Lo afferma il vice presidente dell’Ordine dei geologi siciliani, Carlo Cassaniti, sottolieando “gli sforzi non indifferenti della Protezione civile”.
“è iniziato il maltempo in Sicilia e con esso le prime frane e i primi smottamenti – aggiunge Cassaniti – da nord a sud l’Italia è in ginocchio per la violenta ondata di piogge che sta investendo il paese nelle ultime 36 ore. Sul versante tirrenico e ionico del Messinese è esondato il torrente Cocuzzaro nei pressi di Spatafora, interrompendo la Strada statale 113. Si registrano allagamenti all’altezza del sottopassaggio di Torregrotta e a Giampilieri e Scaletta sono ripresi gli smottamenti, anche se la situazione è sotto controllo”.

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