Mobilità sostenibile, dalla Commissione europea bando da 18 milioni di euro - QdS

Mobilità sostenibile, dalla Commissione europea bando da 18 milioni di euro

Rosario Battiato

Mobilità sostenibile, dalla Commissione europea bando da 18 milioni di euro

venerdì 05 Novembre 2010

Due aree di intervento: progettazione e sviluppo di azioni innovative, supporto e coordinamento. Occasione per le città siciliane soffocate da bus obsoleti, auto e PM10

PALERMO – La mobilità urbana sostenibile appare fondamento necessario nella costruzione di una solida appartenenza europea. Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha stanziato 18 milioni di euro per finanziare progetti nell’ambito del programma “Civitas Move, Sustainable surface transport – strategie di trasporto urbano sostenibile”. Bruxelles punta su programma di cooperazione finalizzato a sostenere iniziative e azioni di sviluppo del trasporto urbano sostenibile secondo i principi e le linee direttrici del Settimo Programma Quadro della Ricerca.
Un modo per liberare l’aria delle città europee dopo i numerosi studi sullo stato di inquinamento derivato dal particolato delle auto e dei bus cittadini.
Il bando si dispone su due aree sulle quali dovranno lavorare i partecipanti: progettazione e sviluppo di azioni generali innovative per un trasporto sostenibile (progetti integrati su larga scala) e progettazione di azioni di supporto per il coordinamento, la diffusione e la valutazione (azioni di coordinamento). L’invito alla presentazione delle domande è rivolto a persone giuridiche – almeno tra partner – aventi sede negli Stati membri Ue e dei Paesi associati e resterà aperto fino al 12 aprile 2011.
Un’occasione da cogliere al volo dato lo stato dell’arte dei trasporti urbani isolani, stroncati da un parco bus vecchio e da una crisi finanziaria che ha messo diverse aziende sull’orlo del precipizio. Si tratta di un circolo vizioso che parte dall’offerta di un servizio considerato scadente dai siciliani, tra l’altro molto avvezzi all’utilizzo dell’automobile privata per gli spostamenti, che porta alla crisi finanziaria delle società di trasporto che non riuscirebbero a sopravvivere con i costi dei ticket giornalieri, ma che annaspano ugualmente nonostante i generosi contributi regionali e comunali.
Eppure auto in abbondanza e bus antiquati sono i peggiori nemici dei polmoni dei cittadini isolani. Infatti le polveri fini, ossia il particolato PM10, l’insieme delle particelle di diametro inferiore a 10 micron, cioè meno di un centesimo di millimetro, prodotti dai tubi di scappamento (ma non solo, incidono anche altri fattori come l’inquinamento industriale e il riscaldamento domestico) sono particolarmente insalubri e proprio sul tema l’Isola ha più volte rischiato una procedura di infrazione europea.
Il “Rapporto Osservasalute Aree Metropolitane 2010”, uno degli ultimi dossier in merito, ha fotografato il fenomeno pubblicando i dati del 2008. L’area metropolitana di Palermo ha oltrepassato il numero massimo di giorni di superamento del limite previsto per il PM10 (la normativa prevede che il valore limite giornaliero pari a 50 µg/metricubi per 35 giorni l’anno) arrivando a 69 giorni annui, andando oltre la media nazionale, che è stata pari a 61 giorni.
Migliora la situazione sul fronte catanese che ottiene un buon risultato per la qualità dell’aria: 45 giorni annui di superamento del limite giornaliero, oltre il limite consentito di 35 giorni, ma inferiore alla media nazionale, che è di 61 giorni. Impossibile però dimenticare le perfomance di Siracusa, altra città nel mirino Ue, che nel 2008, dati Istat, è stata la maglia nera d’Italia con 321 giorni di superamento.

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