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Palermo – Immigrazione: crescono i numeri ma anche l’integrazione al lavoro

Luca Insalaco

Palermo – Immigrazione: crescono i numeri ma anche l’integrazione al lavoro

venerdì 12 Novembre 2010

La stima è al netto dei clandestini. Parte del picco è dovuto alla regolarizzazione di colf e badanti. Secondo il dossier Caritas-Migrantes in un anno il fenomeno è cresciuto del 7,2%

PALERMO – La popolazione immigrata cresce e procede con successo nel difficile cammino di integrazione sociale e lavorativo nel territorio palermitano. Secondo i dati dell’ultimo dossier statistico “Immigrazione” Caritas-Migrantes, gli stranieri residenti in provincia al dicembre del 2009 erano 25.517, con un incremento del 7,2% rispetto all’anno precedente ed un’incidenza rispetto al totale della popolazione di residenti pari al 2%.
La stima dei nuovi residenti è al netto di quanti per le difficoltà burocratiche legate alla regolarizzazione (definizione della pratica di soggiorno, ricerca di una casa idonea dal punto di vista igienico-sanitario e relativa sottoscrizione del contratto di affitto) non sono riusciti a registrarsi presso l’anagrafe del comune di residenza. Nel conteggio dei nuovi residenti, una consistente fetta è da ricondurre ai richiedenti asilo ed a coloro che sono giunti nel Palermitano grazie ad un visto per motivi di lavoro.
Una cospicua quota, inoltre, è dovuta alla regolarizzazione di colf e badanti del settembre 2009, che ha visto le province di Palermo e Catania fare la parte del leone, con oltre 3.000 richieste. Dunque, è il lavoro, spesso non stagionale, a spingere i migranti a fermarsi nel territorio. Palermo è la terza provincia (dopo Catania e Ragusa) per numero di occupati netti, con 15.178 lavoratori, pari ad un’incidenza del 5,6%. Lo scorso anno, poi, il saldo tra assunzioni e cessazioni di rapporti lavorativi è stato positivo, facendo registrare 396 nuovi posti di lavoro.
Diretta conseguenza del lavoro e del propensione al risparmio è la progressiva crescita delle rimesse verso i paesi di origine. Il flusso di denaro inviato da Palermo negli ultimi anni ammonta a 48 mln di euro, frutto della capacità degli stranieri di mettersi in gioco nel commercio e dell’attitudine dei “nuovi palermitani” ad aiutare quanti hanno lasciato in patria.
Anche negli istituti scolastici l’incremento degli alunni stranieri è visibile, con un picco di iscrizioni nella scuola primaria. Il capoluogo si distingue nell’Isola per il maggior numero di alunni stranieri in valore assoluto, con 4.059 iscritti, seguita da Catania (3.226) e Messina (2.750). Tra i banchi, il paese di origine più rappresentato è la Romania, ma si segnala una nutrita presenza di alunni di origine cinese, bengalese e srilankese.
 


Mons. Genualdi: “Non basta che il Comune abbia un ufficio apposito”
 
PALERMO – In occasione della presentazione del dossier statistico, il direttore della Caritas diocesana di Palermo, Mons. Benedetto Genualdi, ha auspicato una maggiore concertazione tra l’amministrazione comunale di Palermo ed i soggetti che operano nel sociale. Il direttore della Caritas ha inoltre puntato il dito contro la scarsa utilità dell’Ufficio nomadi e immigrati del Comune: “Non basta che il Comune abbia un ufficio apposito, è importante vederne la dinamicità, visto che gli stranieri si rivolgono agli uffici della Caritas piuttosto che a quelli dell’amministrazione per risolvere i loro problemi”. “Occorre essere coerenti tra le parole che si dicono e le cose che si fanno per la città”, ha aggiunto Genualdi, riferendosi al discorso pronunciato dal sindaco Cammarata davanti al Papa ed alla recente ordinanza del primo cittadino che vieta i bivacchi ed i lavavetri.

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