Italia al voto a gennaio. Miccichè ne è sicuro - QdS

Italia al voto a gennaio. Miccichè ne è sicuro

Raffaella Pessina

Italia al voto a gennaio. Miccichè ne è sicuro

martedì 16 Novembre 2010

Le date: domenica 16 e lunedì 17 gennaio o al più tardi la settimana dopo. Partito democratico bersagliato per l’appoggio a Lombardo

PALERMO – È cominciato lo scontro fra i partiti all’Assemblea regionale siciliana sui documenti finanziari da approvare entro fine anno. La Commissione Bilancio, convocata ieri pomeriggio per le 15, un’ora dopo registrava ancora la sala riunioni deserta. All’ordine del giorno  l’esame del documento di programmazione economico finanziaria (Dpef). Intanto il capogruppo di Forza del Sud ha chiesto le dimissioni dell’assessore all’Economia Gaetano Armao ed ha dichiarato che nella Finanziaria 2010/2011 l’art. 46 “Fondi per gli investimenti” è privo di copertura finanziaria “in quanto – dice De Luca –  prevede di destinare 350 milioni di euro derivanti da quelle operazioni di dismissioni delle quote societarie detenute dalla Regione Siciliana, come quelle previste dall’art 20 della finanziaria regionale scorsa non ancora attuata in quanto la chiusura e l’accorpamento di enti e società genera debiti che dovranno essere coperti con risorse regionali e non con nuove risorse per finanziare investimenti”.
 
L’assessore Armao ha replicato allo stralcio di 10 articoli della finanziara operato dal Presidente dell’Ars Francesco Cascio con un  comunicato in cui dichiara di “prendere atto” di questa operazione : "La prossima finanziaria e’ lo strumento per risanare i conti regionali e promuovere lo sviluppo della Sicilia – ha detto Armao –  ed e’ per questo che a misure di contenimento della spesa sono state agganciate alcune fondamentali e attese riforme di settore. A partire da quella della semplificazione amministrativa, da troppo tempo attesa da imprese e società civile, proseguendo, in questo modo, la consolidata esperienza del legislatore statale”.
Per la cronaca, gli articoli stralciati riguardano argomenti che sono già inseriti in Ddl governativi al vaglio delle commissioni legislative, ed è per questo che Cascio le ha volute stralciare per velocizzare l’iter del Dpef. Ma un altro fronte di polemiche continua a rimanere aperto e cioè quello che riguarda l’alleanza del Pd al Governo Lombardo. Il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini in un comunicato dichiara che vi sono due “Giuseppe Lumia, paladino dell’antimafia ma anche fautore dell’alleanza con Lombardo: il Lumia di ieri, sempre pronto a imbastire processi anche a priori, e quello di oggi, cioè il Lumia che non esprime un giudizio nemmeno di fronte a ogni nuova evidenza”.
 
Il capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici dal canto suo invita chi critica il Partito Democratico a leggere lo Statuto del Pd siciliano che all’articolo 23 recita: “non possono aderire al Partito Democratico siciliano e non possono essere candidati a cariche interne del partito o istituzionali, coloro che (…) siano stati rinviati a giudizio per delitti connessi alla mafia”. E ribatte che lo stesso codice viene applicato, dal suo partito, alla situazione del Governatore Lombardo. Infine questo pomeriggio riaprono i battenti dell’Assemblea Regionale, che dovrebbe esaminare proprio il Dpef. La tensione comunque rimane alta in Sicilia, in attesa di capire quali indirizzi prenderà il governo di Roma, con l’uscita ufficiale del Fli e dell’Mpa dalla maggioranza guidata da Berlusconi. Sul suo blog il sottosegretario Gianfranco Miccichè riporta un articolo in cui è scritto che “Silvio Berlusconi ha sciolto ogni dubbio ed è sicuro: si andrà alle elezioni anticipate domenica 16 e lunedi’ 17 gennaio o al piu’ tardi la settimana dopo (23-24 gennaio)”.
“Per fronteggiare la nascita del Terzo Polo (Fli-Udc-Api-Mpa) – prosegue nel suo blog Miccichè – Berlusconi ha stretto un’alleanza con Forza del Sud, una sorta di Lega del Sud per cercare di ottenere il premio di maggioranza, che al Senato e’ regionale, anche nel Mezzogiorno. Sicilia compresa”.

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