Acqua pubblica, riforma comune - QdS

Acqua pubblica, riforma comune

Salvatore Gabriele La Spisa

Acqua pubblica, riforma comune

martedì 16 Novembre 2010

Prima audizione all’Ars sul Ddl di iniziativa consiliare dei sindaci per la “ripubblicizzazione del servizio”. La commissione Ambiente e Territorio riunirà in un unico testo tutte le proposte

PALERMO – Si è svolta il 9 novembre, presso la IV Commissione   Ambiente e Territorio  dell’Assemblea regionale, sotto la presidenza di Fabio Mancuso, l’audizione dei sindaci presentatari del disegno di legge di iniziativa consiliare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la  ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia”. A tale incontro hanno partecipato Michele Botta, sindaco di Menfi, e Domenico Giannopolo, vice sindaco di Caltavuturo, in rappresentanza delle Amministrazioni comunali e anche tre esponenti del Forum regionale dei Movimenti per l’acqua pubblica, presentatari della proposta di legge  d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua in Sicilia, Paolo Campo, Teodoro Lamonica e Antonella Leto. 
Sia Botta che Giannopolo hanno illustrato il disegno di legge evidenziando il fallimento delle gestioni in essere che hanno causato una intollerabile crescita delle tariffe, un peggioramento del servizio, inconsistenti  investimenti, individuando un punto di criticità nell’ intera copertura dei costi, compresi gli investimenti, sulla tariffa. È stato inoltre evidenziato il rischio d’ infiltrazioni mafiose nell’affare acqua. Tra le altre evidenze è stato sottolineato come il quadro normativo  europeo non obblighi gli Stati membri alla privatizzazione e, citando le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale secondo le quali lo Stato non può comprimere le competenze degli Enti locali, si è fatto appello allo Statuto regionale in considerazione della competenza esclusiva in materia di acqua e servizi pubblici locali.
I relatori hanno apprezzato l’indirizzo dell’art. 49 della Finanziaria   regionale, che prevede la possibilità di rescindere i contratti di gestione e la necessità, anche in vista del   prossimo scioglimento delle Autorità d’Ambito, di ridiscutere l’intera materia con i necessari approfondimenti tecnico-giuridici. 
Inoltre, i relatori hanno sottolineato che la proposta di legge regionale prevede l’istituzione di un fondo che consenta d’accompagnare finanziariamente la ripubblicizzazione degli ambiti e del sovrambito privatizzati, gestito attualmente da Siciliacque, evidenziando la proposta che la gestione complessiva delle risorse idriche e dei S.I.I. avvenga esclusivamente attraverso enti di diritto  pubblico.
Il presidente della Commissione ha informato i presenti che la proposta di legge d’iniziativa popolare, che ha raccolto l’adesione di oltre 35.000 siciliani, sarà assegnata alla IV Commissione e pertanto tutti i testi di legge di riforma verranno accorpati nella trattazione. Al termine dell’audizione è stata istituita una sottocommissione, presieduta dal parlamentare Roberto Ammatuna, vicepresidente della IV Commissione, che avrà il compito di svolgere ulteriori approfondimenti ed audizione con i rappresentanti degli Enti locali, dei Movimenti del Forum regionale e con gli Ato idrici siciliani per far pervenire, in tempi brevi, all’esame del Parlamento il disegno di legge.
I sindaci e i rappresentanti dei Movimenti hanno espresso soddisfazione per il positivo  segnale di apertura che fa ben sperare in un  positivo esito dell’iter parlamentare. Il deputato regionale e  sindaco di Bivona Giovanni Panepinto ha dichiarato, “Finalmente la legge sulla ripubblicizzazione dell’acqua prende forma. Ci aspetta un lavoro importante, che dovremo coordinare con la riforma voluta dal Pd e inserita nella Finanziaria regionale, e con la norma della finanziaria nazionale che abolisce gli Ato a partire dal primo gennaio 2011. Il presidente della Commissione, Fabio Mancuso, ha mostrato attenzione per questa materia, ci sono le condizioni per lavorare bene”.

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