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Il BdS incorporato a Unicredit. Prosegue il progetto di banca unica

Marina Pupella

Il BdS incorporato a Unicredit. Prosegue il progetto di banca unica

sabato 20 Novembre 2010

Chiude i battenti il Banco di Sicilia, uno dei principali istituti creditizi nazionali dal 1870 ad oggi. Lo scopo dell’annessione è quello di rinforzare l’istituto in vista dell’entrata in vigore di Basilea 3

PALERMO – Si chiude una pagina della storia siciliana. Il Banco di Sicilia, l’istituto di credito di riferimento per cittadini ed imprese della regione nonché uno dei principali istituti creditizi nazionali dal 1870 ad oggi, chiude i battenti.
Dal 1° novembre 2010, è stato incorporato nella capogruppo Unicredit, dando luogo al progetto di Banca unica del gruppo. Governo e strategie finanziarie non saranno più decise a Palermo, bensì a Milano, sede di Unicredit e capofila del cosiddetto “bancone” che raccoglie diversi istituti di credito nazionali e internazionali.
Le difficoltà che in questi anni il Bds ha dovuto affrontare per limitare i danni della crisi dei subprime e i mutamenti che hanno investito l’apparato bancario internazionale, non hanno di certo dato spazio a sentimentalismi e nostalgie nel mondo della finanza. Ora il patrimonio tradizionale siculo finirà in dote al big Unicredit.
Lo scopo dell’annessione è quello di rinforzare l’istituto in vista dell’entrata in vigore di Basilea 3 e l’espansione verso nuovi mercati. Dal punto di vista giuridico il Banco di Sicilia Spa scompare. Decade anche il Consiglio di amministrazione, l’ultimo a presiederlo è stato Ivan Lo Bello. La nascita del “bancone” coincide con la scadenza dei patti parasociali che Unicredit aveva ereditato dall’incorporazione con Capitalia. Che controllava il Banco di Sicilia e che consentiva alla Regione siciliana e alla Fondazione Bds, azionisti della holding di piazza Cordusio, di indicare propri rappresentanti nel Cda della banca siciliana. Il nuovo assetto di Unicredit prevede la figura dei responsabili territoriali. In Sicilia questo ruolo è stato affidato a Roberto Bertola, già amministratore delegato. “Sarò la figura di sintesi per la Sicilia – commenta Roberto Bertola -. Da ora in poi avrò nuove responsabilità di business, legato alle nuove reti commerciali della banca. Il cliente deve accorgersi di un cambiamento.
Saremo sempre più focalizzati verso la customer satisfaction e continueremo a misurare con attenzione il livello del servizio che eroghiamo sul territorio. Il progetto “Insieme per i clienti” prevede che il Bds mantenga il suo brand: un marchio di grande storia che, unito al brand UniCredit, consente di unire in maniera unica tradizione e innovazione”.
Con la crisi vi è stata grande prudenza nell’erogazione del credito da parte delle banche, ma il gruppo nell’ultimo anno ha registrato un aumento dei finanziamenti. In particolare per le imprese vi è stata una crescita dei finanziamenti del 5,5%. Con Impresa Italia sono stati erogati oltre 425 milioni alle Pmi.
 

 
La storia del Banco di Sicilia.
Fondato nel 1849, nel 1867 riconosciuto con legge
 
Il banco viene fondato nel 1849 con l’unificazione della Cassa di Corte di Palermo e della Cassa di Corte di Messina, divenendo Banco Regio dei Reali Domini al di là del Faro. Assume la denominazione attuale nel 1860. Nel 1867 viene riconosciuto con legge quale istituto di emissione, funzione che manterrà fino alla riforma bancaria del 1926. Sono gli anni (1862-1893) in cui il Banco viene guidato da Emanuele Notarbartolo. Nel 1870 il Banco viene autorizzato all’apertura di nuove filiali, sia in Sicilia che nella penisola. Successivamente molte altre succursali vennero aperte facendolo divenire uno dei principali istituti creditizi nazionali. Fra il 1927 ed il 1958 videro la luce le sezioni speciali di credito minerario, industriale, fondiario e delle opere pubbliche. Con la riforma del 1990 diventa una Spa di proprietà dell’omonima Fondazione bancaria. Gli anni Novanta saranno segnati da un pesante processo di riorganizzazione e risanamento per liberare l’istituto dall’eccessiva incidenza degli alti costi d’esercizio. Il Banco viene ricapitalizzato dalla Regione siciliana nel ‘92 e nel ‘97 acquisisce le attività e passività della Sicilcassa in liquidazione. Sempre nel ‘97 entra nel capitale il Mediocredito Centrale. Nel 2002 il gruppo bancario viene riorganizzato: si fondono gli istituti preesistenti dando vita al gruppo Capitalia. Le attività bancarie vengono trasferite al Banco di Sicilia Spa, controllato al 100% da Capitalia Spa. La fusione Capitalia-Unicredit nell’ottobre 2007, ha portato a una nuova strategia.
Il nuovo gruppo in Sicilia è stato così presente con il marchio Banco di Sicilia.

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