Aziende sanitarie: 10 milioni per consulenze - QdS

Aziende sanitarie: 10 milioni per consulenze

Maria Francesca Fisichella

Aziende sanitarie: 10 milioni per consulenze

giovedì 25 Novembre 2010

Sul sito del ministero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione pubblicati gli elenchi con gli incarichi 2009. Prevalgono prestazioni tecniche, legali, contabili, ma anche mediche, sondaggi e comunicazione

PALERMO – La Sicilia spende 10 milioni di euro in consulenze esterne per le Asp, Aziende sanitarie provinciali, nel periodo relativo al 2009. I dati emergono dalla recente pubblicazione sul sito del Ministero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione degli elenchi con gli incarichi di consulenza e di collaborazione esterna affidati dalle Amministrazioni pubbliche nel 2009 e da queste comunicati all’Anagrafe delle Prestazioni con la descrizione e la durata dell’incarico, l’importo previsto da corrispondere nonché l’importo erogato per l’incarico assegnato alla data di trasmissione (art. 53 del D.Lgs. 165/2001 comma 14).
In questa sede sono state prese in considerazione le voci degli elenchi, aggiornati al 23 settembre 2010 e riguardanti le Asp siciliane.
Nell’ultima analisi sullo stesso tema ma riferita ai dati del 2008, sul cui argomento il QdS ha pubblicato un’inchiesta il 23 gennaio 2010, emergeva che Ragusa ed Agrigento fossero le due Asp inadempienti, non avendo comunicato i dati. Evidentemente l’Asp di Ragusa ha poi chiarito la sua posizione come richiesto dalla legge, altrimenti non avrebbe potuto conferire nuovi incarichi (l’art. 53, comma15 del decreto legislativo 165/2001 prevede che le amministrazioni che hanno omesso gli adempimenti di comunicazione non possono conferire nuovi incarichi fino a quando non adempiano).
In questa nuova occasione d’analisi Ragusa addirittura risulta l’unico caso in cui i conti sono già stati tutti saldati alla data cui risale l’aggiornamento del Ministero. In altre parole la voce “importo previsto” pareggia i conti con la voce “importo erogato”. Agrigento si conferma, anche questa volta, inadempiente. A farle compagnia stavolta c’è Messina.
Catania, Siracusa e Trapani sono rispettivamente le Asp con la più alta spesa prevista, tradotto in cifre: 4,4 mln, 3,1 mln e 1,1 mln. Seguono Enna (600 mila euro), Palermo (500 mila euro) e Ragusa (217 mila euro).
Le ragioni delle consulenze si riconfermano essere le medesime registrate già nella scorsa analisi, con una prevalenza di consulenza tecnica (mentre nella scorsa analisi la più richiesta era quella contabile) seguita dalla legale, contabile, per tutela in giudizio, ed ancora prestazioni mediche, docenze, prestazioni di assistente sociale, sondaggi e comunicazione. A Catania, la maggior parte della spesa è destinata in ordine di incidenza a consulenze tecniche, sondaggi, prestazioni mediche e consulenze legali. A Caltanissetta a consulenze tecniche e mediche. Ad Enna prevale la tutela in giudizio, le docenze, la consulenza tecnica, le prestazioni di assistenza sociale. A Palermo, in primis, si trovano le prestazioni di assistenza sociale seguite dalla consulenza legale, dalle prestazioni mediche, dalla consulenza tecnica e contabile. A Ragusa incidono maggiormente le prestazioni mediche e la consulenza tecnica. Mentre a Siracusa prevale la consulenza in materia di architettura, ingegneria e altre attività tecniche seguita dalle prestazioni mediche, dalla tutela in giudizio, dalla consulenza contabile e dalle docenze. Ed infine, a Trapani prevalgono le prestazioni mediche e la consulenza tecnica.
 

 
Armao: “Premiare gli enti virtuosi e penalizzare quelli che non hanno una spesa di qualità”
 
Continuando a far due conti questi 10 milioni di euro in consulenze esterne sulle teste dei siciliani gravano nell’ordine dei 2 euro per ciascuno. Così, vista la cifra relativa alla spesa per consulenze esterne, ancora non indifferente, ritorna in mente una dichiarazione rilasciata dal direttore del Dipartimento Pianificazione strategica, Maurizio Guizzardi, nel corso di un’intervista pubblicata sul Quotidiano di Sicilia il 26 agosto 2009 in cui si sottolineava che la legge di riforma sanitaria regionale la n.5 del 14 aprile 2009 all’art. 21, 1° c. prevede che “è fatto divieto alle Aziende del Servizio sanitario regionale ed agli enti pubblici del settore di affidare mediante appalto di servizi o con consulenze esterne l’espletamento di funzioni il cui esercizio rientra nelle competenze di uffici o di unità operative aziendali. (…) La violazione delle disposizioni di cui ai commi precedenti comporta diretta responsabilità, anche patrimoniale, del direttore generale”. Ed ancora, è di qualche giorno fa la dichiarazione dell’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, il quale commentando il rapporto “Trasparenza” del ministero dell’Innovazione Pubblica, da cui emerge che in Sicilia tra il 2008 e il 2009 c’è stato un aumento del 5% dei consulenti, dice: “Dobbiamo ragionare sull’introduzione di elementi di premialità per gli enti virtuosi e di penalizzazione di quelli che non hanno una spesa di qualità”.
 

 
Chi spende di più in consulenze ha tassi di assenteismo più alti
 
Un  dato interessante riguardante le Asp siciliane giunge sempre dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, anche se non tutte sono presenti all’appello, comunicando i dati, in materia di assenteismo.
In generale, nel Paese i tassi di assenteismo del settore pubblico si sono riallineati a quelli del settore privato. Lo dice la rilevazione statistica, realizzata dal Ministero in collaborazione con l’Istat, che si basa sui dati trasmessi in via telematica a Palazzo Vidoni da 4.485 amministrazioni pubbliche.
Il monitoraggio conferma come la Legge n. 133/2008 abbia ridotto in misura significativa i giorni di assenza per malattia. A quasi trenta mesi dalla sua approvazione, la riduzione media delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici è infatti pari a circa -35%.
Le Regioni e le Province autonome in cui si registrano le diminuzioni più sensibili di assenze per malattia sono invece Valle d’Aosta (-34,2%), Abruzzo (-26,8%), Sicilia (-18,0%) e Campania (-13,3%).
La ricognizione  riguardante la spesa in consulenze esterne, la più onerosa delle quali risultava quella dell’Asp di Catania seguita da Siracusa e Trapani, se messa a confronto con i dati sull’assenteismo emerge l’inadempienza di Catania che non comunica i dati e un aumento del 18,6 per cento a settembre 2010 rispetto allo stesso mese 2009 per Trapani. Una diminuzione del 10,7 per cento di assenze all’Asp di Siracusa. La maglia nera per l’assenteismo va all’Azienda ospedaliera “Umberto I” di Enna, presidio ospedaliero appartenente all’Asp di Enna che registra il 27,7 per cento di assenteisti. Agrigento che non comunica la spesa per le consulenze esterne registra un aumento dell’assenteismo del 15,7 per cento. Mentre il ministero annovera tra i Record mensile di riduzione dell’assenteismo per malattia l’Asp di Caltanissetta (-45,2%), e tra le Aziende ospedaliere siciliane si segnala l’Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo (-18,9%).

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