Autostrade, Lombardo accusa il Governo: “Vogliono darle ai privati a nostre spese” - QdS

Autostrade, Lombardo accusa il Governo: “Vogliono darle ai privati a nostre spese”

Autostrade, Lombardo accusa il Governo: “Vogliono darle ai privati a nostre spese”

venerdì 26 Novembre 2010

Il Governatore risponde alle accuse di chi ritiene la Regione responsabile di aver frenato investimenti importanti. “Hanno tolto la gestione al Cas che manteniamo noi, mentre loro incasseranno i pedaggi”

PALERMO – “A noi è stata revocata la concessione per la gestione delle autostrade, molte delle quali sono state fatte con soldi della Regione. Questo Stato oltre a non darci quello che ci spetta ci vuole togliere quello che è stato fatto con i nostri soldi”. Lo scrive sul suo blog il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo.
“In questo contesto – aggiunge il Governatore – io voglio dire ai siciliani, e soprattutto ai ragusani, che sono stati già sobillati contro di me da qualche miserabile che si definisce politico, a proposito dell’aeroporto di Comiso. Si dice che Lombardo non vuole completare l’aeroporto, ma perchè il nostro governo non lo completa e non lo dota di ulteriori strutture e finanziamenti come ha fatto con gli aeroporti del Nord? Io – spiega Lombardo – mi sono intestato una battaglia che ha impedito che l’aeroporto partisse declassato come aeroporto regionale. è rimasto un aeroporto che ha prospettive di crescita e di sviluppo nazionale e serve un’area territoriale tra le più ricche di tutto il Sud: la provincia di Ragusa. Se non mi fossi speso in quella battaglia a quest’ora quell’aeroporto sarebbe di serie B e ci saremmo potuti scordare gli investimenti dello Stato”.
“Questi politici che stanno vicini al governo – dice Lombardo – vogliono spendere le loro energie perchè lo Stato investa per completare l’aeroporto? O hanno esaurito le loro energie attaccando Raffaele Lombardo? La stessa storia si ripete per la Catania-Ragusa. Cosa si è congegnato a Roma? Di sottrarci la concessione delle autostrade e di sottrarla al Cas che noi stavamo cominciando a risanare. Ora il Cas non so di cosa camperà – dice Lombardo – se i pedaggi delle autostrade vengono incassati dallo Stato. I dipendenti ce li paghiamo noi? Dopo averci revocato la concessione vogliono fare la Catania-Ragusa, opera che noi vogliamo molto più di quanto non voglia lo Stato centrale. Vogliono però che questa strada venga fatta con un pezzo di finanza di progetto. E come mai, visto che tutte le altre autostrade siciliane sono state fatte con soldi pubblici? Perchè c’è un disegno preciso: fare entrare un privato, che noi abbiamo detto chi è, parente di questa maggioranza, per far pagare ai ragusani il pedaggio per almeno trent’anni”.
“Io rilancio: la strada – aggiunge – costa 800 milioni e dovevamo metterne 200 la Regione, 200 lo Stato e 400 il privato. Anzichè 200 la Regione ne mette 400 attingendo al Fas che ci spetta e gli altri 400 li mette lo Stato. Se poi il pubblico, l’Anas, la Regione, lo Stato vogliono far pagare un pedaggio lo applicheranno altrimenti anche la Catania-Ragusa sarà gratuita come lo sono la Palermo-Catania o la Palermo-Mazara del Vallo. In caso contrario, con la scusa dell’investimento da parte del privato succederà che questo applicherà il pedaggio, che i ragusani pagheranno salato il venire a Catania e viceversa e quel privato che si sarà insediato sarà l’unico in Sicilia e accamperà il diritto, quando dovessimo privatizzare il sistema delle autostrade, e la pretesa di far pagare al popolo siciliano il pedaggio per muoversi da una qualsiasi città ad un altra anche in quei comuni in cui già il pil, il reddito pro capite e i livelli di occupazione sono tra i più bassi d’Italia se aggiungiamo di che arricchire gli sfruttatori e le sanguisughe della Sicilia allora avremo completato l’opera”.
“I miei amici ragusani – conclude Lombardo – sappiano che il disegno programmato alle loro spalle e contro la loro vita è questo, dove per vita intendo quelle risorse che sono poche e per chi si muove si assottigliano ancora di più e vengono sottratte alla propria famiglia e ai propri figli”.

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