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Catania – Amt: c’è ancora da attendere per il Piano industriale finito

Melania Tanteri

Catania – Amt: c’è ancora da attendere per il Piano industriale finito

venerdì 26 Novembre 2010

Tra i punti finora certi la ripartizione del debito tra Comune e azienda e la cessione di due rimesse. Il progetto completo non è ancora stato presentato. Nemmeno in Consiglio

CATANIA – Individuare un percorso per il raggiungimento di una situazione di equilibrio economico e gestionale; determinare le condizioni per la riduzione della spesa che il Comune attualmente deve sostenere come integrazione del finanziamento regionale; definire un percorso di miglioramento nell’offerta di servizi di trasporto pubblico che contribuisca alla sostenibilità complessiva della mobilità cittadina e metropolitana.
Questi gli obiettivi evidenziati dall’abstract di Piano industriale dell’Azienda municipale trasporti di Catania, per il periodo 2011-2015, visto che il piano di risanamento completo non è stato ancora presentato né è approdato in Consiglio comunale.
Tre i diversi scenari di pianificazione formulati dal Consiglio di amministrazione: uno scenario inerziale, nell’ambito del quale sono previste esclusivamente delle azioni volte ad assicurare la continuità dell’attuale configurazione aziendale; uno scenario evolutivo e uno scenario di sviluppo nel quale, alle azioni già comprese nel precedente scenario, si aggiungono gli effetti degli interventi che l’amministrazione comunale dovrà realizzare per migliorare l’intero sistema della mobilità.
Diverse le modalità che permetteranno, secondo l’azienda, il risanamento e il passaggio in Spa: innanzitutto la ripartizione del debito tra il Comune e l’azienda, che prevede che al Comune vengano lasciati i debiti istituzionali (circa 42,9 milioni di euro, più i 5,5 milioni per il credito ceduto a Italease), trasferendo nella nuova Amt spa il debito operativo pari a circa 66,4 milioni di euro (di cui 36,4 per debito corrente e 30 per debito consolidato).
“La copertura di tale debito – si legge nel sunto del Piano – sarà assicurata dal trasferimento alla nuova Spa delle immobilizzazioni tecniche e delle rimanenze di materiali; dei crediti che l’attuale gestione vanta nei confronti di Stato, Regione e altri Enti Locali; di un ammontare di crediti verso il Comune di Catania pari alla differenza tra l’intero valore del debito (66,4 milioni) e gli altri valori dell’attivo. Inoltre, nel costituire la nuova società, questa verrà patrimonializzata attraverso il conferimento delle rimesse di Pantano D’Arci e di via Plebiscito nonché degli autobus di proprietà del Comune di Catania”.
Un’altra azione che permetterà il risanamento sarà un contratto di servizio che preveda un impegno finanziario per il Comune pari a 17,3 milioni annui, oltre alle eventuali integrazioni previste dal Consiglio comunale.  Importante, poi, che l’azienda si doti di un piano di rientro dal debito corrente e, infine, la previsione della diminuzione, nel prossimo quinquennio, del contratto di servizio.
“La nuova azienda – ha spiegato il presidente dell’Amt, Roberto Sanfilippo – sarà capitalizzata con la cessione delle due rimesse di via Plebiscito e Pantano D’Arci, per la quale sono già pronti il progetto esecutivo e le risorse economiche per renderla operativa entro la fine dell’anno. Questo consentirà di risparmiare i soldi degli affitti delle rimesse attualmente in funzione mentre si lavorerà per ottimizzare l’utilizzo delle risorse produttive, umane e tecniche, impiegate nella gestione”.
“Inoltre – ha aggiunto Sanfilippo – si lavorerà sulla nuova rete di esercizio per migliorare il servizio dato alla città, a partire dai Brt, Bus rapid transit (bus veloce) di cui il primo dovrebbe diventare operativo entro il prossimo anno. L’obiettivo è che alla fine dei 5 anni l’azienda si presenti pienamente risanata ed efficiente, anche grazie al turn over interno, dovuto ai numerosi pensionamenti, che consentirà un notevole risparmio”.

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