Lombardo dica: “No” aumenti per i dipendenti - QdS

Lombardo dica: “No” aumenti per i dipendenti

Carlo Alberto Tregua

Lombardo dica: “No” aumenti per i dipendenti

sabato 27 Novembre 2010

Tagliare i privilegi dei regionali sugli statali

L’assessore al Personale, Caterina Chinnici, avrà ricevuto pressioni fortissime dai sindacati che rappresentano i dipendenti regionali, per aprire la trattativa tendente ad aumentare gli emolumenti dei privilegiati. Non comprendiamo come l’assessore possa avere accettato di discutere su un punto dopo che il presidente Lombardo aveva comunicato all’opinione pubblica: a) che si sarebbe applicato l’articolo 30 del disegno di legge n. 631 del 29 ottobre 2010 sulla finanziaria 2011 e cioè che l’Aran Sicilia viene soppressa; b) che la trattativa relativamente al contratto di comparto e dirigenti regionali sarebbe passata all’Aran nazionale; c) che, per conseguenza, tali emolumenti si sarebbero bloccati in attesa che quelli degli statali li raggiungessero, essendo oggi inferiori mediamente del 37 per cento.
In violazione dell’indirizzo politico del Governo, trasfuso nel ddl citato, la Chinnici ha aperto la trattativa (cosa che non poteva fare) e ha concordato di massima ulteriori aumenti da aggiungere agli stipendi già molto elevati dei regionali.

Si tratta di comportamento incomprensibile. Delle due, l’una: o la Chinnici ha il consenso sotto banco di Lombardo, o agisce in totale disaccordo col Governo di cui fa parte, tradendo in modo visibile la delega fiduciaria che gli ha assegnato il presidente sia come assessore che come attribuzione del ramo amministrativo. Riteniamo la dottoressa Chinnici persona molto intelligente e capace, perciò l’unica spiegazione che troviamo è che il suo comportamento si debba attribuire alle forti pressioni della corporazione privilegiata dei dipendenti, rappresentata dall’altrettanto forte corporazione del sindacato.
L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha grosse difficoltà nel tentare di coprire il buco finanziario di due miliardi, stipulando un nuovo mutuo di 850 milioni che si addiziona ai circa 4 miliardi di debiti che sono già sul groppone regionale. Egli dovrà procedere con l’accetta per disboscare il mare magnum di sprechi e sperperi che si annidano in tutti i capitoli del bilancio regionale. In questo quadro è da incoscienti e da irresponsabili pensare di assumere ulteriori oneri finanziari sul versante dei dipendenti. In particolare, l’assunzione a tempo indeterminato di cinquemila precari, in corso di contrattualizzazione contro l’interesse dei 236 mila disoccupati siciliani.

 
Non solo, Lombardo deve dire un “no” grande e chiaro all’iniziativa della Chinnici bloccando la trattativa, e, come si è impegnato a fare nel disegno di legge citato, deve rinviare il tutto all’Aran nazionale: in questo modo si toglie dalle mani la patata bollente perchè tutti i dipendenti regionali saranno equiparati a quelli delle altre regioni e ai dipendenti statali, con ciò mettendo una pietra tombale sui privilegi.
Ma i privilegi rimangono perchè comunque questi dipendenti guadagnano, come si scriveva prima, il 37 per cento in più. Lombardo dovrebbe anche bloccare la contrattualizzazione dei cinquemila dipendenti nuovi, in quanto del tutto inutili, con ciò dimostrando all’opinione pubblica che egli non persegue una politica clientelare tale qual è l’assunzione di  futuri galoppini elettorali. Non c’è altra spiegazione perchè è troppo stridente il contrasto fra la mancanza di risorse e, dall’altra parte, l’accollo di nuovi oneri. Solo un comportamento schizofrenico può indurre a questo. E siccome Lombardo è uno psichiatra e non può avere un comportamento schizofrenico, non può che essere coerente con l’indirizzo politico del suo Governo e bloccare aumenti ed assunzioni.

La questione che descriviamo rientra nella programmazione generale di politica economica che non può essere attuata se la macchina amministrativa non è funzionante. Non solo c’è il danno di cinquemila dipendenti ordinari in più, non solo c’è l’ulteriore danno di altri cinquemila dipendenti assumendi inutili, non solo c’è il danno degli stipendi esorbitanti, ma quello superiore a tutti è che queste persone tengono la macchina amministrativa bloccata.
Una dimostrazione per tutte: la Regione avrebbe dovuto spendere alla fine di quest’anno dieci miliardi di fondi Ue, statali e regionali, mentre ha speso la miseria di qualche centinaio di milioni. La conseguenza è che al sistema regionale manca l’immissione di liquidità, con la difficoltà comprensibile che la ruota dell’economia ha rallentato fino a quasi fermarsi. Una responsabilità primaria dell’attuale Governo che sta contribuendo a impoverire i siciliani.

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