Regione nasconde l’assenteismo del personale - QdS

Regione nasconde l’assenteismo del personale

Pierangelo Bonanno

Regione nasconde l’assenteismo del personale

mercoledì 01 Dicembre 2010

La rilevazione mensile a cura del ministero della Pubblica amministrazione a partire dalla legge 133 del 2008. L’andamento della morbilità a ottobre dei dipendenti regionali non viene trasmesso al ministero

PALERMO – In Italia, con la legge del 6 agosto 2008 n. 133, è stato introdotto l’obbligo di rilevare, mensilmente, la percentuale di assenze dei dipendenti pubblici; dal giugno 2009 la raccolta di questi dati è effettuata dal ministero della Pubblica amministrazione e per l’Innovazione. L’ultimo rilevamento del Ministero svolto in collaborazione con l’Istat si riferisce ad ottobre 2010 e non tiene conto dei comparti Scuola, Università, Pubblica Sicurezza, Vigili del Fuoco e delle amministrazioni con meno di 50 dipendenti.
Il report regionale di ottobre, pubblicato sul sito del ministero, dedicato alla Sicilia, non riporta i dati relativi alle assenze dei dipendenti della Regione Siciliana. Si registra, inoltre, che il sito web istituzionale della nostra Regione, www.regione.sicilia.it, non aggiorni il report sulle assenze presente sull’homepage, visto che l’ultimo dato riportato è del novembre 2009. L’ufficio stampa dell’assessorato regionale alla Funzione pubblica aveva informato il QdS, nelle scorse settimane, del suo prossimo riaggiornamento.
Ad ottobre 2010 in Italia le assenze per malattia dei dipendenti pubblici sono diminuite rispetto allo stesso mese del 2009 del -11,5%.Le giornate medie di assenza per malattia mensile sono pari a 0,91 per dipendente. È sensibile la contrazione degli eventi di assenza superiori a 10 giorni, la cui riduzione è pari a -11,0%. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente le assenze per altri motivi diminuiscono del -6,5%. A quasi trenta mesi dall’approvazione della L. n. 133/2008 la riduzione media delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici è pari a circa -35%, 65.000 dipendenti in più ogni anno sul posto di lavoro.
Le nuove regole hanno modificato strutturalmente i comportamenti dei dipendenti pubblici, favorendo una condotta di maggiore responsabilità, ispirata a principi di correttezza professionale e riconoscimento del merito. I tassi di assenteismo del settore pubblico si sono così riallineati a quelli del settore privato, l’auspicio è che il tutto si traduca in una maggiore qualità e quantità dei servizi erogati a cittadini e imprese. Nelle diverse macro-aree del Paese si osserva che: le assenze per malattia registrano ovunque forti contrazioni: -13,2% nel Nord ovest, -11,9% nel Nord est, -11,0% al Centro, -10,9% nel Mezzogiorno  gli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni mostrano riduzioni comprese tra -18,2% delle regioni centrali e -4,2% delle aree del Nord est le assenze per altri motivi evidenziano riduzioni che vanno dal -9,6% del Nord est al -3,4% nelle aree centrali.
Il numero complessivo di amministrazioni rispondenti incluse per le stime è 4.397. Nel settore sanitario siciliano si registrano differenti tendenze. In particolare, si registra una diminuzione delle assenze per malattia presso l’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia –38,5%, l’Azienda ospedaliera S. Giovanni di Dio – 28,4%, l’Asp di Caltanissetta – 23,4%,  l’Asp 8 di Siracusa – 19,8%, l’Azienda ospedaliera ospedali riuniti Papardo Piemonte – 15,5%, l’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania – 11%, l’Azienda ospedaliera ospedali riuniti Villa Sofia Cervello -10%, invece si registra un aumento presso l’Asp di Agrigento +32,1% e l’Asp di Trapani +5,6%. La riduzione progressiva delle assenze a livello nazionale sono il risultato delle fasce orarie di reperibilità, più stringenti rispetto alle precedenti, che vanno dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00, istituite con un decreto, del Dicembre 2009, a firma del ministro Brunetta, anche se in Sicilia, per i dipendenti regionali, la situazione è differente, poiché vige una fascia oraria, che, complessivamente, ricomprende quattro ore contro le sette nazionali, almeno fino a quando il contratto dei regionali non verrà rinegoziato.

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