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Catania – Troppi dipendenti e pochi utenti ecco uno dei paradossi dell’Asec

Antonio Borzi

Catania – Troppi dipendenti e pochi utenti ecco uno dei paradossi dell’Asec

giovedì 02 Dicembre 2010

Anni di assunzioni clientelari pesano sul bilancio della partecipata. La strategia del Comune. Una delle poche aziende italiane per la distribuzione del gas in perdita

CATANIA – Uno dei casi che ha da sempre interessato il Comune è stato quello legato all’Asec, una delle poche aziende per la distribuzione del gas in perdita nel territorio italiano. In un settore in cui gli affari dovrebbero essere d’oro, a Catania i passivi sono stati pesanti e la società appare ai cittadini, che non fanno spesso uso di questo sistema di distribuzione, come un’entità astratta ed estranea. L’ennesimo caso, dunque, di partecipata che grava sul bilancio comunale.
Per evitare che la situazione peggiori, qualcosa si sta finalmente muovendo e negli ultimi giorni è stato approntato un piano da 25 milioni di euro per permettere alla società di essere maggiormente competitiva nei confronti degli altri gestori che investono nell’intero panorama nazionale e si stanno prepotentemente affacciando anche all’interno del comune. Una situazione che ha messo in allarme Roberto Bonaccorsi che ha ritenuto necessario intervenire in tempi brevi.
“C’è stata – ha detto l’assessore al Bilancio con delega alle Partecipate – un’assunzione del mutuo di 25 milioni di euro per aumentare la rete. Un intervento che ci permetterà di contattare 40.000 clienti in più”.
Non solo lo sviluppo futuro ma anche uno sguardo al passato. Infatti, secondo l’assessore, i problemi sono legati principalmente a “un rapporto dipendenti-clienti che è alto rispetto alla media di settore”.
“Con quest’intervento – ha aggiunto Bonaccorsi – aumentando il numero di clienti dovremmo anche ridurre questo gap”.
Ma non tutto si può risolvere con l’assunzione del mutuo. Infatti, oltre alle problematiche legate alle finanze e all’estensione del numero dei clienti, si trovano anche quelle di mercato.
“Concorrenti come Eni ed Enel – ha spiegato Bonaccorsi – acquistano tutto alla fonte, mentre per noi il costo della materia prima è più alto rispetto ai concorrenti”.
Il quadro appare quindi ancora preoccupante, anche a causa di anni di clientelismo che hanno portato ad assunzioni inutili e hanno gradualmente e inesorabilmente appesantito il bilancio della società, impedendo spesso di effettuare le necessarie azioni di progettualità. Una situazione che, inevitabilmente, fa nascere la necessità di accedere a fonti esterne di finanziamento.
Adesso si prova a recuperare il tempo e la strada perduta “eliminando una delle criticità – ha concluso l’assessore Bonaccorsi – e mi riferisco a quella dell’eccessivo personale rispetto ai clienti, si dovrebbe andare avanti conquistando un maggior numero di utenze e riuscendo ad assumere una nostra quota di mercato”.

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