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Messina – Un maxi risarcimento ai Franza, per il Comune tegola da 2 milioni

Francesco Torre

Messina – Un maxi risarcimento ai Franza, per il Comune tegola da 2 milioni

giovedì 02 Dicembre 2010

La vicenda risale agli anni ‘80, quando Palazzo Zanca approvò l’occupazione di alcuni terreni del Gruppo. Si chiude con la sentenza della Corte di Cassazione un contenzioso ventennale

Messina – Due milioni e cinquanta mila euro. Tanto dovrà corrispondere il Comune di Messina al Gruppo Franza in virtù di una transazione atta a chiudere un contenzioso ventennale. Dove prenderà i soldi, Palazzo Zanca, questo ancora è un mistero (visti i buchi di bilancio che paventano anche il rischio di sforamento del patto di stabilità), sta di fatto però che il 26 ottobre scorso la Giunta Buzzanca ha approvato uno schema di transazione suddiviso in tre tranche: una da 250 mila euro e due da 900 mila, da pagare tutte entro il 31 dicembre 2012.
Un atto comunque inevitabile, quello dell’amministrazione comunale, dato che il contenzioso fino a questo momento aveva segnato unicamente punti a favore del Gruppo Franza, e che si rischiava di far lievitare ulteriormente il totale della somma da corrispondere.La vicenda risale al secolo scorso, e precisamente al 1985, allorquando cioè la Provincia approvò un progetto per la realizzazione del prolungamento della Strada Panoramica dello Stretto. Due anni dopo, infatti, il sindaco di allora Mario Bonsignore in virtù di questo progetto autorizzò l’occupazione “temporanea e d’urgenza” di alcuni terreni, tra cui alcuni di proprietà del Gruppo Franza tramite la società Residence dei Laghi Srl, poi nel tempo riconvertitasi più volte e oggi nota come GF Builidng srl.
 
L’atto di risarcimento al Comune e alla Provincia da parte dei Franza, però, risale al 1996, e si riferisce ai danni per la perdita del diritto di proprietà e all’indennità di occupazione legittima. La prima sentenza si ebbe nel 2004, con una piena condanna degli enti pubblici. Ma mentre la Provincia “patteggiò” subito un risarcimento di 1 milione e 560 mila euro, il Comune non si arrese e propose appello. Che arrivò nel 2009 e fu ancora favorevole ai Franza, i quali nel frattempo avevano avviato la procedura di esecuzione forzata, minacciando il pignoramento dell’isolato 88. A quel punto, mentre la GF Building puntò alla definizione bonaria della controversia, il Comune propose comunque il ricorso in Cassazione, salvo prendere un’altra sonora sberla giudiziaria, ed arrivare dunque alla transazione odierna.
Quanti soldi si sono persi in virtù di queste cause? Difficile dirlo, ma certamente diverse centinaia di migliaia di euro. Che nessuno risarcirà mai. A parte i due milioni di euro, che insieme con gli altri debiti di Palazzo Zanca rischiano davvero di mandare gambe all’aria i conti del Comune.
 


Vertenza stadi. La Procura riapre il processo per abuso d’ufficio
 
Messina – Gruppo Franza e Comune di Messina. Divisi nel contenzioso della GF Building, uniti in Procura sulla vicenda stadi. La Cassazione, infatti, ha recentemente accolto il ricorso presentato dal sostituto della Dda Vito Di Giorgio e dal collega Fabrizio Monaco e ordinato la riapertura del processo per abuso di ufficio contro l’attuale assessore ai Lavori pubblici Gianfranco Scoglio e l’imprenditore Pietro Franza.
Il fratello Vincenzo, invece, è ancora invischiato nell’atto d’appello proposto dalla Procura dopo l’assoluzione in prima istanza. Come ricorderete, la vicenda riguarda l’accordo procedimentale stipulato nel 2005 tra il Comune (all’epoca Scoglio era city manager) e i Franza per la gestione dei due stadi cittadini.
La sentenza assolutoria del gennaio scorso si basava sull’assenza del cosiddetto “elemento soggettivo del reato”, ovvero sul fatto che non ci sarebbe stato dolo nell’azione dei suddetti. Ma la Procura proprio su questo punto ritiene di poter e dover fare chiarezza.

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