I dati dell’Istat segnano il calo degli aeromobili in transito in Italia per passeggeri e merci. Incremento del 98%. La sviluppo siciliano passa anche dall’apertura di Comiso
PALERMO – Quando si parla di trasporti e infrastrutture siciliane si tira in ballo un settore ampiamente sottosviluppato e la lista nera sull’arretratezza di ferrovie e autostrade, disservizi annessi, è ogni volta troppo lunga da trattare. L’unico spiraglio di luce viene spesso visto, invece, nel trasporto aereo. Su questo fronte, infatti, la nostra regione può contare su tre aerostazioni a pieno servizio su collegamenti sia nazionali che internazionali, tra cui Catania Fontanarossa che in termini di traffico passeggeri è noto come l’aeroporto più grande del Sud.
La recente sorpresa, però, viene da Trapani il cui scalo è cresciuto tantissimo nell’ultimo anno. La conferma arriva dall’Istat che ha pubblicato i dati sui traffici aerei passeggeri e merci degli aeroporti italiani nel 2009, dove proprio Birgi risulta l’aeroporto che è cresciuto di più in Italia rispetto al 2008, con un incremento di 529 mila passeggeri pari a +98,2%, e tra gli unici tre scali, con Bergamo e Bologna, a restare in attivo. Per il traffico aereo nazionale, infatti, il 2009 è stato un anno negativo: gli aeromobili in transito sono diminuiti del 4,8%, i passeggeri del 2,4% e le merci e posta trasportate del 13,5%. Sul calo dei passeggeri ha pesato certamente la riduzione del traffico internazionale (-4,5%), mentre quello nazionale è aumentato solo dello 0,5%. Sulle principali tratte interne si è registrato un dato positivo, l’unico, per Palermo Punta Raisi che ha avuto un incremento di 241 mila passeggeri nel collegamento con l’aeroporto di Roma Fiumicino.
Restano comunque molte ombre sul futuro del trasporto aereo in Sicilia, malgrado il buon livello fin ora raggiunto. A partire proprio dallo scalo del capoluogo che si trova ancora a dover fronteggiare le polemiche nate dal fuoripista di un aeromobile avvenuto lo scorso agosto, che ha posto l’attenzione sulla sicurezza della pista in cui manca un’antenna per il controllo del fenomeno wind shear. Non è certo se il meccanismo verrà montato nel vicino comune di Isola delle Femmine perché, malgrado la volontà dell’Enac e il parere favorevole dell’Istituto superiore della Sanità, l’amministrazione comunale si è messa contro. Resta il fatto che senza l’antenna lo sviluppo dello scalo palermitano rimane limitato.
Le polemiche toccano anche Catania Fontanarossa, dove da tempo la Sac, società di gestione dell’aeroporto, è in contrasto con Rfi per allungare la pista oltre il limite attuale dove si trovano alcune tratte ferroviarie che andrebbero interrate. Tra l’altro è recente la bega giudiziaria sull’appalto per i lavori di riqualificazione della pista, fermato dal Tar di Catania e su cui la Sac ha deciso di ricorrere al Cga. Anche in questo caso, dalle soluzioni infrastrutturali in gioco passa lo sviluppo del trasporto aereo siciliano.
C’è, infine, la telenovela sul nuovo aeroporto di Comiso. La struttura è completa e dotata di tutto ma le solite lungaggini burocratiche hanno allungato pesantemente le previsioni di apertura. La Sac, che è entrata nella gestione assumendo la maggioranza della Soaco, ha fatto sapere che lo scalo potrebbe entrare in funzione già dalla prossima estate. Si attendono, però, le procedure di collaudo che interesseranno Enac ed Enav, prima dell’ultimo lascia passare del ministero. In maniera provocatoria, nella provincia di Ragusa soprattutto c’è chi invoca l’Etna che, con i suoi quintali di cenere, avrebbe fatto chiudere la pista di Fontanarossa e costretto a velocizzare l’apertura dell’aeroporto di Comiso che rappresenta anch’esso un valore aggiunto al sistema del trasporto aereo in Sicilia.
Nel Paese calo del 4,8%. Pesa la riduzione delle merci
ROMA – I numeri dell’Istat hanno dunque segnato il freno del trasporto aereo italiano nel 2009. In particolare, sia sui voli nazionali che per quelli oltre confine, è stata rilevante la riduzione dell’utilizzo dei voli charter, in calo dell’11,8% in Italia e del 14,7% sulle linee internazionali. Il marcato calo del movimento dei passeggeri e delle merci trasportate non è comunque un fatto nuovo ma era già iniziato nel 2008. Una caduta che ha invertito la tendenza all’espansione che aveva caratterizzato, invece, i cinque anni precedenti, con una netta accelerazione nel biennio 2006-2007. Gli effetti della crisi economica nazionale e internazionale hanno certamente fatto la loro parte e il traffico aereo ha segnato, nell’arco del biennio 2007/2009, una contrazione di ampie dimensioni: il numero di movimenti di aeromobili è sceso del 10,1%, quello di passeggeri del 5,3% e quello delle merci e posta del 23,8%. La riduzione ha riguardato quasi tutti gli scali. Tra i principali nodi aeroportuali i più vistosi, in valore assoluto, sono toccati a Milano Malpensa (-8,8%, circa 1,7 milioni), Roma Fiumicino (-4%, circa 1,4 milioni), Milano Linate (-10,5%, circa 1 milione) e Napoli Capodichino (-6%, circa 340 mila).