Più infrastrutture per una città sicura - QdS

Più infrastrutture per una città sicura

Monica Interisano

Più infrastrutture per una città sicura

venerdì 19 Giugno 2009

Forum con Gaetano Sciacca, ingegnere capo Ufficio Genio civile di Messina

Come si sta attrezzando l’Ufficio del Genio Civile di Messina riguardo all’esigenza di avere una pubblica amministrazione efficiente e capace di dare risposte efficaci alle numerose richieste che giungono da parte dei cittadini?
“La competenza del nostro Ufficio si è sviluppata mano a mano, nel tempo, sul campo. Quando il Genio Civile di Messina, all’indomani del terremoto che colpì l’area dello Stretto, dovette provvedere alla ricostruzione della città, costruendo ponti, acquedotti, fognature, strade, fu quello sicuramente un attestato di stima e fiducia verso la nostra Istituzione, dimostrando già allora, in occasione di quei tragici eventi, di essere all’altezza del compito affidatogli. Per tale ragione abbiamo voluto organizzare, nella commemorazione del centenario del terremoto, una mostra preceduta da un convegno; proprio per attestare quanto fatto in quei tragici giorni dall’Ufficio, e poi quale intensa attività tecnico-professionale si era sviluppata tra le maestranze ed i tecnici del tempo. La tradizione, la conoscenza e l’esperienza che il nostro Ufficio ha acquisito in oltre cento anni di storia, ne attestano l’affidabilità e la conoscenza dei fenomeni, anche eccezionali, al fine di un corretto approccio e di un positivo riscontro”.

Che cosa il suo Ufficio ha fatto riguardo le problematiche di dissesto che hanno interessato la provincia di Messina a seguito degli eventi del 10-11 dicembre 2008 e del 12-13 gennaio dell’anno in corso? Tale dissesto idrogeologico era prevedibile?
“Subito dopo il mio insediamento, nell’Aprile del 2007, tenni una conferenza stampa indicando le linee guida che avrei intrapreso nella conduzione dell’Ufficio, mettendo in evidenza come nel nostro territorio, gli aspetti idrogeologici ed ambientali siano prioritari. Ricordo anche di aver  parlato di deficit infrastrutturale, e della necessità di un efficiente raccolta e disciplina delle acque meteoriche. Se vediamo quello che è accaduto di recente nel nostro territorio, si comprende bene il significato di quelle parole. Gli eventi cui lei accennava sono stati di eccezionale intensità, tanto che con una delibera di giunta regionale, è stata proclamata la calamità naturale, con un altra è stato richiesto lo stato d’emergenza, e successivamente il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emesso un’ ordinanza con la quale sono stati disposti interventi urgenti di Protezione Civile per fronteggiare i danni conseguenti agli eventi atmosferici che hanno colpito l’intero territorio nazionale. Nonostante questa ordinanza, l’Ufficio del Genio Civile ha comunque inteso fare la sua parte,  e l’intero Ufficio, con tutti i funzionari si è subito mobilitato sul territorio per dare risposte immediate”.

Come è possibile che gli Enti preposti autorizzino sulle colline o lungo i corsi d’acqua insediamenti abitativi?
“Il governo del territorio spetta all’amministrazione comunale che si avvale del Prg. Il Prg è lo strumento con il quale una comunità, attraverso i propri organi decisionali, stabilisce che sviluppo deve dare al proprio territorio: turistico, residenziale, industriale, agricolo o altro. In questa ottica, l’amministrazione comunale decide dove ed in che misura costruire; se lungo le coste, a ridosso dei corsi d’acqua, sui crinali delle colline, e cosi via. Queste scelte, a volte discutibili, possono avere ricadute negative sul territorio. Nulla vieta quindi ad una attenta ed oculata amministrazione di rivedere un Prg magari obsoleto oppure non più adeguato, o anche non rispondente alle esigenze del territorio. è necessario quindi, adattare tale strumento alle nuove esigenze per una migliore e più corretta pianificazione urbanistica che sia più rispondente al territorio. Anche il nostro Ufficio fa la sua parte, cercando di dare risposte più puntuali alle mutate condizioni climatiche ed ambientali”.

Lei ha parlato, in una intervista di qualche tempo fa, della circostanza che Messina non sarebbe preparata ad affrontare un eventuale nuovo terremoto. Conferma tale affermazione?
“Si, confermo quanto detto ma con una doverosa precisazione. Durante i giorni in cui si sono svolte in città le commemorazioni del terremoto sono intervenuti numerosi rappresentanti istituzionali e qualcuno di questi ha dichiarato che a Messina solo il 25% dei fabbricati è realizzato in maniera antisismica. A tale affermazione non mi associo, in quanto ritengo che asseverare ciò significherebbe gettare discredito su tutta la nostra città, ma soprattutto su coloro i quali, liberi professionisti e maestranze,  hanno fatto si che a Messina nascesse quella che è oggi considerata la moderna ingegneria antisismica. Mi piace ricordare come, all’indomani del 1908 si sviluppò proprio nella nostra città una tipologia costruttiva denominata proprio “tipo Messina”. Nella quale si frapponevano, all’intelaiatura in cemento armato, pannelli irrigidenti in muratura che permettevano così facendo di realizzare uno straordinario sistema strutturale”.

Ma allora questa città è sicura o no?
“Il problema della nostra città non sono i fabbricati in se: il vero problema a Messina è la mancanza di vie di fuga, di strade adeguate, di slarghi, piazze e centri di raccolta e di accoglienza. Basta vedere cosa accade in concomitanza di un evento piovoso, anche di non eccezionale intensità”.

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