Le metastasi mafiose dentro la politica - QdS

Le metastasi mafiose dentro la politica

Carlo Alberto Tregua

Le metastasi mafiose dentro la politica

sabato 04 Dicembre 2010

Si sposta l’azione della criminalità
 

Il comune di Desio della provincia lombarda di Monza e della Brianza è stato commissariato a causa delle inchieste su infiltrazioni mafiose come fosse Niscemi o qualche altro Comune del casertano. L’amministrazione di centro-destra era retta dal sindaco pidiellino Giampiero Mariano e il fatto dimostra che l’infiltrazione mafiosa si è già estesa nelle floride regioni del Nord ove c’è la ricchezza. è proprio là che la criminalità organizzata ha spostato da decenni il proprio centro operativo, tenuto conto che Sicilia e Calabria si sono impoverite nello stesso periodo.
Il giro d’affari della mafia è stimato in 120 miliardi, l’evasione fiscale in 275 miliardi, la corruzione nella Pubblica amministrazione in altri 115 miliardi. Il che significa che circa un terzo del Pil è nascosto ed il carico della spesa pubblica grava sulle spalle di due terzi della popolazione, mentre l’altro terzo gode di privilegi e vive di parassitismo. Ma anche questo terzo di popolazione vota ed ecco che vi sono partiti grandi e piccoli che, indifferenti all’onestà pubblica, sotto banco tentano di avere i voti anche di questi disonesti, diventando altrettanto disonesti.

La corruzione della Pubblica amministrazione è una gravissima circostanza che inquina tutti i rapporti sociali ed economici. La cupola nei lavori pubblici con gli arrestati eccellenti, le ordinanze della Protezione civile che saltano tutti i controlli e favoriscono gli amici, il nascente scandalo di Finmeccanica con mariti e mogli coinvolti ed altre centinaia di casi che la magistratura sta portando all’evidenza pubblica sono una piaga purulenta che avrebbe bisogno di forti anticorpi.
Tali anticorpi dovrebbero essere forniti dal ceto politico e dirigenziale che ha la responsabilità di tutelare la salute pubblica. Cosa che non avviene. Anzi il ceto politico e quello amministrativo (non tutto per fortuna) tengono il sacco alla corruzione praticata anche da imprenditori e professionisti disonesti.
L’opinione pubblica guarda attonita allo svolgersi di questi eventi sui quali un’opposizione vigorosa e forte dovrebbe puntare per ribaltare la maggioranza. Mentre assistiamo al gioco delle parti, un nauseante teatrino che si occupa di questioni personali piuttosto che dei grandi problemi che interessano i cittadini e più ancora le fasce deboli.

 
La questione che riportiamo ancora alla vostra attenzione è trasversale a chi fa della politica una professione. Attività indegna se chi la esercita non ha svolto prima un’altra qualunque attività e se non sia disposto a ritornarvi, una volta cessato il mandato popolare a qualunque livello.
Sono proprio i professionisti della politica, gli inamovibili, i rieccoli, i dinosauri, i fantasmi, tutti costoro che dovrebbero ritirarsi prudentemente anzicchè oltraggiare con la loro immagine i cittadini che non ne possono più di vederli davanti ai propri occhi. In politica si resiste solo perchè si è corrotti. i politici onesti entrano ed escono con l’onore delle armi. Non sono aggrappati alle poltrone, fanno politica per servire i cittadini e non se stessi.
Il presidente del Partito socialista catalano, José Montilla, in questi giorni ha perso le elezioni e si è subito dimesso. Il segretario del Partito socialista francese, François Hollande, quando la sua candidata Ségolène Royal ha perso le elezioni presidenziali contro Nicolas Sarkozy si è subito dimesso. Da noi chi perde non si dimette, anzi briga per riciclarsi.

I consigli di amministrazione delle società pubbliche sono pieni di trombati alle elezioni e di cadaveri politici. Gente inutile che non solo divora in modo parassitario risorse pubbliche, ma fa danno all’organismo cui partecipa perchè esercita il clientelismo e la corruzione. Non sappiamo se il danno maggiore alla comunità nazionale provenga dai mafiosi o dai politici corrotti.
Gli anticorpi: ecco cosa serve per fronteggiare l’invadenza delle due categorie. Gli anticorpi devono provenire dai due terzi della popolazione onesta che lavora, che produce ricchezza, che fa sacrifici e che paga le tasse. Male fa una parte di essa che, schifata, non va più a votare, mentre dovrebbe partecipare attivamente a protestare contro il malaffare e l’iniquità, fra cui lo strapotere di una Pubblica amministrazione corporativa e zeppa di privilegi.
La criminalità organizzata sta trovando fertile terreno per le proprie attività lucrative. Occorre che cittadini e responsabili istituzionali onesti comincino a usare i più potenti diserbanti, per togliere la mala pianta.

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