Lo sviluppo è legato all’uso dei fondi Ue - QdS

Lo sviluppo è legato all’uso dei fondi Ue

Raffaella Pessina

Lo sviluppo è legato all’uso dei fondi Ue

sabato 04 Dicembre 2010

Forum con Salvino Caputo, presidente commissione Attività produttive all’Ars

Cosa ne pensa di questa idea di accentrare nell’Irfis tutte le attività finanziarie della Regione?
“Io sono contrario perchè così come nasce questo progetto dell’Irfis con l’assorbimento di Crias e Ircac e con affidamenti in house all’Irfis di tutte le attività di carattere regionale, questo significa che è la banca personale di Raffaele Lombardo. Oggi vengono tolte alla Crias e all’Ircac due competenze importanti che riguardano i settori delle cooperative e dell’artigianato, dei quali si occupavano egregiamente e stavano facendo anche risultati. Mentre l’Irfis, stava assolvendo bene il ruolo di banca e di sistema economico siciliano. Quando tu le vai ad accorpare, questo ti fa nascere dei sospetti e cioè che Lombardo abbia fatto in modo che, sia il Banco di Sicilia che l’Unicredit andassero via per far restare in campo l’Irfis, al servizio di un certo sistema di potere siciliano. Quindi il Governatore voleva prima il sistema di navigazione, poi il sistema aereo e adesso vuole il sistema bancario”.
Per la fine dell’anno quali sono le priorità della sua Commissione?
“Noi innanzitutto ci siamo fermati perché dobbiamo trattare la finanziaria ed il bilancio. Devo dire che comunque il bilancio è totalmente inadeguato ad affrontare le emergenze siciliane. Tra l’altro non è stato fatto precedere da un incontro con le attività produttive ed il mondo delle imprese e quindi gli imprenditori, di questa Finanziaria, sanno poco. Poi tutto dipende da quello che vogliamo fare in Sicilia per lo sviluppo. C’è anche una legge elettorale a cui dobbiamo cominciare a mettere mano. Ci sono in sospeso tutte le iniziative per lo sviluppo della Sicilia: i fondi comunitari che vanno sbloccati e che sono fermi;  i 15 milioni di euro dei fondi Gerico per la formazione professionale che, lo avete scritto anche voi, se non verranno utilizzati entro il 31 dicembre, andranno persi; bisogna che la Regione si dia da fare per frenare questa emorragia nel sistema degli investimenti. Noi ci lamentiamo che mancano i soldi dei Fas che non arrivano da Roma, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo ancora 4 miliardi di euro del 2003 dei quali ne abbiamo spesi appena uno e in sette anni non riusciamo a spendere gli altri tre. Un’altra priorità è la riorganizzazione della macchina burocratica: non possiamo stare senza i direttori generali che non possono firmare perché non hanno i contratti in regola. Crisi energetica, crisi agricola, Fiat, Keller, Italtel : questo è un sistema che ormai sta andando a male. Il problema è che ormai si va ad impulso, senza una vera programmazione: ti pongono un problema e allora lo si affronta”.
E i precari?
“Noi abbiamo stabilizzato i 4.000 della Regione, abbiamo individuato un percorso per questi 3.800 Pip, ma di queste 22.000 persone cosa ne facciamo? Li lasciamo in balia dei Comuni che non possono far nulla perché c’è stato il patto di stabilità? Ci dovrebbe essere una programmazione, magari a 5 anni, per assorbirli gradualmente, ma su questo problema complessivo Lombardo non prende alcuna posizione.
Qual è il suo giudizio sulla riforma dei rifiuti?
“Si parla della riforma dei rifiuti come se fosse già fatta. Abbiamo fatto una legge ma gli Ato rimangono così per come sono perché allora l’Assessore Russo ci mandò una lettera in cui ci disse che la legge era stata fatta, ma si doveva aspettare che venissero definiti i nuovi ambiti. Che non sono mai stati definiti. Gli Ato sono stati sommersi dai debiti e non possono sostenere i costi del servizio della raccolta urbana dei rifiuti e quindi abbiamo fatto una riforma inattuata e con i problemi che rimangono. Il piano energetico, dal punto di vista dei rifiuti è stato bocciato dal Governo nazionale e ci troviamo di nuovo a riscrivere un piano dei rifiuti in Sicilia. Adesso sembra si torni ai termovalorizzatori, quando Lombardo ha detto per due anni che non si dovevano fare perché c’era il rischio di infiltrazione mafiosa. La nostra è una regione a macchia di leopardo, non c’è una gestione unitaria della politica regionale”.
 

 
Finanziaria inadeguata per le attività produttive. La Commissione segue le crisi Fiat, Keller e Italtel
 
I punti controversi di questa Finanziaria regionale quali sono?
“I rapporti con gli enti locali, il sistema delle incentivazioni alle imprese, l’organizzazione della struttura regionale, la crisi dell’agricoltura, le infrastrutture, le attività ed il deficit economico finanziario. Questi sono i nodi della Finanziaria. Serve soltanto al presidente della Regione per mettersi in regola con i conti e per arrivare a contrarre un altro mutuo per chiudere in pareggio i conti tra entrate ed uscite. Sarà anche inevitabile l’esercizio provvisorio perché materialmente non ci sono più i tempi tecnici per la approvazione dei documenti finanziari”.
La sua Commissione in questo scorcio di legislatura quali leggi ha esitato?
“Abbiamo approvato il Ddl sulla riforma delle Asi, quello sulla riforma degli orari degli esercizi commerciali in Sicilia, stiamo approvando la legge che consenitirà agli agricoltori di ottenere i soldi per i danni causati dalla peronospora (50 milioni di euro). In cantiere vi è la parte di competenza del Ddl sulla semplificazione amministrativa e la costituzione del consorzio unico per gli enti di ricerca. Infine la riforma degli enti a partecipazione regionale che rimangono nella competenza della commissione Attività Produttive. Poi c’è il lavoro fatto nella Commissione parlamentare di inchiesta per la quale ci siamo dati tre mesi di tempo per relazionare il Parlamento e si tratta di un carico di lavoro molto importante. Infine stiamo seguendo tutte le situazioni di crisi, Fiat, Keller e Italtel”.

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