Riforma del Codice della strada e limiti di velocità in autostrada - QdS

Riforma del Codice della strada e limiti di velocità in autostrada

Maria Chiara Ragusa

Riforma del Codice della strada e limiti di velocità in autostrada

martedì 07 Dicembre 2010

Nei tratti a 3 corsie si può portare il limite a 150 km/h con il tutor

CATANIA – Nella recente riforma del Codice della Strada, una importante questione riguarda i limiti di velocità sulle autostrade. A seguito di una lunga discussione il Parlamento ha deciso di introdurre la facoltà per le società autostradali di portare i limiti a 150 km/h nei tratti a tre corsie.
Ciò a patto che sia presente il tutor. Questo sistema, che rileva la velocità media dei veicoli, oggi è esteso sino a 2400 chilometri controllati.
Sviluppato da Autostrade per l’Italia e gestito dalla Polizia stradale, consente di dimezzare la mortalità in seguito agli incidenti stradali: segno che la sua presenza fa paura a chi guida.
Ma c’è pure chi ha fatto un’esperienza particolare col Tutor: quella delle multe seriali, ossia dei verbali per più infrazioni lungo una stessa autostrada.
Il meccanismo delle multe seriali è semplicissimo: su un tratto autostradale di centinaia di chilometri, esistono diverse coppie di portali (collegati a sensori annegati nell’asfalto).
 Il passaggio dell’auto viene rilevato sotto ogni coppia di portali; se la velocità media è troppo elevata, scatta la multa a ogni rilevazione. Purché le coppie dei portali non siano contigue.
Per esempio, andando oltre il limite di 130 km/h su un tratto autostradale di 200 chilometri, fra il km 10 e il 20 c’è il primo rilevamento con multa; fra il km 22 e il 33, il secondo rilevamento senza verbale; fra il km 40 e il 55 il terzo rilevamento ancora con multa e via di questo passo per ogni coppia di portale. Grosso modo, si arriva a sette contravvenzioni in 200 chilometri.
Il nuovo Codice della Strada, inoltre, prevede sanzioni inferiori per chi venisse pizzicato a superare i limiti di velocità di 10 km/h: tre punti invece di cinque e multa invariata a 155 euro.
Le pene sono più severe (specie a livello di sanzione economica) per l’intervallo compreso fra 40 e 60 km/h, con una sanzione pecuniaria di 500 euro (+130), la sospensione della patente da uno a tre mesi e la decurtazione di dieci punti; rimosso invece il divieto di guida tra le ore 22 e le 7 per i tre mesi successivi alla restituzione della patente.
Chi superasse il limite di oltre 60 km/h dovrà pagare 779 euro (+229), rinunciare a 10 punti ed alla patente per una durata compresa fra sei e dodici mesi.

Maria Chiara Ragusa
collegio dei professionisti di Veroconsumo

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