Pdl, Pid e Fds decisi alla mozione di sfiducia - QdS

Pdl, Pid e Fds decisi alla mozione di sfiducia

Raffaella Pessina

Pdl, Pid e Fds decisi alla mozione di sfiducia

mercoledì 08 Dicembre 2010

De Luca (Fds): “Da calendarizzare dopo l’approvazione della finanziaria”. Gennuso, deputato segretario, intende lasciare l’Mpa

PALERMO – E venne il giorno della mozione di sfiducia al governatore della Sicilia Raffaele Lombardo.
Alle 15 di ieri i rappresentanti dei gruppi Pdl, Pid e Fds si sono riuniti nella sede del gruppo del Pid all’Ars ed hanno discusso le modalità di presentazione della mozione di sfiducia al presidente della Regione, Raffaele Lombardo. 
“Abbiamo chiesto che la mozione di sfiducia nei confronti della giunta Lombardo, sia presentata dopo l’approvazione di bilancio e finanziaria”  ha detto Cateno De Luca, capogruppo di Forza del Sud all’Ars, intervenendo a margine della riunione.
“La Sicilia -ha aggiunto – ha bisogno di stabilità e di alcuni correttivi che vorremmo suggerire di apportare alle norme finanziarie, per questo chiediamo che la mozione di sfiducia sia calendarizzata e votata in aula dopo l’iter legislativo della finanziaria”.
Nel momento in cui scriviamo è in corso la Conferenza dei Capigruppo.
Il disegno di legge sulla stabilizzazione dei precari ha avuto fino ad oggi, comprensibilmente, un percorso tortuoso e travagliato: dapprima portato in Aula, è stato nuovamente rinviato nelle commissioni di merito la scorsa settimana, dal presidente dell’Ars Francesco Cascio per opportuni approfondimenti.
La critica situazione finanziaria della Regione e il numero elevato dei precari da stabilizzare ha reso difficile arrivare ad una soluzione. Che peraltro è stata trovata martedì scorso con l’appoggio dell’opposizione. In particolare il Pdl in una nota ha dichiarato di aver garantito il proprio voto favorevole a condizione di non depauperare i trasferimenti agli enti locali. Si tratta comunque di un esercito di 22.500 precari che dovrebbero entrare in forze alla Regione con contratti a tempo indeterminato. In molti fra i parlamentari che hanno lavorato al testo temono il giudizio del Commissario dello Stato.
“È evidente che dobbiamo tenere conto di una serie di fattori – ha detto Riccardo Savona (gruppo Misto) presidente della Commissione Bilancio – a cominciare dalle disposizioni nazionali e dai paletti fissati dalla finanziaria. Sotto questo aspetto, è un disegno di legge che richiede molta attenzione”.
La commissione ha approvato il ddl con un maxi- emendamento presentato dal Governo che consente la deroga al patto di stabilità per gli enti locali: sarà la Regione a farsi carico, per un periodo di 10 anni più due ulteriori quinquenni, per l’80 o il 90% dei fondi necessari.  "Con la riscrittura dell’emendamento – dice il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona – è stata fatta più chiarezza sul nodo del patto di stabilità, la speranza è che altri palazzi non facciano delle osservazioni. L’aspetto fondamentale è che non è stata alterata la spesa, dando al contento delle risposte a tanta gente". Per Savona "non è corretto parlare di stabilizzazione ma di prosecuzione delle attività lavorative".
Infine, Giuseppe Gennuso, deputato segretario all’Ars, lascerà a giorni il gruppo Mpa e si iscriverà al gruppo misto. “Si tratta -ha affermato- di un momento di riflessione dettato dall’insoddisfazione, poichè non condivido alcune scelte interne al gruppo e di questa giunta. Ho bisogno di distinguermi da un certo tipo di politica”.
Gennuso per il momento non mostra nessun intento di transitare in altri partiti: “Non so ancora, al momento non ho preso alcuna decisione, ma tutto può accadere”.

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