Giovani e tecnologia per il salto di qualità - QdS

Giovani e tecnologia per il salto di qualità

Gian Andrea Costa

Giovani e tecnologia per il salto di qualità

martedì 14 Dicembre 2010

Forum con Croce Di Marco, direttore Agenzia delle Entrate di Palermo

Da quest’anno lei ricopre la carica di direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate a Palermo. Dottoressa Di Marco, ci può illustrare i compiti del suo ufficio e dirci di che stato di salute gode?
“Dico subito: c’è tanto da fare e da migliorare. Ma lo dico perché migliorarsi fa parte del nostro dna. Il mio compito è quello di porre le basi di uniformità – sia di giudizio sia di comportamento – che valgano come punti di riferimento all’interno di tutti i nostri uffici. Noi abbiamo cinque uffici territoriali che gestiscono l’attività dei servizi, più un sesto che svolge l’importante attività di controllo su tutta la provincia. Il mio obiettivo è portare questi uffici al medesimo livello. Dispongo di un personale di 477 dipendenti che risulta numericamente all’altezza dei lavori di cui si fa carico. L’elevata età media comporta però una serie di difficoltà soprattutto nella gestione dei nuovi mezzi tecnologici che sono indispensabili per quel salto di qualità che vogliamo compiere. Abbiamo bisogno quindi dell’inserimento di giovani capaci di padroneggiare le nuove tecnologie, e che ci permettano al contempo, di operare una ulteriore riduzione del personale”.
La vostra attività istituzionale abbraccia anche la prevenzione, l’ assistenza, fornisce importanti servizi ai cittadini…
“La nostra presenza più evidente è quella del controllo, svolta dal nostro ufficio che gestisce tutta l’attività di prevenzione e contrasto all’evasione della provincia. Negli uffici territoriali invece si concentrano le attività di assistenza e servizi per i nostri contribuenti, come ad esempio stilare e seguire il cittadino nella dichiarazione dei redditi”.
Esiste un sistema per snellire e rendere più accessibili all’utenza tutte le pratiche che vengono spesso recepite come un rompicapo?
“Sì. In tutte le carte e nei documenti da noi redatti vi è sempre indicato, per legge, un responsabile del procedimento. Ciò permette di fornire un’immediata risposta alle eventuali domande da parte del contribuente. Abbiamo già iniziato inoltre a semplificare l’intero apparato burocratico. Sono ormai in pochi, per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi e  tutte le domande che da essa ne derivano, a presentare le pratiche direttamente alle poste. Oggi quasi tutti i nostri clienti vengono seguiti da intermediari, commercialisti e figure professionali che a loro volta si rivolgono a noi. Confezioniamo anche per un buon 25% di soggetti la dichiarazione dei redditi direttamente presso i nostri uffici”.
Un rapporto di collaborazione più stretto tra Agenzia delle Entrate e i commercialisti ha contribuito a modificare la cultura della legalità? Il cittadino, cioè, è consapevole che occorre pagare le tasse invece che evaderle?
“Per tutte le funzioni essenziali che è chiamato a svolgere un commercialista è ormai da considerare in un certo qual modo un pubblico ufficiale. E assistiamo inoltre ad un netto miglioramento dei rapporti tra l’amministrazione, il contribuente e i commercialisti. Questi ultimi sono in media molto più preparati e professionali e si dedicano con maggiore attenzione al rapporto col contribuente, cosa che non avveniva sino a trent’anni fa. Il contribuente, che noi consideriamo alla stregua di un vero e proprio cliente per l’importante ruolo che ricopre presso di noi, va trattato con la dovuta chiarezza e con il rispetto che merita. Per questo, presso i nostri sportelli abbiamo moduli specifici pronti per la presentazione di eventuali reclami su eventuali inefficienze o anche, a esempio, per mancanza di cortesia da parte del personale o tempi di attesa ritenuti troppo lunghi. Mentre ci risulta facile soddisfare il cliente, il discorso dell’evasione è purtroppo ancora un doloroso capitolo a parte. E dire che da parte nostra l’attività di contrasto all’evasione, e lo dicono i prodotti che mettiamo in campo, non conosce tregua. Il nostro budget annuale per la lotta contro l’evasione viene incrementato anno dopo anno, e questa è anche una garanzia del fatto che il nostro lavoro non viene influenzato dal passaggio da un governo all’altro”.
 

 
Il valore civico del fisco insegnato ai ragazzi attraverso un corso di formazione in classe
 
Tra le aree di vostra competenza risulta anche quella di riscossione. Quali incarichi svolge questo ufficio?
“L’area riscossione opera un controllo nei confronti di quei  concessionari autorizzati a questo compito. Verifichiamo quindi se le notifiche delle cartelle siano state effettuate nei termini corretti, se sono state rispettate tutte le procedure necessarie a ogni singolo caso e così via. Per questo dal momento in cui il concessionario riceve i ruoli diventa, per quei ruoli, un nostro debitore. Ha cioè, degli obblighi da eseguire. Qualora non dovesse riuscire ad adempierli, per tutelare il nostro credito erariale in assenza del dovuto incasso, dovrà presentare a noi una domanda di discarico. Attraverso procedure telematiche, inoltre, noi possiamo constatare se ci siano state inadempienze da parte del concessionario. In questo caso sarà costretto a risarcire il nostro ente”.
Parlando di informazione e formazione, oltre ai commercialisti che sono la vostra interfaccia naturale, avete dei canali di comunicazione specifici per raggiungere il cittadino?
“Ai fini educazionali abbiamo dedicato il progetto “fisco in classe”. Ogni anno in molte scuole superiori, soprattutto istituti tecnici e commerciali, parliamo con i ragazzi grazie a un corso di formazione della durata di 2-3 giorni e li indirizziamo alla conoscenza del valore civico e dell’importanza del pagamento delle tasse. Facciamo visitare i nostri locali e conoscere le nostre procedure attraverso una formazione pratica e teorica. E poi, oltre a organizzarli, partecipiamo a numerosi convegni, insieme ai commercialisti”.
 

 
Curriculum
 
Croce Di Marco è direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Palermo. Ha 58 anni e si è laureata in Giurisprudenza. Dopo avere vinto il concorso di vicedirettore-carriera direttiva- del Ministero delle Finanze, ha svolto una lunga carriera all’interno dell’Agenzia ricoprendo numerosi ruoli in diversi uffici, da Capo della Sezione Contenzioso Società di Capitali, a componente dell’Ufficio Studi dell’Ispettorato Compartimentale delle imposte dirette, dalla commissione Minimum Tax al gruppo di lavoro IRAP presso il CNEL.

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