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Palermo – Cammarata vuole restare in sella ma in città infuria il toto-sindaco

Luca Insalaco

Palermo – Cammarata vuole restare in sella ma in città infuria il toto-sindaco

venerdì 17 Dicembre 2010

Nel centrodestra scaldano loro i motori anche Lagalla (Udc) e i pidiellini Vizzini, Vicari e Scoma. L’ultimo a scendere in campo, con sponsor Lombardo, è Francesco Musotto (Mpa)

PALERMO – In città impazza il toto-sindaco. Per un Cammarata che promette di restare in carica fino al 2012, ovvero fino alla scadenza del suo mandato, vi è un sempre più nutrito gruppo di politici che aspirano alla sua poltrona.
L’ultimo in ordine di tempo a scendere in campo è stato Francesco Musotto. Capogruppo del Mpa all’Ars, per tre mandati alla Presidenza della Provincia, Musotto è entrato ufficialmente nella rosa dei papabili per annuncio diretto del leader degli autonomisti Raffaele Lombardo, provocando più di qualche malumore nel centrosinistra ed in particolare nel Partito democratico. Se l’alleanza con il Governatore per il governo della Regione non è ben vista da una fetta dei democratici, a Sala delle Lapidi – dove gli autonomisti sono passati da tempo all’opposizione facendo fronte comune con la larga schiera di oppositori di Pdl e Pid – la candidatura di Musotto in nome dell’alleanza “programmatica” sancita sarebbe vista come un’imposizione da Faraone e soci. Proprio Faraone, tra le altre cose, ha fatto del dato anagrafico il proprio cavallo di battaglia nella conquista di un posto al sole nel centrosinistra, ponendosi sulla scia del sindaco di Firenze Renzi e dei suoi “rottamatori”.
Da qui la polemica anche con l’ex sindaco Leoluca Orlando, anch’egli tentato, con il placet di Di Pietro, da un ritorno nell’agone palermitano, paragonato dal trentacinquenne deputato democratico ad un Fred Flinstone della politica.
Nel centrodestra le lotte intestine al Pdl si fanno sempre più cruente. I colonnelli del partito appaiono al momento divisi sulle canditure, con una Simona Vicari (senatrice e già sindaco di Cefalù) sponsorizzata da Schifani e un Angelino Alfano che a Villa Niscemi vedrebbe di buon occhio il rettore dell’Ateneo palermitano Roberto Lagalla (giù assessore regionale alla Sanità in quota Udc). Il senatore Carlo Vizzini, nonostante non goda al momento di sponsor politici a Roma, non intende tirarsi indietro. Sua è stata la prima mossa nel centrodestra con la presentazione di un cartello di 24 associazioni che hanno aderito al suo Forum delle Libertà. Dovrà vedersela con il coordinatore provinciale del suo partito Francesco Scoma, vicesindaco fino a due mesi fa, quando ha tagliato definitivamente i ponti con Cammarata. A scaldare i motori in vista delle elezioni ci sono anche i “Movimenti civici siciliani” che solo qualche settimana si sono presentati alla città con il loro simbolo unitario.
 


Bilancio e veleni. In città manifesti contro i consiglieri dell’opposizione
 
PALERMO – Le polemiche legate alla mancata approvazione dell’assestamento di bilancio hanno avuto un appendice al di fuori dell’aula consiliare. I partiti che sostengono il sindaco Cammarata hanno infatti fatto affiggere sui muri della città le foto dei venti consiglieri comunali che non hanno votato a favore della manovra. “Manifesti che sembrerebbe non siano stati autorizzati né posizionati negli appositi spazi e in relazione ai quali non è ben chiaro neanche se i responsabili abbiano versato le tasse obbligatorie per le affissioni” dice Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia, che insieme agli altri gruppi d’opposizione ha presentato un’interrogazione per avere informazioni in merito alla regolarità delle affissioni, chiedendo inoltre di accertare i danni all’erario provocati dalla soppressione di eventuali manifesti abusivi e invitando il comandante della polizia municipale a “intervenire tempestivamente per assicurare il decoro urbano e il rispetto delle regole”.

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