Atenei soffocati dagli amministrativi - QdS

Atenei soffocati dagli amministrativi

Liliana Rosano

Atenei soffocati dagli amministrativi

venerdì 24 Dicembre 2010

Università. Tanti gli sprechi, poca attenzione agli studenti.
Un esercito. L’esercito di amministrativi nei tre atenei siciliani è di 6.016 unità mentre quello dei docenti è di 6.038. Il rapporto ottimale per il buon funzionamento della stessa dovrebbe essere di 1 a 3.
Sedi distaccate. Toni polemici, da parte del Ministero, riguardano le sedi decentrate: ne sono state attivate più di 320  nelle località più disparate, come Barcellona Pozzo di Gotto e Priolo Gargallo in Sicilia.

“L’Italia spende molto per l’Università e lo fa male”. La denuncia arriva direttamente dal ministero dell’Università e Ricerca che in un comunicato, dai toni critici, ha messo nero su bianco le spese, o meglio gli sprechi dell’Università italiana. “Negli anni, l’università italiana non si è sviluppata attorno agli interessi degli studenti ma rispetto a quelli dei professori, dei rettori e di tutti coloro che, a vario titolo, sono impiegati all’interno degli atenei. – ha affermato il ministro Gelmini – A farne le spese quindi sono stati soprattutto gli studenti ai quali l’università dovrebbe offrire una didattica e una formazione di qualità che consenta un ingresso immediato nel mondo del lavoro”. Le risorse  per l’Università ci sono state eccome, ma sono state gestite in maniera sbagliata. Ora con la riforma Gelmini, diventata legge ieri, si prova a cambiare la situazione.
 
Le risorse per l’Università ci sono state eccome, ma sono state gestite in maniera sbagliata senza investimento nel settore nevralgico dell’università italiana: la ricerca.
A pesare di più nel bilancio degli atenei, compresi in quelli siciliani, è la spesa per il personale tecnico-amministrativo, che supera in numero il corpo docenti. Altro fattore che rallenta la crescita ed alimenta gli sprechi sono le sedi fuori corso e l’inutilità di alcuni progetti Prin finanziati, cosi come risulta dal commento della nota del ministero.
Le università siciliane, fanno i conti con la riforma Gelmini e si trovano costretti a subire i tagli dei fondi imposti dal ministero e rientrare nel budget a loro disposizione.
Ma anche in Sicilia, sembra che a venire sacrificata sia sempre la ricerca, rimanendo alta la spesa e il numero dei tecnici amministrativi. Nel primo caso, il totale spesa per il personale docenti e tecnici amministrativi è stato nel 2009 pari a 601 milioni di euro. Nel secondo caso, l’esercito di amministrativi nei tre atenei è di 6016 unità mentre quello dei docenti è di 6038.
Fotografando le singole realtà, nell’ateneo catanese, ad esempio, al  31 dicembre 2009  la spesa complessiva del personale docente e ricercatore è pari a euro 141.546.419  mentre quella per il personale tecnico amministrativo con dirigenti e collaboratori ed esperti linguistici è di euro 44.245.649.
Su una popolazione di 61 mila studenti, a Catania sono stati attivati in tutto, nell’anno accademico 2010/11, 53 corsi di laurea (di cui 7 cdl magistrali a ciclo unico); 50 corsi di laurea magistrale (ex lauree specialistiche biennali). Mentre il numero di ricercatori e docenti è di 1593 (499 sono i docenti ordinari, 455 gli associati e 649 i ricercatori), maggiore è quello del personale tecnico-amministrativo: 1163 personale di ruolo, 737 a contratto e 77 collaboratori linguistici.
Toni polemici, sempre dal Ministero, riguardo le sedi decentrate. “Oltre alle sedi centrali, si legge nella nota del Miur,  sono state attivate più di 320 sedi distaccate nelle località più disparate, come Barcellona Pozzo di Gotto, Ozzano nell’Emilia, Priolo Gargallo in Sicilia”.
A Catania sono due le sedi distaccate (Siracusa – Architettura; Ragusa – Lingue e corsi residui di Giurisprudenza e Agraria), mentre periferiche sono quelle di Messina (Giurisprudenza a  Patti e Priolo; Medicina e Chirurgia a Caltagirone, Enna, Reggio C., Siracusa; Scienze della Formazione nelle sedi di Noto, Priolo; Scienze mm.ff.nn a  Priolo e Scienze Politiche a Barcellona Pozzo di Gotto. Infine a Palermo ci sono 59 Corsi di Laurea (triennale), 75 Corsi di Laurea Magistrale (comprese quelle a ciclo unico), 4 sedi decentrate (Agrigento, Caltanissetta, Marsala, Trapani).
Nel capoluogo siciliano, che ha una popolazione studentesca di 55 mila studenti, sono stati spesi nel 2009 per il personale a tempo indeterminato 130 milioni e 369 mila euro, 52 milioni e 624 per quello sanitario (medici, infermieri,  63 milioni e 698 mila per tutte le altre figure della facoltà),  cioè circa 247 milioni. Anche qui il numero degli amministrativi è alto: 2316 di ruolo, 113 a contratto e 42 collaboratori linguistici. Infine a Messina, la spesa relativa al 2009 per i docenti e il personale tecnico-amministrativo, su un complessivo FFO di 178.336.826 è stata 169.919.280 milioni di euro pari al 95,28%.
Una spesa che è assorbita in parte dai 1529 tecnici amministrtivi di ruolo, 2 a contratto e 37 collaboratori linguistici. Dati che fanno riflettere sullo stato delle nostre università proprio nei giorni più caldi delle proteste studentesche. L’appello del ministero è allora meno sprechi e più investimento per la ricerca, anche se fino ad ora pare che la linea di Viale Trastevere sia stata proprio opposta.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017