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Palermo – Rifiuti, da una parte l’emergenza dall’altra costi alti e incompiute

Luca Insalaco

Palermo – Rifiuti, da una parte l’emergenza dall’altra costi alti e incompiute

martedì 28 Dicembre 2010

Secondo Cittadinanzattiva a Palermo una famiglia paga 261 € di Tarsu. Differenziata in lieve aumento . Partanna Mondello, un impianto pronto dal 2008 che non è stato mai utilizzato

PALERMO – Se ne sta fermo a prendere polvere mentre fuori lo spettro dell’emergenza minaccia e intimorisce la città. L’impianto per il trattamento dei rifiuti di Partanna Mondello è una delle tante incompiute del capoluogo siciliano. La struttura è stata finanziata nel 2002, completata nel 2005 e collaudata nel 2008. Da allora la sua apertura è stata di continuo rimandata, ufficialmente per ottenere alcune autorizzazioni mancanti. Il mistero, insomma, avvolge questa struttura che è complessivamente costata quasi 6 mln di euro e la cui inattività ha portato l’amministrazione comunale ad affidare a ditte esterne il trattamento di alcuni materiali.
Intanto, Amia e Comune hanno annunciato che a breve entrerà in funzione l’impianto di preselezione e che saranno realizzati a Bellolampo “tutti gli impianti necessari a trattare in loco i rifiuti differenziati, per rivenderli direttamente alle industrie riutilizzatrici, riducendo i costi per Amia e aumentando i ricavi”. Opere – hanno assicurato i commissari straordinari dell’ex municipalizzata – che saranno sempre realizzate mediante gare pubbliche e trasparenti.
A chiedere vigilanza su tali interventi era stato nei giorni scorsi il leader di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese, che aveva invocato tempi rapidi sia per la pubblicazione dei bandi che per la realizzazione e la gestione degli impianti, compresa la discarica di Bellolampo. Questo per “rendere meno oneroso alla comunità sociale il costo che cittadini e imprese pagano in termini di tariffe”.
A proposito di tariffe, Cittadinanzattiva ha condotto un’indagine sui costi che i cittadini residenti nei capoluoghi di provincia hanno sostenuto per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel corso del 2009. Ebbene, a Palermo una famiglia composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri, lo scorso anno ha pagato 261 € di Tarsu.
 
Secondo il recente dossier dell’associazione, inoltre, nel 2008 la produzione pro capite di rifiuti è stata di 596 kg (-3,1% rispetto all’anno precedente), mentre nello stesso anno la raccolta differenziata si è fermata al 4,3% (+ 0,6% rispetto al 2007). Per Amia, tuttavia, i dati del 2010 confermano “un trend di crescita” della percentuale di differenziazione dei rifiuti raccolti in città, grazie soprattutto all’avvio del progetto di raccolta porta a porta che al momento ha raggiunto circa 100 mila abitanti.
 


I commissari Amia: “Mancano grandi piattaforme di stoccaggio”
 
PALERMO – “Fare oggi fare raccolta differenziata in Sicilia ha costi altissimi, per la mancanza di piattaforme di stoccaggio di grandi dimensioni – hanno detto i commissari straordinari di Amia, Sebastiano Sorbello e Paolo Lupi -. Ciò impedisce di offrire significative quantità a vetrerie, cartiere e consorzi, quindi è impossibile spuntare ricavi adeguati dalla vendita di questi materiali. La realizzazione di nostri impianti consentirà di offrire al mercato stock competitivi di materiali da riciclare, aumentando i ricavi per l’azienda”. “In ogni caso – hanno sottolineato i commissari – il costo del personale addetto alla raccolta manuale e quello del trasporto ad industrie e consorzi nazionali ed europei fanno sì che solo una grande realtà organizzata come Amia possa reggere il peso di un simile servizio effettuato in una città complessa come Palermo, servizio utile all’ambiente ma assai gravoso finanziariamente. Per qualsiasi altra azienda privata, invece, la gestione si tradurrebbe in una pesante perdita il cui costo ricadrebbe sulle tasche dei cittadini”.

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