Messina - Fine 2010 e taglio degli sprechi. La Provincia lascia 38 partecipate - QdS

Messina – Fine 2010 e taglio degli sprechi. La Provincia lascia 38 partecipate

Alessio Testa

Messina – Fine 2010 e taglio degli sprechi. La Provincia lascia 38 partecipate

martedì 28 Dicembre 2010

Una scelta che produrrà per le casse dell’ente un risparmio di centinaia di migliaia di euro. Dopo le promesse, l’amministrazione Ricevuto è passata dalle parole ai fatti

MESSINA – Di verifica dell’utilità e di razionalizzazione delle partecipate, a Palazzo dei Leoni se ne parlava da diversi mesi. L’idea era quella di interrompere le collaborazioni con tutti gli enti che, a fronte di sostanziose spese, negli ultimi anni non hanno fornito un’utilità concreta per il territorio. Per questo pochi giorni fa il Governo provinciale è passato dalle parole ai fatti e la Giunta Ricevuto ha ridefinito le proprie partecipazioni a partecipate e consorzi, chiudendo definitivamente la collaborazione con 38 enti e garantendo un notevole risparmio alle casse dell’ente (si parla di centinaia di migliaia di euro).
Fra le organizzazioni lese da queste scelte vi è l’Ente Fiera, sul cui operato Nanni Ricevuto si era già pronunciato in termini di discredito durante l’inaugurazione della seconda campionaria organizzata dal Commissario Fabio D’Amore. Questa è stata definita dal presidente della Provincia “un mercatino arabo” e Ricevuto non ha perso l’occasione per parlare dell’Ente, definendolo “morto” e lamentando la spesa di  51 mila euro  che ha comportato annualmente al Governo provinciale. Secca la replica del commissario D’Amore, a cui è affidata la guida dell’Ente, che ha accusato Ricevuto di promuovere l’economia territoriale esclusivamente attraverso musica jazz (facendo riferimento agli eventi organizzati quest’estate dalla Provincia), feste e festini.
Si è concluso anche il rapporto con l’Ente autonomo portuale, la cui esistenza è stata più volte criticata da diversi uomini politici a causa della sua inutilità. L’utilità di questo organismo si è estinta sedici anni fa, quando con la legge 21/01/1994 n.82 sono state istituite le Autorità portuali in 18 città italiane, fra le quali Messina. Adesso l’Ente potrà godere solamente del denaro stanziato periodicamente dalla Regione (che a fasi alterne ne ha condannato l’esistenza e ridato vita), grazie al quale vengono pagati gli stipendi dell’unica dipendente e le spese dei gettoni del presidente, del vice presidente e degli altri nove membri del cda.
La Giunta Ricevuto ha deciso di uscire anche dalle Ato (partecipava per il 5% all’Ato1, per il 10% all’Ato2, per l’1,67% all’Ato3 e per il 10%.), ma a uscire maggiormente lese dopo le decisioni prese a Palazzo dei Leoni sono state quelle società che più delle altre contavano sull’appoggio dell’amministrazione provinciale, ovvero la Nettuno Spa (con la quale la Provincia collaborava al 59,49% in vista della realizzazione di un porticciolo a Grotte) e la Progeta Spa (alla quale la Provincia partecipava per il 37,5%  pur lamentando il fatto di non essere mai entrata in possesso dei bilanci).
Il Governo provinciale continuerà invece a collaborare con due società, la Innova Bic (la società di servizi gestita dall’Università degli Studi, dal Comune e dalla Provincia di Messina, il cui scopo è quello di contribuire al sostegno dello sviluppo locale), e la Sogas Spa (che gestisce l’Aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria con una partecipazione del 20% della Provincia).

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