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Palermo – Corse di cavalli e volatili protetti ecco il business delle zoomafie

Luca Insalaco

Palermo – Corse di cavalli e volatili protetti ecco il business delle zoomafie

giovedì 30 Dicembre 2010

Le operazioni dei Carabinieri hanno messo in risalto il giro d’affari legato allo sfruttamento degli animali. Viale Regione Siciliana viene spesso trasformato all’alba in ippodromo

PALERMO – Corse clandestine e commercio di animali. L’attività delle forze dell’ordine rivela una sempre maggiore attenzione per la tutela delle varie specie animali utilizzate per fini di lucro. È il caso, ad esempio, delle corse clandestine dei cavalli.
Una delle vie preferite dagli organizzatori delle gare è viale Regione Siciliana, che alle prime luci dell’alba si trasforma in un ippodromo con tanto di spettatori e di scommettitori. Anche il partinicese emerge come zona con la passione per l’ippica. È in quel territorio, su una strada secondaria che porta ad Alcamo, che i Carabinieri del comando provinciale hanno scoperto una gara tra due cavalli da corsa con annessi calessi dietro ai quali vi era uno strascico di auto, deferendo uno dei due fantini per corsa clandestina di cavalli e maltrattamento di animali e sottoponendo il cavallo alle necessarie analisi per accertare l’eventuale presenza di sostanze dopanti nel sangue.
Altro settore che non conosce crisi è quello del mercato dei volatili. La zona preferita dagli uccellatori in questo caso è Ballarò. È nel mercato storico palermitano che, specie la domenica mattina, venditori e acquirenti si incontrano per fare commercio di uccelli ed in particolare di cardellini. I controlli delle forze dell’ordine hanno periodicamente smascherato la rete di vendita, ma il commercio è continuato regolarmente. Le gabbie, zeppe di uccelli, spesso sono avvolte da un telo per impedire che gli uccelli, terrorizzati, possano agitarsi e ferirsi, compromettendo così la loro vendita.
I volatili sono poi consegnati in sacchetti di plastica ai loro acquirenti. Wwf, Legambiente e Lipu, dopo una serie di sopralluoghi nel mercato, hanno presentato un esposto al prefetto di Palermo, al questore, al comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, al comandante della Polizia municipale ed al Corpo forestale della Regione Siciliana, informandoli della grave situazione che perdura e chiedendo loro un continuato intervento perché il fenomeno venga definitivamente debellato. “La legge – hanno ricordato le associazioni – considera la fauna selvatica patrimonio indisponibile dello Stato, ed in particolare le specie di uccelli messe in vendita a Ballarò, catturate con metodi non consentiti, sono protette dalla legge. Ne è vietata la detenzione e la vendita”. La Lav stima in 50 mila i cardellini venduti ogni anno a Ballarò, per un introito di circa un milione di euro.
 

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