I siciliani dirottano sul turismo low cost - QdS

I siciliani dirottano sul turismo low cost

Michele Giuliano

I siciliani dirottano sul turismo low cost

martedì 04 Gennaio 2011

Il 60% dei turisti isolani non rinuncia alla vacanza ma mette da parte il lusso per contrastare la crisi economica. Ma rimane alto il gradimento espresso nei confronti della qualità dei servizi di ristorazione

PALERMO – Corsa al viaggio magari più scomodo e percorsi meno lunghi per necessità. Il tutto nell’ottica del risparmio.
Anche il turista siciliano tira il freno: la crisi ha colpito questo settore anche se in realtà solo parzialmente. Nel senso che il siciliano rinuncia al comfort e al lusso ma non al viaggio. Semplicemente si è adattato alla minor disponibilità finanziaria.
Questo quanto si evince in base ai recenti dati sulle abitudini di viaggio dei siciliani venuti fuori dall’indagine statistica effettuata da pdf-search.org, organizzazione molto accreditata nell’ambito proprio delle ricerche statistiche e che in precedenza aveva attribuito alla Sicilia il “Bit Award 2009” in base al sondaggio realizzato in questo caso dall’Expo Bit di Milano e dal gruppo editoriale Mondadori.
Secondo quanto si evince da questa indagine, circa il 60 per cento dei siciliani che abitualmente non rinunciano alle ferie fuori casa ha infatti manifestato la propria preoccupazione al risparmio in un settore che, sebbene non di primaria necessità, si impone comunque quale bisogno ancora sufficientemente avvertito e presente, preferendo optare per soluzioni più low cost rispetto alla “classica” meta esotica o culturale “fuori porta”.
L’attenzione al bello comunque rimane, come testimonia la percentuale del 67 per cento riferita alla percezione di attrattività dei luoghi scelti, così come rimane alto (il 66 per cento lo definisce addirittura ottimo) il gradimento espresso nei confronti della qualità dei servizi di ristorazione, e del cibo in generale, di cui il turista fruisce durante il proprio soggiorno. Per ciò che concerne la località, poi, il target medio sembra non avere dubbi: l’elezione della meta balneare come destinazione principale delle proprie vacanze si impone con una percentuale del 73 per cento seguita, con oltre 40 punti percentuali di distacco, dalla selezione di una città d’arte o di una grande capitale (rispettivamente il 31 e il 25 per cento).
La bellezza di luoghi e paesaggi si impone inoltre con percentuali del 60 per cento, seguita dagli aspetti storico/culturali e dalla offerta di eventi di intrattenimento e svago. Quello che ha potuto appurare pdf-search.org è una ben precisa tendenza: la crisi economica dal 2005 si è impadronita a 360 gradi delle abitudini di consumo degli abitanti dell’Isola, costretti a combattere con percentuali di disoccupazione triplicate rispetto alle altre regioni e con un caro vita congiunturale non solo nazionale, ma ormai comunitario.
 Tutto ciò avrebbe convinto lo stesso siciliano avvezzo al turismo a rivedere le proprie abitudini di spesa. Certamente ciò che si può rilevare e che nell’ultimo decennio nell’ambito turistico sono stati fatti pochi passi in avanti. Infatti ciò che diceva il I rapporto del Turismo in Sicilia presentato nel 2001 dall’Assessorato del Turismo, delle Comunicazioni e dei Trasporti, e realizzato nell’ambito dell’Osservatorio del Turismo in collaborazione con la società fiorentina Mercury, rimane solo sulla carta: “Potenzialmente la Sicilia potrà rivestire un ruolo fondamentale nell’area del Mediterraneo”. Tutto però è rimasto sulla carta.
 

 
L’approfondimento: Ancora troppe le criticità nel turismo siciliano
 
Ancora delle criticità però vengono evidenziate nel contesto del circuito del turismo siciliano. Lo ha appurato l’Ugl Sicilia che ha fatto un’analisi dell’attuale situazione: “La carenza che più di tute risalta – afferma Maria Donata Fricano dell’Area di Staff dell’Ugl Sicilia – è quella che riguarda alcuni aspetti infrastrutturali, il sistema dei trasporti pubblici interni e la inadeguatezza di alcuni servizi turistici, fra i quali quelli offerti in alcune località balneari. E se le previsioni del 2009 vedevano la Sicilia ancora al centro dell’agenda-vacanze di circa il 25 per cento di coloro che erano intenzionati a trascorrervi qualche giorno di vacanza, non bisogna purtroppo trascurare la crisi strutturale che durante la primavera 2010 ha invece riguardato i flussi nazionali e internazionali in entrata, ormai esasperati dalla situazione monetaria tutt’altro che rosea e dalle condizioni climatiche e congiunturali, non ultimo i voli bloccati a causa della nube proveniente dal vulcano Eyjafjallajokull, che hanno portato gli albergatori isolani ad un momento di sconforto economico”. Il che ha portato ad un intervento dell’assessorato regionale al Turismo che, con la firma di un decreto sulla sospensione dei ratei dei muti ordinari a tasso agevolato, si è proposto quale aiuto reale e concreto alle esigenze degli operatori del settore delle strutture recettive.

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