La pedofilia è figlia della castità - QdS

La pedofilia è figlia della castità

Carlo Alberto Tregua

La pedofilia è figlia della castità

mercoledì 05 Gennaio 2011

Etica & Valori

I ripetuti scandali in materia di pedofilia, che si sono verificati in questi decenni all’interno della Chiesa cattolica, danno il segno di un contrasto evidente del fenomeno rispetto alla castità imposta dai precetti della Chiesa di Roma. Essi, invece, risultano quasi assenti nella altre Chiese cristiane, che non prevedono l’obbligo della castità. è del tutto chiaro come le pulsioni umane sono difficili da controllare per lungo tempo, anche perchè la loro repressione ha un che di inumano, cioè vanno contro natura. Si dice che i nostri istinti debbano essere governati dal cervello, però il controllo non è esercitabile completamente e per un lungo periodo.
La questione riguarda la società civile per i riflessi dei comportamenti tenuti da tanti preti nei confronti di  cittadini di varie nazioni. Perchè nei luoghi ove essi vivono, fra cui conventi e istituti, la discrezione ha tutelato comportamenti scorretti.
Peggio ancora, la Chiesa di Roma, per decenni, ha nascosto gli scandali, addirittura negando che essi esistessero. Poi ha iniziato con i risarcimenti e, solo in tempi recenti, Papa Ratzinger ha dato una svolta alla posizione del Vaticano sulla spinosa questione.

In Italia, la maggioranza di cittadini dice di essere cattolica, ma poi non pratica il culto e non va nelle chiese, anche per non ascoltare omelie formali e stupide, che non colgono l’indispensabile nesso che c’è tra la religione e l’umanità.
La religione esiste in quanto esiste l’uomo e non il contrario. L’uomo ha bisogno di credere ad un Essere superiore fatto di spirito perchè gli risulta quasi impossibile pensare che con la cessazione della vita cessi totalmente di esistere.
Peraltro, nei secoli, il pensiero dominante, laico e religioso, concorda sulla presenza dell’Essere superiore, comunque si chiami e sul fatto che lo spirito abbandoni il corpo quando non vive più e diventa pura energia, che alimenta altra energia.
Non c’è bisogno di fare continui riferimenti a teorie non provate per credere tutto ciò. Quelle teorie sono costruite in modo non logico e per farle credere interviene il cosiddetto principio della fede, senza del quale il castello di precetti cadrebbe.

 
 La Bibbia è una fonte inesauribile di insegnamento, sol che si legga continuamente ed approfonditamente. Ad ogni rilettura si deve accoppiare la disponibilità ad essere elastici, perchè essa consente vari modi di intendere. Nel testo sacro vi sono valori morali eterni che insegnano come comportarsi indipendentemente dal credere in una religione. Sono proprio i valori morali, il cardine prezioso che dà una forte indicazione sul come comportarsi in maniera adeguata, rispettando gli altri e restando su posizioni intransigenti rispetto alla violazione di tali principi.
Sia il Vecchio che il Nuovo Testamento consentono una lettura non facile, ma ricca di spunti. Consentono, altresì, di rivedere con il filtro di una scrittura universale e antica gli eventi dei nostri giorni, che vengono de-contestualizzati, ma mantengono le caratteristiche di eventi molto antichi. In altre parole, tutto cambia, ma niente cambia.
La condizione di vita materiale migliora rapidamente, mentre lo stato spirituale peggiora in coincidenza con la diffusione del benessere.

è difficile tenere a bada gli ormoni perchè fanno parte intrinseca e fondamentale del funzionamento del corpo umano. Come si fa a negare ad esso un atto necessario al suo buon funzionamento? La castità è una repressione contro natura e crea reazioni a catena, difficilmente controllabili. Ecco perchè sarebbe utile prendere in esame i modelli di altre Chiese, ove essa non è prevista.
Connettere la religione con la persona umana è un fatto molto importante. Quest’ultima deve fare sacrifici, subordinando gli istinti a necessità morali. Ma, quando non vi è il bisogno di fare sacrifici perchè essi sono inutili alla conduzione di una vita moralmente ineccepibile, ecco che tali divieti non dovrebbero esserci.
Rubare, evadere le imposte, corrompere sono azioni più gravi che fornicare, senza violenza o prevaricazione. Insomma, avere comportamenti umani è lecito. Qualunque repressione contro di essi è ingiustificata e immorale.

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