Case famiglia, centri d’accoglienza la destinazione dei beni mafiosi - QdS

Case famiglia, centri d’accoglienza la destinazione dei beni mafiosi

Andrea Uzzo

Case famiglia, centri d’accoglienza la destinazione dei beni mafiosi

sabato 08 Gennaio 2011

A Monreale cinque beni confiscati ad altrettanti mafiosi potranno essere utilizzati per finalità sociali. La commissione speciale per i beni confiscati ne ha stabilito l’assegnazione

MONREALE (PA) – Un appezzamento di terreno e un immobile confiscato al mafioso Antonio Zacco; un villino di due piani appartenuto a Gaetano e Giuseppe Sansano; un appezzamento di terreno confiscato a Vincenzo Marcianò; un immobile di cui era in possesso lo stesso Vincenzo Marcianò  insieme al fratello Giovanni. Adesso questi cinque beni confiscati ad altrettanti mafiosi potranno essere utilizzati per finalità sociali. La Commissione comunale speciale per i beni confiscati presieduta dal segretario generale del Comune di Monreale, Ettore Sunseri, ne ha stabilito l’assegnazione a due cooperative sociali e a tre associazioni.
 
La commissione era stata istituita dall’amministrazione comunale, per velocizzare l’iter burocratico di assegnazione e garantire la piena trasparenza delle procedure. Il Comune infatti aveva emesso un apposito bando, per la presentazione di progetti di interesse per la gestione di  immobili e terreni confiscati. Al bando hanno aderito in tutto nove organizzazioni tra cooperative sociali e associazioni.
 
La Commissione ha quindi proceduto all’esame dei progetti presentati, dando parere positivo a cinque di essi ritenendoli di pubblico interesse. Nel dettaglio, alla coop sociale “il Faro di Nicosia” è stato assegnato l’appezzamento di terreno e l’immobile in via Frassinelli e Mulini confiscato a Antonio Zacco; all’associazione “Aurora Onlus” va invece  il villino su due livelli che si trova in contrada Piano dell’Occhio confiscato a Gaetano e Giuseppe Sansano; all’associazione “Cinofilandia onlus” tocca un vasto appezzamento di terreno in contrada Area Grande confiscato a Vincenzo Marcianò; l’associazione nazionale “Arcipesca Fisa” ha ottenuto l’immobile in contrada monte Pietroso a San Martino delle Scale, confiscato ai fratelli Marcianò; infine, alla coop sociale “Koinè” è stato destinato un villino in via S.M. 8, situato all’interno del Villaggio Montano, confiscato a Vito Priolo.
 
Per il sindaco di Monreale, Filippo Di Matteo i beni un tempo appartenuti a Cosa nostra  serviranno ora per lo sviluppo del comprensorio e per dare opportunità occupazionali: “Intendiamo imprimere un impulso operativo nella gestione e utilizzo dei beni confiscati alla mafia, per creare sviluppo e occupazione, considerato che in passato ci sono state numerose esperienze concrete. Se oggi ci sono associazioni come Libera, Placido Rizzotto, Elios, Eden e tante altre che esportano i loro prodotti all’estero è proprio grazie alla fiducia che le istituzioni hanno avuto, nel rendere produttivi questi beni che per anni e anni erano rimasti inutilizzati e completamente abbandonati. In questo contesto – aggiunge Di Matteo – si inserisce anche il progetto di ristrutturazione della cantina Kaggio, confiscata  dallo Stato ai boss Totò Riina e Bernardo Provenzano, il cui progetto di recupero è stato già avviato e finanziato con fondi del Pon Sicurezza 2007-2013 per un importo di oltre 2 milioni di euro e che diverrà un centro produttivo”.
 Sono quasi un centinaio i beni sottratti alla mafia e assegnati al Comune di Monreale, il secondo in provincia dopo il capoluogo per numero di proprietà confiscati e adesso annoverati nel proprio patrimonio.
 

 
Focus  attività di musicoterapia  e primo aiuto
 
MONREALE (PA) – Case famiglia per anziani, bambini e ragazze madri, un centro per bambini autistici, formazione per la tutela dell’ambiente, e persino un tartufaio. Ecco come associazioni e cooperative sociali intendono destinare i beni confiscati alla mafia, concessi dal Comune di Monreale. Nel villino di via S.M. 8 confiscata al boss Vito Priolo la cooperativa sociale Koinè realizzerà una casa famiglia per anziani, mentre la cooperativa sociale il Faro di Nicosia nella casa di via Frassinelli e Mulini confiscata ad Antonio Zacco darà vita a una casa famiglia per bambini e ragazze madri.
Nel villino di contrada Piano dell’Occhio confiscato ai Sansano l’associazione Aurora onlus di Palermo intende invece realizzare un centro per bambini autistici, con attività di musicoterapia, giardinaggio, educazione alle attività domestiche. In tema di salvaguardia ambientale l’associazione nazionale Arcipesca Fisa che gestirà l’immobile Contrada monte Pietroso a San Martino delle Scale, confiscato a Giovanni e Vincenzo Marcianò, organizzerà dei corsi di formazione per guardie giurate volontarie per l’ambiente.
Infine, l’associazione Cinofilandia onlus creerà un centro di addestramento cani per la ricerca dei tartufi ed una tartufaia nel terreno in contrada Area Grande confiscato a Vincenzo Marcianò.

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