Tirrenia, confermato lo sciopero di giovedì. “Processo di privatizzazione pasticciato” - QdS

Tirrenia, confermato lo sciopero di giovedì. “Processo di privatizzazione pasticciato”

Tirrenia, confermato lo sciopero di giovedì. “Processo di privatizzazione pasticciato”

martedì 11 Gennaio 2011

I sindacati si sentono traditi dal commissario straordinario D’Andrea: parlava di cassa integrazione, ora taglia le tratte. Caronia (UIltrasporti): “Se non corretto subito, si trasformerà in svendita o fallimento”

ROMA – “Ci auguriamo che finalmente il Governo ci ascolti e apra immediatamente un serio ed approfondito confronto su questo confuso e pasticciato processo di privatizzazione della flotta pubblica che se non prontamente corretto rischia di trasformarsi in una appetitosa svendita o di portare al fallimento molto gradito ad alcuni ma vera tragedia sociale”.
Lo afferma il segretario generale della Uiltrasporti Giuseppe Caronia, a proposito della vertenza Tirrenia, ricordando lo sciopero dei lavoratori previsto giovedì prossimo.
Caronia torna a rivendicare il diritto di conoscere, oltre all’identità dei soggetti ammessi alla seconda fase della ‘due diligence’, anche se altri si accingono a fare altrettanto e sapere soprattutto se nei contratti di vendita verranno inserite le clausole sociali da noi richieste circa le condizioni contrattuali e le tutele occupazionali. “I lavoratori, alle prese al momento con la cassa integrazione (che in ogni caso dovrà assolutamente essere estesa anche ai marittimi in turno particolare), hanno ben compreso che l’amministratore straordinario è una figura ben diversa da quella di un normale amministratore delegato”, prosegue Caronia, riferendosi alla scelta di sopprimere la Bari-Durazzo: un ad – sostiene – “si sarebbe ben guardato dal sopprimere, in prospettiva strategica per l’economia dell’azienda e del Paese”.
“Occorre quindi una decisa assunzione di responsabilità del Governo e un più diretto controllo del processo in atto – conclude – E’ necessario, dopo aver  sgombrato il campo dai tanti interrogativi e dalle tante ombre, correggere e accelerare l’iter della privatizzazione per mettere così finalmente fine a una delle più brutte e dolorose pagine della storia della marineria del nostro Paese”.
Allo stato dei fatti, dunque, lo sciopero per il prossimo 14 gennaio è stato confermato dai sindacati anche in virtù di una sorta di tradimento della promessa che ad inizio anno Giancarlo D’Andrea, commissario straordinario della società dallo scorso agosto, aveva posto sul tavolo delle trattative. I sindacati hanno infatti lamentato come l’iniziale impegno del commissario che assicurava come la cassa integrazione  avrebbe riguardato  “fino a un massimo di 100 unità, su un organico complessivo di oltre 1.400 unità” sia stato poi rimangiato dall’azienda che ha invece sciorinato annunci di “tagli, esuberi insieme alla chiusura a partire dal 15 gennaio della corsa Bari-Durazzo”.
 


La lettera. Cgil, Cisl e Uil a Berlusconi: “Intervenga”

ROMA – I sindacati dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno inviato una lettera unitaria al presidente del consiglio Silvio Berlusconi per chiedere il suo intervento nella vicenda della liquidazione della compagnia inamministrazione controllata.
“La ‘confusa’ situazione nella quale si sono venute a trovare le Società dell’ex Gruppo Finmare in fase di privatizzazione, e in particolare le Società Tirrenia e Siremar in quanto poste in Amministrazione Straordinaria con tutto quello che ciò comporta specie per gli aspetti che riguardano i lavoratori, impone un Suo autorevole intervento”, scrivono i sindacati a Berlusconi, evidenziando inoltre che una loro richiesta di incontro urgente avanzata il 27 ottobre scorso al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli e ai ministri competenti “é a tutt’oggi rimasta inevasa”.
“La preghiamo pertanto – proseguono – di voler predisporre, al più presto possibile, la riattivazione del tavolo di confronto a suo tempo convenuto, allo scopo di poter determinare le condizioni per una gestione ordinata e condivisa del processo di privatizzazione in atto”.

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