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Catania – Crisi di nervi per pedoni e ciclisti, serve il Piano urbano del traffico

Melania Tanteri

Catania – Crisi di nervi per pedoni e ciclisti, serve il Piano urbano del traffico

martedì 11 Gennaio 2011

La città, in fondo a ogni classifica di vivibilità, ha grande bisogno dello strumento di programmazione. L’adozione del Put è ormai resa obbigatoria dal nuovo Codice della strada

CATANIA – Una città intasata dalle automobili, priva o quasi di spazi riservati ai pedoni o ai mezzi non inquinanti come le biciclette, che occupa il fondo delle classifiche sulla vivibilità urbana da troppi anni.
Come affermato in più occasioni dall’Amministrazione comunale, per di più ribadito più volte nel corso degli Stati generali della città, Catania ha estremo bisogno di regolare il traffico e la viabilità, per ripartire e ridisegnare se stessa, attraverso la redazione del Piano urbano del traffico (Put), tra le priorità, dunque, per l’anno appena iniziato.
E non solo perché il Put, costituito da un insieme coordinato di interventi per il miglioramento delle condizioni della circolazione stradale nell’area urbana, dei pedoni, dei mezzi pubblici e dei veicoli privati, realizzabili e utilizzabili nel breve periodo e nell’ipotesi di dotazioni di infrastrutture e mezzi di trasporto sostanzialmente invariate, è un obbligo di legge, previsto dall’art. 36 del nuovo Codice della strada per i Comuni con più di 30.000 abitanti, ma soprattutto perché attraverso la pianificazione del sistema della mobilità, altri comparti potranno ricevere benefici, a cominciare dal commercio e dal turismo, fino a oggi le vittime principali di una città invivibile e apparentemente ingovernabile, almeno sotto questo punto di vista.
Un passo avanti in questo senso, in effetti, è stato compiuto dal sindaco Stancanelli e dalla sua amministrazione, con la realizzazione di una bozza di Put, contenente le linee guida, molto generiche, sulle quali edificare poi il nuovo sistema di città.
Un documento contenente le linee strategiche, di indirizzo e i riferimenti per gli attori che verranno coinvolti che, però, senza azioni pratiche, rischia di risultare un insieme di desideri e speranze, piuttosto che rappresentare una vera e propria programmazione.
Vi sono, infatti, indicati gli obiettivi, tra i quali promuovere l’accessibilità urbana, ridurre la congestione e i consumi, aumentare la sicurezza stradale, favorire il benessere e minimizzare l’utilizzo dell’automobile, e le azioni che verranno poste in essere, come la promozione della mobilità pedonale e ciclistica, potenziare il trasporto pubblico locale e promuovere la mobilità sostenibile, senza che però siano chiare le tempistiche, i finanziamenti o la scala di priorità.
Tutti i verbi, o quasi, presenti all’interno del documento contenente le linee strategiche del Put, sono infatti  coniugati al futuro; ad esempio, per favorire i pedoni e i cittadini che non utilizzano l’automobile, è previsto uno specifico strumento, il Piano della mobilità pedonale, ancora in corso di realizzazione.
Anche relativamente alla sicurezza delle strade non sono indicate né quali né in quanto tempo subiranno gli interventi (anche in questo caso si parla di un eventuale Piano ad hoc, da redigere coerentemente con le linee guida dei Piani della Sicurezza Stradale Urbana del Ministero delle Infrastrutture).
Sarà dunque fondamentale, per il tanto annunciato rilancio di Catania in termini di vivibilità e sostenibilità, fare in modo che le linee giuda generali del Piano Urbano del Traffico, redatte dall’amministrazione Stancanelli e già presentate alla città, vengano trasformate in azioni concrete, verificabili e tempestive.

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