Aiuti al lavoro: ritardo di due anni - QdS

Aiuti al lavoro: ritardo di due anni

Lucia Russo

Aiuti al lavoro: ritardo di due anni

giovedì 13 Gennaio 2011

Tutto fermo. Da novembre 2009 in attesa dello sblocco.
18 settembre 2010. L’allora assessore al Lavoro Leanza aveva annunciato in conferenza stampa l’imminente pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
Fondo sociale europeo. Per gli sgravi contributivi si attingerebbe alle risorse del Fondo sociale europeo 2007-2013, ma sono già passati quattro anni a vuoto.

“Abbiamo unificato l’attuazione delle due leggi regionali 9/09 sugli sgravi contributivi e 11/10 sui contributi fissi, per questo il ritardo”. Così l’allora assessore al Lavoro Lino Leanza, quando il 18 settembre 2010 giustificava il ritardo del decreto di attuazione degli aiuti al lavoro che doveva essere emanato già a novembre 2009. Oggi è il 13 gennaio 2011 ma il decreto assessoriale e quello dirigenziale, antecedenti all’avviso pubblico per sbloccare l’invio delle domande via web, non sono stati pubblicati sulla Gurs.
Alle imprese interessate riferiamo che la dirigente generale ad interim dell’Agenzia per l’impiego della Regione ci ha assicurato ieri che i decreti stanno uscendo dalla Corte dei Conti e quindi la pubblicazione è vicina. Ma intanto 2 anni dalla l.r. 9/09 sono passati e duemila disoccupati nel 2010 non sono stati assunti.
 
Duemila disoccupati siciliani, tra l’altro delle categorie più svantaggiate, sono rimasti delusi dalle aspettative che aveva dato l’allora assessore al Lavoro Lino Leanza il 18 settembre 2010 quando, poco prima di essere sostituito nel quarto Governo Lombardo, aveva dato per certo che in poche settimane sarebbero stati immessi nel sistema quei fondi necessari per gli sgravi contributivi agli imprenditori che li avessero assunti a tempo indeterminato. Trenta milioni di euro, per la precisione, per il 2010. “In tutto 160 milioni di euro per tre anni dal 2010 al 2012” aveva detto Leanza in un’affollata conferenza stampa al Palazzo Esa di Catania, presso la sede della presidenza della Regione, alla presenza dei rappresentanti di Confindustria, sindacati, consulenti del lavoro.
Duemila disoccupati delusi e rimasti a casa perché con trenta milioni di euro, considerato uno sgravio contributivo massimo di 15.276 euro per ogni lavoratore molto svantaggiato con una retribuzione lorda annua di 24 mila euro, sarebbero state possibili nel 2010 assunzioni a tempo indeterminato per circa 2 mila lavoratori, svantaggiati, molto svantaggiati e disabili. Questo grazie alla legge regionale n. 9 del 6 agosto 2009 e alla legge regionale 12 maggio 2010 n. 11. Ma occorreva darvi attuazione con decreto assessoriale e decreto dirigenziale pubblicati sulla Gurs. Allora era il 18 settembre 2010, era stato detto che entrambi erano stati inviati alla Corte dei conti per il lascia passare, visto tra l’altro che si tratta di strumenti per accedere a risorse comunitarie del Fondo sociale europeo.
Lo sapete adesso quei due decreti dove sono? Ancora alla Corte dei Conti. Ma al disoccupato che deve dare da mangiare ai suoi figli non si può dire che il decreto è alla Corte dei Conti, passati 5 mesi. E soprattutto non è tollerabile che Mamma Regione faccia particolarità lottando per stabilizzare i precari della Pubblica amministrazione regionale e locale, anche a costo di cadere nel ridicolo a livello nazionale perché in contrasto con i principi dell’accesso al posto pubblico tramite concorso, e poi perdere due anni di tempo per sbloccare i veri aiuti al lavoro, ovvero alle imprese che creano posti di lavoro.
Che poi sia stato fatto nel frattempo un lavoro di accorpamento per cui il decreto darà attuazione a due leggi (leggi regionali n. 9/2009 e n. 11/2010) è una grande cosa, ma non può più giustificare il ritardo. Già allora Leanza cercava di scusarsi, ma adesso Piraino cosa dice? Il nostro augurio è che già la prossima settimana possiamo scrivere che la situazione si è sbloccata e che gli imprenditori possono fare domanda per godere delle agevolazioni per ogni lavoratore svantaggiato assunto a tempo indeterminato.
Unificando le due leggi gli aiuti previsti sono rispettivamente dalla l.r. 9/09 lo sgravio contributivo e dalla l.r. 11/2010 il contributo fisso, precisamente: 333 € al mese per 12 mesi per ogni lavoratore svantaggiato assunto a tempo indeterminato; 333 € al mese per 24 mesi per ogni lavoratore molto svantaggiato o disabile assunto a tempo indeterminato; 416 € al mese per 12 mesi per lavoratrice svantaggiata assunta a tempo indeterminato; 416 € al mese per 24 mesi per lavoratrice molto svantaggiata o disabile assunta a tempo indeterminato. Sommando i due aiuti (lo sgravio contributivo e il contributo fisso) il limite è dato dal 50 per cento dei costi salariali, ovvero la retribuzione imponibile Irpef e i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori.
Dal momento che dall’assessorato avevano annunciato 160 milioni di euro a disposizione per il triennio 2010-2013 con 30 milioni il primo anno, 60 milioni nel 2011 e 70 milioni nel 2012, in totale si tratta di diecimila assunzioni possibili. Abbiamo ragione di ritenere che la somma sarà redistribuita adesso in un biennio. In ogni caso all’articolo 46 della l.r. 9/2009, c’è scritto che le risorse finanziarie complessivamente destinate agli aiuti, per il periodo 2007-2013 possono arrivare fino a 1000 milioni di euro (un miliardo).
 

 
“Il tempo è stato impiegato per ottimizzare l’iter”
 
Purtroppo quanto abbiamo scritto il 7 ottobre 2010 “Entro il 2010 sicuro: è interesse dell’amministrazione erogare i trenta milioni già ai primi di dicembre”, ovvero le parole della dirigente generale ad interim dell’Agenzia per l’impiego della Regione siciliana, non si è verificato. Eppure pochi giorni prima della fine dell’anno avevamo interpellato nuovamente la dirigente che ci aveva confermato che il suo decreto, insieme a quello dell’assessore, si trovavano alla Corte dei Conti e che aveva buone ragioni di ritenere che entro dicembre 2010 sarebbe stato pubblicato. Ci ha spiegato, tra l’altro, che il decreto assessoriale, pubblicato sulla Gurs l’8 ottobre scorso, non era stato precedentemente trasmesso al vaglio della Corte dei Conti, quindi vi era stato inviato a dicembre.
Ieri mattina abbiamo nuovamente contattato Alessandra Russo, la quale, bisogna sottolineare, è uno dei pochi dirigenti generali della Regione sempre attiva e disponibile a fornire chiarimenti. Il fatto è che il decreto ancora non è pubblicato in Gazzetta ufficiale.
“Due minuti fa ho parlato con la Corte dei Conti – ha risposto la dg Russo – e mi hanno assicurato che a brevissimo escono sia l’uno che l’altro (decreti assessoriale e dirigenziale) e che quindi si va subito al bando”.
“Noi siamo sereni – ha aggiunto Russo – rispetto al buon lavoro che si sta facendo che garantirà la buona riuscita dell’iniziativa. Stiamo cercando di anticipare tutte quelle che possono essere le possibili problematiche derivanti da un bando poi non conforme a quelle che sono sia la legge che la direttiva comunitaria. Ripeto tutto quello che può sembrare tempo perso, perso non è ma serve ad ottimizzare l’iter”.

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