Ast, l’ora dei controlli e i tagli agli sprechi - QdS

Ast, l’ora dei controlli e i tagli agli sprechi

Rosario Battiato

Ast, l’ora dei controlli e i tagli agli sprechi

martedì 18 Gennaio 2011

Il presidente Lo Bosco vara un piano di razionalizzazione, una commissione interna stabilirà ispezioni e valuterà risorse. La Regione diminuisce i fondi, l’azienda trasporti (in vendita) deve camminare con le proprie gambe

PALERMO – Riorganizzare la mobilità isolana per adeguarla agli standard delle migliori realtà italiane ed europee significa innanzitutto evitare gli sprechi e gestire al meglio il servizio pubblico.
Le ultime novità in tal senso sono arrivate dai vertici dell’Ast (Azienda siciliana trasporti) che lanciano una minirivoluzione al fine di recuperare un settore finora tenuto in piedi principalmente dai contributi della Regione e dei comuni.
La nuova ricetta per una gestione economica sostenibile dell’Azienda si baserà sullo stop agli sprechi attraverso la predisposizione di una serie di ispezioni periodiche per accertare i capitoli sui quali sarà possibile ridurre le spese ed anche le eventuali negligenze e omessi controlli che hanno causato danni all’Azienda.
Una razionalizzazione dei costi che passa dalle vetture aziendali sino ai vari componenti dei consigli da realizzarsi anche attraverso l’istituzione di una Commissione azienda-sindacato che sarà il fulcro centrale dell’operazione per la lotta agli sprechi.
 Questa nuova fase è stata espressa da Dario Lo Bosco, presidente dell’Ast, durante un incontro con i sindacati, che hanno revocato lo sciopero di 4 ore indetto per il 14 gennaio scorso dalle segreterie regionale di Fit Cisl, Filt Cgil, Uiltraporti Faisa Cisal e Ugl. Impegni che sono piaciuti alle sigle sindacali.
“Siamo soddisfatti dell’ampia disponibilità mostrata dal presidente Lo Bosco – ha spiegato il segretario generale della Fit Cisl Sicilia, Amedeo Benigno – e prendiamo atto soprattutto della sua scelta di avviare un dialogo diretto con i sindacati, una decisione motivata, come ha precisato lo stesso Lo Bosco, dalla situazione di gravità che si era venuta a creare con la Direzione generale che non ha adeguatamente informato il presidente sui punti della vertenza oggetto dello sciopero”.
Adesso – promettono dalla presidenza – questa nuova era sarà all’insegna dei controlli delle risorse anche in prospettiva di tagli o riduzioni, sui costi degli affitti, spese di albergo, utilizzo delle macchine aziendali, e per riscontrare le eventuali negligenze del personale possibile causa dell’aumento dei costi aziendali. Tutte misure che i sindacati denunciano da tempo e che hanno trovato accoglimento.
Sul fronte personale restano le carenze dell’organico. Le sigle sindacali segnalano la carenza di autisti: 250 unità da assumere per garantire la regolarità di tutti i servizi di trasporto.
Altro capitolo riguarda il parco macchine composto da 800 mezzi già obsoleti mentre per coprire l’intero servizio ne servirebbero almeno altri 50. Far lievitare personale e mezzi per aumentare la qualità del servizio potrebbe essere la soluzione per far uscire l’azienda dall’impasse in cui si trova. Dal governo regionale non viene esclusa neanche la messa in vendita.
Le cifre, del resto, non mentono. La serie storica, fornita dall’Ast, testimonia come il risultato d’esercizio sia passato da un -3.651.732 del 2008 ad un incoraggiante +1.550.577 euro del 2009. Un miglioramento che però non si rispecchia in una quota di introiti da biglietti in grado di garantire la sostenibilità economica del servizio. I ricavi determinati dalle prestazioni sono stati 55.906.620 euro (56.716.181 nel 2008) mentre i costi della produzione sono arrivati a 86.378.270 euro (89.065.715 nel 2008). Per l’anno 2008 la Regione Siciliana ha sborsato per l’Ast qualcosa come 29.945.000 euro, secondo il rendiconto generale.

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