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Catania – Comune e recupero di Ici e Tarsu avanti nel nome della confusione

Melania Tanteri

Catania – Comune e recupero di Ici e Tarsu avanti nel nome della confusione

mercoledì 19 Gennaio 2011

Nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione, sono molte le cartelle con delle anomalie. Avvisi di accertamento zeppi di errori, con grande disagio per i contribuenti

CATANIA – Ancora proteste per gli avvisi di accertamento Tarsu e Ici che il Comune sta inviando a migliaia per contrastare l’evasione e l’elusione fiscale. Gli errori contenuti nelle richieste, infatti, sarebbero numerosi con notevole disagio per i contribuenti, costretti a recarsi presso gli sportelli comunali per far valere le proprie ragioni.
La denuncia è arrivata dall’Adoc Catania, che ha evidenziato come, nonostante le rassicurazioni da parte dell’amministrazione, fino a oggi, a quasi due mesi dall’invio degli avvisi, siano ancora troppi gli errori contenuti nelle cartelle.
“Ci arrivano proteste – spiega Claudio Melchiorre, presidente dell’associazione per i diritti dei consumatori – per cartelle di pagamento Ici già evase e nuovamente richieste dal Comune. Il fatto sembra curioso considerato che l’assessore, in conferenza stampa, aveva assicurato che un lavoro certosino avrebbe impedito che questo tipo di disservizi potessero verificarsi”.
Molti, infatti, i casi di inesattezze segnalati dai contribuenti: avvisi doppi, relativi a proprietà vendute o affittate tra le situazioni che stanno causando proteste sempre più accese.
“Quello che non capiamo – ha aggiunto Melchiorre – è come mai il Comune si rifiuti di prendere atto della cronicità di questi disservizi e non voglia mettere fine ai contenziosi con i cittadini istituendo la conciliazione con le associazioni dei consumatori, così come deliberato a suo tempo dal Consiglio comunale e dalla stessa Giunta che fece propria la delibera quasi due anni fa”.
Questo il motivo per cui l’Adoc ventila la possibilità di richiedere al Comune un risarcimento per le perdite di tempo da parte di chi sia stato costretto a recarsi presso gli uffici più di una volta.
“Riteniamo – ha concluso il rappresentante dell’Adoc – che ci sia una responsabilità oggettiva del Comune e, al contempo, riteniamo che la Corte dei conti debba intervenire per evitare che ci sia un danno all’erario consistente nell’invio delle notifiche senza titolo e che di fatto gravano sulla Pubblica amministrazione come spesa assolutamente inutile, oltre che vessatoria”.
I consumatori hanno quindi invitato l’amministrazione comunale a volere incontrare le associazioni dei cittadini e dei consumatori per voler comunicare i dati reali e le ragioni che hanno portato il Comune a chiudersi a riccio nel voler insistere nella propria infallibilità.
Errori che sarebbero del tutto fisiologici, secondo l’amministrazione comunale, che sottolinea come in questa fase iniziale si stia procedendo solo ad accertamenti.
“Al fine di evitare che si ingeneri confusione sui contribuenti – ha spiegato l’assessore al Bilancio, Roberto Bonaccorsi – si chiarisce che nessuna cartella è stata emessa, poichè si è ancora in fase di riesame degli accertamenti inviati”.
“Il Comune – ha aggiunto – con l’obiettivo di una forte riduzione del contenzioso, ha attivato iniziative per evitare disservizi ai contribuenti. Ciò è possibile mediante la richiesta di riesame o annullamento in autotutela dell’avviso di accertamento, senza pertanto l’instaurarsi del contenzioso e senza alcun costo per il cittadino”.
Infine “secondo i dati in nostro possesso – ha concluso Bonaccorsi – alla data odierna, la percentuale di errore è del tutto fisiologica e inferiore all’1 per cento”.

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