Catania - Ben 22 milioni ancora da riscuotere e condotte in condizioni pessime - QdS

Catania – Ben 22 milioni ancora da riscuotere e condotte in condizioni pessime

Antonio Borzi

Catania – Ben 22 milioni ancora da riscuotere e condotte in condizioni pessime

mercoledì 26 Gennaio 2011

Il presidente Fatuzzo: “Devono essere compiuti interventi radicali che non siamo in condizioni di fare”. Tra problemi economici e di investimenti, continua il momento difficile dell’Acoset

CATANIA – Nel quadro delle aziende che forniscono servizi fondamentali per mantenere alta la qualità della vita dei cittadini è importante il ruolo e la funzione dell’Acoset. Un ente, quello che gestisce la fornitura idrica di diversi comuni etnei, che però non versa in buone acque (passateci il gioco di parole) e ha recentemente cercato una svolta con la nomina a capo dell’ente di Fabio Fatuzzo. Un uomo da tempo al centro delle vicende politiche nostrane e che, proprio a causa della politica siciliana in subbuglio, è stato protagonista di numerose polemiche per la sua vicinanza con l’Mpa e i finiani: circostanza che ha messo in imbarazzo il suo principale sponsor, Raffaele Stancanelli, e che ha scatenato l’ira del presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione.
A distanza di 6 mesi dalla nomina di Fatuzzo è giunto il momento di vedere, dopo le polemiche politiche, cosa è stato fatto per risanare l’ente. Le casse erano in una condizione disastrata, per non parlare della situazione tecnica precaria e addirittura da terzo mondo di alcune condutture che devono rifornire i comuni della provincia catanese (basti pensare che l’acqua indirizzata ad Adrano viene persa per il 92% lungo il suo percorso).
“La situazione finanziaria – ha detto Fatuzzo – è ancora delicata. Una condizione che stiamo provando a risolvere. Ci troviamo in un sostanziale pareggio dovendo riscuotere e dare la medesima cifra di 22 milioni di euro, ma è sempre difficile riscuotere, mentre i soldi che si devono versare hanno sempre delle scadenze impellenti. Stiamo comunque agendo in modo celere per porre rimedio a questo problema”.
“La situazione attuale – ha aggiunto – è frutto di una gestione dissennata precedente che ha visto investimenti in settori che non sono di pertinenza dell’azienda, che così ha perso di vista i suoi obiettivi”.
Per riportare l’efficienza all’interno dell’Acoset gli interventi da fare sono tanti e sempre con un occhio al bilancio, autentica spada di Damocle sopra la testa dell’amministrazione. In primo luogo fra le azioni già attuate vi è uno snellimento burocratico con l’apertura di diversi sportelli decentrati che dovrebbero venire incontro all’utenza. Ma gli interventi urgenti da eseguire sono quelli sulle condutture che, a causa delle già citate carenze tecniche, molto spesso fanno rimanere a secco i comuni alle pendici del vulcano.
“Da questo punto di vista – ha ammesso Fatuzzo – molte opere si devono compiere. Dovrebbero essere compiuti degli interventi radicali che però a causa del nostro stato finanziario non possiamo fare.
“È ovvio – ha concluso il presidente dell’Acoset – che quello delle migliorie tecniche è il nostro principale obiettivo e tutte le risorse verranno impiegate per risolvere le problematiche purtroppo note a tutti”.

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